Come si colloca nella stagione la trasferta di La Spezia?
“Dobbiamo proseguire in quelli che sono i nostri mini obiettivi. Sarà una gara complicata, è un campo difficile e lo Spezia è una squadra che crea molto, come successo anche con Napoli e Atalanta. Ci vuole una partita giusta, fatta con attenzione e determinazione”.
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Come si a evitare che i giocatori pensino già a giovedì prossimo?
“Ci siamo dati l’obiettivo di scalare più posizioni in classifica. Indipendentemente da quello che succede fuori, noi dobbiamo lavorare sui punti fatti in campionato. L’Europa League non è compromessa, in Europa è sempre difficile vincere le partite. Poi il calcio è strano, pur avendo un pezzo di gara dove potevamo fare meglio abbiamo avuto occasioni importanti”.
Dobbiamo aspettarci tanti cambi domani?
“Quelli che giocano tanto sono abituati. Domani non ci sarà Chiesa perché ha giocato due partite in quattro giorni ed era molto affaticato, normale che sia così dopo 10 mesi di stop. Rientrerà Perin e giocherà, gli altri dovrò valutare. Sicuramente ci saranno dei cambi”.
Spazio per Kean domani?
“Tre che giocano domani sono Kean, Perin e Rugani. Gli altri devo valutare e decidere”.
Problema Europa nella squadra?
“Non credo, no. Bisogna migliorare le prestazioni com’è accaduto l’altra sera nelle gestioni, dopo l’1-0 abbiamo rallentato il gioco e non siamo stati convinti nel fare il secondo gol. Poi abbiamo preso il gol nell’unica volta dove sono venuti avanti. Il Nantes è stato bravo, dentro la partita, noi siamo usciti”.
Si aspettava maggior comprensione dall’ambiente?
“No non bisogna aver bisogno di quello. Dobbiamo cercare di fare il meglio. Dispiace per l’Europa ma è la dimostrazione che partite facili non ce ne sono”.
Un giudizio su Huijsen? Può far parte della prima squadra?
“Lui è molto bravo però credo che quest’anno ci siano già stati dei ragazzi in prima squadra. L’anno prossimo vedremo, dobbiamo pensare a finire quest’anno nel migliore dei modi”.
Un problema i pochi gol in trasferta e che effetto le ha fatto diventare nonno?
“Mi ha fatto una sensazione strana, ieri sono andato a trovare mia figlia e mio nipote, quando nasce la figlia è diversa, però fortunatamente stanno tutti e due bene e sono contento. Nove gol in nove trasferte, per fortuna tre a Salerno sennò la media era più bassa. Bisogna migliorare la percentuale realizzativa, in una partita abbiamo più o meno una percentuale più bassa rispetto alle annate precedenti. Serve migliorare la media realizzativa”.
Perché la Juve fa fatica a gestire l’imprevisto?
“Ci abbiamo riflettuto, va migliorata. Più una cosa mentale, dobbiamo pensare che in una stagione non puoi pensare di non prendere mai gol. C’è tanto tempo per vincere una partita, per recuperare. Bisogna avere la serenità per andare a fare il secondo gol. Siamo ancora disequilibrati in quel senso”.
I recenti suoi sfoghi da cosa derivano?
“Non sono nervoso, è successa una cosa con qualcuno che fischia senza motivo. L’altra sera è stata una reazione magari sbagliata, ma posso esser criticato su tante cose. Però c’è una cosa, sui dati di fatto non bisogna parlare. Su quello non si discute, poi accetto che sono scarso, le mie squadre fanno schifo. Sui numeri però non si può discutere. Il corto muso era rivolto al campionato, quando dissi che basta vincere di un punto. Quella roba lì è stata rigirata sulle partite. Io non ho detto quella cosa lì. Mi dispiace quando ho avuto la reazione l’altra sera, non ho reazioni se vengo criticato perché ognuno può avere la sua opinione. Ma sui numeri non è opinabile niente”.
Se domani vince 1-0 non si offende?
“No io spero di vincere 3-0, ho detto ai ragazzi che voglio veder crescere mio nipote (ride n.d.r.)”
Sente la mancanza della voce della società?
“No, la società non manca mai perché la Juventus è la società più forte che c’è. La società è la base per fare risultati, è sempre presente, più che mai”.