Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare – ha inflitto una sospensione di due mesi a Emil Maduka Okoye, portiere dell’Udinese, a partire dall’inizio della prima competizione ufficiale della stagione 2025/26. La decisione, assunta nella camera di consiglio del 22 luglio 2025, pone fine al procedimento disciplinare derivato dalle accuse legate al calcioscommesse.
Okoye, classe 1999, è stato giudicato colpevole di illecito sportivo riguardante un’anomala ondata di puntate sulla sua ammonizione, ricevuta durante Lazio–Udinese dell’11 marzo 2024, episodio finito al centro dell’inchiesta . In quella partita, l’ammonizione al 63° minuto – proposta a quota 8 contro 1 – avrebbe attirato l’attenzione della Procura federale, che ha denunciato flussi sospetti culminati in vincite per oltre 120 mila euro nella zona di Udine .
I capi d’accusa, in particolare violazione dell’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva – che tutela integrità, correttezza e lealtà – comportano una pena minima di quattro anni di squalifica e una multa fino a 50 000 euro . Tuttavia, con la condanna definitiva per il singolo illecito, il tribunale ha optato per una sanzione più contenuta, limitandosi a due mesi di stop.
Fino all’udienza, Okoye ha proseguito l’attività di allenamento con i compagni, sebbene il futuro restasse incerto. Ora dovrà saltare l’esordio stagionale, con rientro previsto a ottobre 2025.
Il provvedimento assume rilievo anche nel quadro internazionale. Secondo alcune indiscrezioni, il Galatasaray avrebbe già sondato il terreno con l’entourage del nigeriano. Tuttavia, l’ipotesi mercato dipende dall’esito finale della vicenda disciplinare: l’eventuale accordo con il club turco, che ha contattato il suo agente il 21 luglio, sarà vincolato al completamento della squalifica.
Dal punto di vista sportivo, l’episodio ha inciso anche sulla carriera del 25enne. Okoye, nato in Germania e nazionale nigeriano, era diventato titolare dell’Udinese nella stagione 2023/24, totalizzando oltre 40 presenze in Serie A e Coppa Italia fino all’indagine, che lo aveva escluso dalla rosa.