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Tutti i convocati e le conferenze del 31º turno 2023/24

Potrete trovare tutti i convocati e le conferenze del 31º turno di campionato per fare al meglio le vostre valutazioni sull’undici da schierare al fanta.

Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 31º turno di campionato 2023/24.

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ATALANTA

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

BOLOGNA

E’ stato un anno di grande crescita per il gruppo, ma in che cosa i ragazzi l’hanno aiutata a crescere?
“Siamo cresciuti insieme e come squadra, migliorando tutti tantissimo. I ragazzi mi aiutano ogni giorno a capire qual è la cosa migliore per la squadra, ad essere tutti i giorni concentrato sul mio lavoro per ottenere il massimo da loro, dentro e fuori dal campo. Tutto questo mi ha dato grande stimolo per cercare di creare qualcosa di nuovo, per mantenere un livello alto e una sana concorrenza tra tutti i componenti del gruppo”.

Castro si sta dimostrando molto agguerrito e determinato anche in allenamento. Da quando è arrivato si è già visto un salto di qualità?
“Io lo vedo molto bene ma è chiaro che serve un periodo di adattamento per tutti. Castro si è inserito subito molto bene nel gruppo, capendo che cosa deve fare in campo. Si è messo subito a lavorare e a fare le cose nel modo giusto. Sono contento di averlo e spero che da qui a fine stagione possa partecipare e aiutare la strada”.

I bolognesi oggi pensano a Frosinone e alla Champions ma pensano anche al futuro di questa “macchina”, magari insieme…
“Io oggi devo pensare alla partita di Frosinone, perché sarà una partita complicata, piena di insidie di cui siamo pienamente consapevoli. Andremo ad affrontarla al meglio possibile, determinati a fare una grande prestazione”.

A Bologna, rispetto alle esperienze che ha vissuto nella sua carriera, ci sono le condizioni migliori per lavorare?
“Sono cose diverse, perché quando giocavo ho cambiato tanti club… Io qui ho tutte le condizioni per lavorare al meglio, portando avanti la mia passione. A Bologna ho tutte le cose che mi servono per dare il meglio, a partire dai ragazzi. In questi giorni ci siamo preparati a un match difficile come quello contro il Frosinone, una squadra organizzata e ben allenata, con giocatori forti e di prospettiva”.

Nel preparare la partita avete tenuto contro dell’aggressività offensiva del Frosinone?
“La cosa più importante è prepararsi per quello che affronteremo ed essere concentrati e consapevoli di ciò che avremo di fronte. Nel calcio la cosa importante è fare bene insieme. Sappiamo che il Frosinone ha caratteristiche importanti nelle fasi di gioco e noi dobbiamo essere importanti a non alimentare l’energia che loro mettono all’inizio della partita. Queste sono cose su cui si lavora e ci si prepara prima della partita”.

Saelemaekers è uno di quei giocatori che crea tanto per i compagni, nonostante non abbia segnato tanti gol quest’anno
“Io non ho l’abitudine di giudicare i giocatori solo per i gol, perché sì sono importanti, ma il calcio non finisce lì. Alexis da quando è arrivato ad oggi è cresciuto, fa tante cose bene e altre ne può migliorare, anche perché in questo momento sta molto bene… ma non perché ha fatto quel gol. E’ un ragazzo importante e partecipe nel nostro gioco”.

Dopo l’ultima gara ha detto che questo Bologna fa bene al calcio. Ce lo spiega?
“Ho detto che il Bologna fa bene al calcio perché penso che questo modno voglia vedere una squadra come il Bologna che negli ultimi anni ha faticato a inserirsi più in alt, con il lavoro e con un gruppo coeso oggi può competere anche con squadre che sono sempre state considerate più forti della nostra. Questo dimostra che l’ambizione del gruppo può rendere tutti competitivi contro tutti”.

In questa stagione c’è stato un momento che le ha fatto capire che questa stagione poteva essere speciale?
“Sinceramente non saprei dire un momento preciso perché abbiamo fatto tante ose belle e tante altre meno belle fino ad oggi. Sono soddisfatto, ma penso che mancano ancora otto partite e dobbiamo prepararle e affrontare tutte nel miglior modo possibile. Non riesco a fermarmi a pensare a un momento in cui ho pensato qualcosa di simile”.

Il clima di euforia e di entusiasmo che vi accompagna è qualcosa che è benzina per la vostra determinazione o vi spaventa perché potrebbe togliere qualcosa alla concentrazione?
“Per me tutto questo è benzina pura. Credo che sia normale che in un momento così fantastico i tifosi ci chiedano tanto, il loro entusiasmo a sua volta ci aiuta tantissimo. E’ chiaro che questa benzina va messa nel modo giusto, imparando a separare le cose e continuando a lavorare con concentrazione. Io come i ragazzi dobbiamo affrontare i nostri impegni con responsabilità, fino ad ora lo hanno sempre fatto e non ho nessun dubbio che lo faranno fino a fine stagione. Sono ragazzi che sanno che il calcio è momenti, e ora stiamo vivendo un momento buono”.

Immaginava questo Soulé?
“Soulé sta facendo una grande stagione, non solo per i gol… E’ importantissimo per il Frosinone”.

Orsolini tra gli esterni italiani a che livello è?
“Non penso che sia il caso di fare queste classifiche in questo momento. Riccardo sta bene, come tutti i suoi compagni. L’ho fatto su Calafiori perché volevo chiarire quello che avevo detto precedentemente”.

Beukema?
“Sam sta recuperando. Ha giocato tanto tempo con un fastidio alla coscia che lo ha limitato soprattutto negli sprint. Stiamo quindi cercando di calmare questo dolore e farlo rientrare al meglio in gruppo. E’ a disposizione e se avremo bisogno sarà lì. E’ un grande professionista”.

Nell’evoluzione del calcio il dribbling è diventata più la bravura degli allenatore di mettere i giocatori nelle condizioni di dribblare?
“Penso che dipenda dai momenti della partita e dalle zone del campo. Non mi piacerebbe vedere dribblare i nostri giocatori nella nostra metà campo, mentre nella zona di attacco l’importante è lasciare la libertà ai giocatori che hanno queste qualità di poterle sfruttare. Dobbiamo essere bravi noi allenatori a mettere i giocatori in queste condizioni”.

La necessità di far punti del Frosinone potrebbe portare a un assetto tattico diverso?
“Non penso che una squadra vada a cambiare le sue caratteristiche oggi. Sono una squadra che vuole giocare per arrivare al loro obiettivo. Sicuramente se non andremo in campo con la giusta concentrazione, loro sfrutteranno la possibilità di fare il loro gioco e fare male. Il Frosinone se viene lasciato giocare gioca bene”.

I bolognesi pensano di poter acciuffare la Juve. E’ più utile guardare avanti o guardarsi alle spalle?
“Penso che sia più utile guardare a noi stessi, rispettando tutti gli avversari che andremo ad affrontare”.

E’ passato il ricordo di Torino in cui forse due punti vi furono negati?
“Non me lo ricordo neanche. Noi dobbiamo pensare al presente, aiutando la squadra arbitrale di poter fare bene”.

Il Frosinone è la squadra che ha fatto meno punti fuori, ma in casa li ha ottenuti praticamente tutti
“Anche questa è una situazione che affronteremo. Sappiamo che il pubblico è l’arma in più del Frosinone”.

Li ha visti più soliti con il passaggio a 5 dietro?
“No perché credo che lo abbiano fatto in funzione dell’avversario. Noi dovremo essere pronti a qualsiasi eventualità, pronti a controllare gli aspetti che possiamo gestire”.

CAGLIARI

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

EMPOLI

FIORENTINA

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

FROSINONE

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

GENOA

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

INTER

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

JUVENTUS

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

LAZIO

Tudor presenta il primo derby alla guida dei biancocelesti:

Che Lazio servirà domani per giocare un grande derby?
“Una Lazio buona, giusta, in una gara sentita da tutti e per questo ci vorrà la testa per fare il meglio possibile”.

Per molti il derby è una partita come le altre, De Rossi ha parlato invece di una grande tensione nel prepartita. Che rapporto ha con il derby?
“A me queste partite sono sempre piaciute, alla fine è vero che è una partita come tutte le altre. Entrambi hanno ragione, va interpretata bene perché non puoi scappare dalle emozioni del prepartita. Questa partita ti deve dare qualcosa in più senza perdere la testa, un derby va vissuto in questo modo. C’è il giusto antagonismo, ma poi il rispetto ci deve essere per il calcio. Dare emozioni, questo è sport e questo è il derby”.

Come sta la squadra dopo le due sfide con la Juve?
“Ci sono state queste tre partite in sette giorni, c’è da preparare il meglio possibile con l’allenamento di oggi dopo il primo fatto ieri. Ho visto molte più cose positive che negative, affrontando una squadra come la Juve. Dobbiamo interpretare bene la gara, c’è tanta voglia di far bene e vedo la squadra convinta. C’è solo da crescere e migliorare”.

Un giudizio sulla Roma e su De Rossi?
“Ho visto le partite in questi due giorni, è una squadra che ha qualità nel gioco e De Rossi ha fatto un buon lavoro. Devo ammettere che sarà molto difficile, due squadre con caratteristiche diverse ma simili per certi aspetti. Due squadre che vogliono avere il pallone e questa già è una cosa bella. Spero si possa divertire la gente, ma con una nostra vittoria. De Rossi ha iniziato ora la sua carriera e mi sembra un buon inizio”.

La Lazio di Sarri ha vinto il derby non giocando alla Sarri, domani la Lazio giocherà alla Tudor?
“Non posso parlare apertamente su questo argomento, è strategia e il modo in cui possiamo affrontare la partita è un tema interno per noi. È una partita particolare, poi ci sono anche da valutare i momenti e dovremo essere furbi e intelligenti. Non dobbiamo anche rinunciare a ciò che siamo, dovremo fare entrambe le cose”.

Sta percependo che la città vive questa sfida in maniera unica?
“Vivo ancora qui a Formello, non ho ancora trovato appartamento a Roma e quindi sono abbastanza isolato. Sono andato solo una volta a cena in centro, ma capisco quella che è la tensione di questa partita. Voglio vivere questa partita, non vedo l’ora che inizi la sfida”.

Questa varietà tattica e questi diversi moduli tattici sarà una caratteristica permanente della sua Lazio?
“Un allenatore comincia a lavorare, prova a proporre quella che è la sua idea di calcio poi però deve vedere come si adatta alla squadra. Non è che lo stile però cambia ogni cinque partite, deve rimanere più o meno uguale. I numeri e i sistemi di gioco c’entrano fino a un certo punto, l’importante è lo stile”.

Luis Alberto è più adatto a giocare a ridosso dell’attaccante?
“A Torino giocava a ridosso di Immobile, sono cose tattiche e non sto qui a spiegarvi perché ogni tanto si abbassava. A lui piace venire a giocare il pallone, ma la sua posizione era comunque vicino a Immobile. Abbiamo avuto 2-3 momenti in cui lui vicino a Ciro poteva darla un po’ per fare male alla Juventus anche vista la sua qualità. Sono mancati 1-2 metri su una palla per Ciro per arrivare direttamente in porta, è un giocatore con quelle caratteristich.”.

Lei pensa di avere giocatori unici in questa squadra? È l’ultima chance per l’Europa?
“Per l’Europa è una partita importante. Ultima chance? Sono sempre esagerazioni, poi questo è il mondo del giornalismo. Provo sempre a sdrammatizzare questo mondo che per voi è sempre nero o bianco, mentre per me è sempre grigio. Io sono sempre innamorato dei miei giocatori, i miei sono sempre i più forti. Le parole che usa l’allenatore avversario non mi va di commentarle, non voglio fare polemiche inutili”.

Senza il gol di Marusic la Lazio avrebbe fatto zero gol in due partita, la Lazio fa ancora fatica in attacco?
“Abbiamo giocato contro una squadretta (ride, ndr). È difficile fare 3-4 gol a una squadra del genere. Io lavoro sempre per migliorare, non mi accontento mai. È presto però per dare giudizi, se c’è o non c’è un problema. A me piace come i giocatori stanno interpretando questa via, vedremo poi quali saranno i punti dove dobbiamo migliorare. Sono state due gare senza i giocatori impegnati con le nazionali, è stato molto particolare preparare la squadra. Ho avuto giocatori che con 1-2 allenamenti hanno giocato due partite e si è comunque visto quello che vogliamo fare in campo. Ci vuole più tempo per dare giudizi”.

Quanto può influire l’arbitraggio su un derby importante come quello di domani?
“Spero non ci siano problemi dopo. Ormai non si parla più di un arbitro, ma di due. Spero che entrambi faranno un buon lavoro”.

Cosa prova a rappresentare il popolo biancoceleste e che messaggio vuole mandare ai tifosi?
“Un messaggio di positività e di supporto, ciò che è stato sempre fatto. Noi dovremo entrare in campo e convincerli a stare sempre più vicino alla squadra con una buona prestazione”.

Ha già avuto modo di vedere qualche giocatore più adatto alle sue idee di gioco? Le scelte si baseranno su questo o sull’esperienza nel derby?
“La domanda è giusta, la risposta ancora non c’è perché dobbiamo lavorare oggi. C’è tutto in queste partite, bisogna basare le scelte sia sulla prima che sulla seconda cosa. Vedremo cosa faremo oggi in rifinitura. Lavoreremo e poi faremo le scelte”.

Ha ereditato una squadra che fa fatica nel secondo tempo e che non reagisce ai gol subiti, quanto deve migliorare la squadra nel non disunirsi dopo i gol subiti?
“Non ho ricevuto auguri da nessuno. Le statistiche mi interessano fino a un certo punto, nel lavoro dell’allenatore è importante dare una mentalità alla squadra. Ci vuole tempo, non è una cosa tattica. Va lavorata tutti i giorni durante gli allenamenti, bisogna lavorare scegliendo anche i giocatori e sfruttando la qualità. All’interno delle qualità c’è anche la testa dei giocatori, lavoro sempre nella direzione di una squadra che si comporta sempre allo stesso modo, sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta”.

Kamada possiamo vederlo anche da trequartista?
“Ho parlato tanto di lui, dopo la gara con la Juve in campionato aveva dei parametri di stress altissimi, ha dato tutto non avendo una condizione importante. È andato oltre le sue possibilità. È un giocatore duttile che mi piace molto, ha un buon livello in tutto quello che fa ed è completo”.

Un aggiornamento sull’infermeria?
“Rovella e Pellegrini ieri hanno fatto allenamento con noi dopo molto tempo, li ho visti molto bene, carichi e hanno dato un contributo nell’allenamento importante. Domani li porteremo sicuramente con noi”.

Che tipo di partita si aspetta domani?
“Non so cosa succederà domani, che partita sarà è molto difficile. Poi uno perde o vince, si andrà avanti come sempre”.

Ha dovuto dare la carica alla squadra o gestire l’emozione pre-derby?
“Non è stata una settimana, sono stati pochi giorni. Loro hanno avuto un giorno in più per preparare il derby, su alcune cose è un bene su altre è un male. Per noi è un male perché abbiamo bisogno di lavorare, per altri aspetti può essere un bene perché è meno stressante gestire le emozioni e le pressioni della partita”.

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LECCE

Gotti parla della complicata trasferta di Milano:

Che partita sarà?
“Sarà una partita difficile come tutte quelle di serie A. Il Milan è una squadra di altissima classifica in un ottimo momento e ha caratteristiche abbastanza diverse dal Milan; gestisce il campo in maniera diversa e ci imporrà di modificare alcune delle cose che ci hanno aiutato contro la Roma”.

Come sta la squadra?
“Si allena con molta intensità, non solo chi ha giocato di recente. Devo tenere conto dei segnali positivi per utilizzarli al meglio. A Salerno, dal punto di vista della quantità, la squadra ha corso 126km: una prestazione incredibile. Contro la Roma invece 119: signora prestazione, ma già ha perso mezzo km per giocatore. Questo significa che a Salerno abbiamo fatto tanta fatica, mentre con la Roma abbiamo corso meglio”.

Gonzalez nei 2 di centrocampo?
“Cerco di non fissarmi sulla schematicità del calcio parlando di 2,3… sono state due partite in cui abbiamo giocato con 2 uomini, però secondo me il Milan è molto diverso e richiede cose diverse. Mi piacerebbe riuscire a giocare con le caratteristiche dei miei giocatori. Gonzalez è una classica mezzala che ti dà dinamismo e un po’ di indisciplina. Devo mettere in conto queste cose per capire cosa posso permettermi. Il Milan è una squadra che va molto a ondate nel corso della partita e io cercherei di limitare alcune delle loro caratteristiche”.

Si possono esaltare le qualità della squadra a San Siro?
“L’importante è che il Milan non abbia totale gestione della partita come successo a Salerno. Serve personalità nella gestione dei palloni, accettando un piccolo coefficiente di rischio. Solo così resti in partita 90 minuti”.

Come sta Banda?
“Ha fatto una settimana intera. È a disposizione come tutti”.

Ritorno al 4-3-3?
“Il Milan ha giocatori che si muovono molto come Theo, Calabria, Florenzi… se vuoi pensare di fare una partita con riferimenti individuali ti portano in giro. Vedremo durante la partita”.

Che contromisure potrebbe prendere Pioli?
“De Rossi non aveva casistica per studiare il Lecce. Pioli ha meno bisogno di vedere queste due partite del Lecce perché ha giocato spesso contro di me e sa come posso cercare di affrontarlo”.

Confermerà il doppio terzino?
“Siamo sicuri che sia un doppio terzino? Dorgu è tutto da scoprire. Può arrivare al ruolo di terzino, ma per me non è solo un terzino”.

Si può fare un paragone Dorgu-Udogie?
“Hanno diversi aspetti in comune. Misi titolare subito Udogie come quinto di centrocampo, coperto maggiormente. I punti in comune sono grande cilindrata e buona gestione tecnica della palla. I punti di differenza sono che sono due ragazzi diversi. Sicuramente entrambi hanno altissimo potenziale”.

MILAN

Pioli presenta la sfida al Lecce:

A marzo percorso netto: per aprile cosa sente?
“La voglia c’è, arriviamo nel periodo importante della stagione in buone condizioni, soprattutto mentali e anche per il livello del nostro gioco. C’era già capitato di vincere quattro partite di consecutive, ma non siamo mai riusciti a farne 5. Domani è un’altra occasione. Il Lecce non ha ancora subito gol con Gotti e ha messo in grossa difficoltà la Roma nell’ultima partita”.

Il suo Milan cominciò con un Milan-Lecce nel 2019…
“Naturalmente sono cambiato, perché tutte le esperienze positive e negative ci hanno insegnato qualcosa. Una capacità dell’allenatore è quella di portarsi a casa qualcosa di utile per crescere e migliorare, che sia tecnica, tattica, di rapporti, di comunicazione, di gestioni: in questi anni al Milan l’ho fatto”.

Si cambierà in base alla Roma?
“La concentrazione è solo su domani, poi se ci saranno dei cambi saranno dovuti a situazioni che ho visto in settimana o a qualcuno che ha avuto un problemino in settimana. È troppo importante dare continuità di gioco e di risultati in campionato”.

Come sta Thiaw?
“Il fatto che non sia a disposizione domani è dipesa molto dalla partita di giovedì; ha una inffiamazione: domani non ci sarà a livello precazionale, ma c’è grande speranza di recuperarlo per giovedì”.

Florenzi ha detto che Leao è un mix tra Mbappé e Neymar…
“Florenzi è sempre così, punta sempre molto in alto… Ho parlato anche ieri con Rafa: arriviamo nel momento più importante della stagione con un Leao in condizioni eccellenti. Sono molto contento di ciò che sta facendo”.

Come state?
“In questo momento stiamo bene, ma ciò che abbiamo fatto fino ad oggi conta veramente poco. Dobbiamo solo pensare a mettere in campo la migliore prestazioni domani. Sarà il finale di stagione a determinare tante situazioni”.

Si può pensare di costruire uno zoccolo italiano?
“Non so se c’è un caso Camarda, non sono io che posso rispondere a questo tipo di domanda. Voi giustamente parlate del futuro, ma noi pensiamo al presente”.

Bennacer può giocare?
“Può giocare al posto di Loftus-Cheek. Ha saltato un paio di allenamenti per influenza, vediamo, potrebbe giocare un suo compagno anche”.

Come sta Jovic?
“È di qualità, si è fatto trovare pronto, credo possa fare ancora di più”.

Ha visto Chelsea-Utd? C’è davvero tutta questa differenza tra la Premier e la Serie A?
“La Premier è un campionato molto intenso, molto tecnico, di altissimo livello. Io non credo che la Serie A sia molto distante dalla Premier, malgrado le capacità di investimenti siano inferiori rispetto a quelli inglesi”.

Possono giocare i tre trequartisti con Pulisic, Leao e Chukwueze?
“È una opzione che stiamo valutando”.

Reijnders più spostato a sinistra?
“Ha giocato spesso lì, dipende da che uscita facciamo fare a Leao in fase difensiva. Reijnders, Theo e Leao possono produrre sempre cose pericolose”.

La squadra ha voglia di divertirsi?
“Ha ritrovato entusiasmo, che dipende dalle prestazioni, dall’ambiente, dai risultati. Siamo sempre stati capaci di giocare con entusiasmo e credo che per le caratteristiche mentali dei miei giocatori sia la situazione migliore”.

Come sta vedendo Chukwueze?
“Sono molto soddisfatto. Proprio oggi i miei collaboratori hanno fatto una riunione con Chukwueze e i suoi dati delle ultime tre partite sono superiori a quando era al Villarreal. Sta bene di testa, sta bene di gambe, deve continuare così”.

Quanto è stato difficile per lei forgiare i nuovi giocatori in un nuovo ruolo?
“Stiamo lavorando tanto. È normale, ma l’abbiamo fatto in modo molto positivo grazie alla disponibilità e alla umiltà che hanno avuto nel calarsi in una nuova realtà. E la crescita della squadra può continuare a lungo”.

Tiri da fuori una opzione?
“Devono esserlo, abbiamo le qualità balistiche per concludere un po’ di più e sicuramente meglio”.

Lecce insidia?
“La partita sarà difficile. Il Lecce sta bene, ha ritrovato equilibrio e ha giocatori veloci davanti. Poi noi abbiamo le qualità per cercare di impensierli e per controllare la partita”.

MONZA

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

NAPOLI

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

ROMA

De Rossi parla del suo primo derby da allenatore:

Cambia vivere un derby da allenatore?
“Cambia, con gli anni avevo iniziato a gestirla. Oggi mi sento tranquillo. I ragazzi la stanno approcciando bene, lavorano forte. Cerchiamo di dare equilibrio, la carichiamo il giusto senza andare troppo oltre”.

Ricordi particolari dei derby da giocatore?
“Tante notti fantastiche, altre meno belle. Se giochi 20 anni in un posto, non puoi avere solo ricordi positivi. Ripenso al primo derby, con il gol di tacco di Mancini, ero l’uomo più felice del mondo a fine gara, ero giovane, sono cose che non dimentichi. Ne ho giocati tanti, ricordo con piacere il fatto di soffrirlo nei primi anni, entravo in campo teso, poi ho iniziato a giocarli, bene o male, i primi non li ho giocati veramente”.

Si prepara più sul piano fisico o mentale?
“Devi preparare tutto, sapendo che è una partita che avrà conseguenze normali, c’è qualcosa di diverso. Abbiamo un passato non positivo nei derby recenti. C’è voglia di rivalsa, ma senza andare oltre. C’è una partita di calcio da preparare e dobbiamo rimanere lucidi”.

Nelle ultime gare avete segnato poco. Come stanno gli attaccanti?
“Con il Lecce è stata tra le peggiori partite e abbiamo comunque creato alcune occasioni clamorose. Può succede, così come con il Sassuolo. Non ci sono problemi riguardo ai nostri attaccanti, stanno tutti bene a parte Azmoun. Non si fa comunque gol con gli attaccanti, con un solo reparto, ma con tutta la squadra. Abraham? Vediamo l’allenamento e quali saranno le direttive dei medici. Vediamo se ce lo lasciano convocare o ha bisogno di allenarsi ancora con la squadra. Con infortuni così lunghi, ci sono scadenze da rispettare, oggi capiremo”.

Nelle ultime gare avete segnato poco. Come stanno gli attaccanti?
“Con il Lecce è stata tra le peggiori partite e abbiamo comunque creato alcune occasioni clamorose. Può succede, così come con il Sassuolo. Non ci sono problemi riguardo ai nostri attaccanti, stanno tutti bene a parte Azmoun. Non si fa comunque gol con gli attaccanti, con un solo reparto, ma con tutta la squadra. Abraham? Vediamo l’allenamento e quali saranno le direttive dei medici. Vediamo se ce lo lasciano convocare o ha bisogno di allenarsi ancora con la squadra. Con infortuni così lughi, ci sono scadenze da rispettare, oggi capiremo”.

La proprietà si è fatta sentire per parlare del futuro in questa pausa di campionato?
“Parliamo spesso del futuro a breve termine, del campionato. Ho capito bene la domanda, ma la pausa ci è servita per parlare del futuro che in questo momento è più importante per noi, i prossimi due mesi”.

Che Lazio si aspetta? La posizione di Felipe può influire sulle sue decisioni?
“Non sappiamo con certezza se Zaccagni ci sarà o meno. Abbiamo poco per fare ipotesi sulla Lazio, ci concentriamo su di noi, conoscendo comunque la filosofia di gioco di Tudor, sapendo che la Lazio non giocherà per 90 minuti come giocata l’Hellas Verona perché ci vuole tempo. Ipotesi vere e proprie sulla formazione non ne possiamo fare, abbiamo visto veramente poco finora. Ci sono tante cose che tu prepari, a volte in base agli avversari fai delle scelte, ma non ci stravolgiamo per gli avversari. Potrebbe succedere qualora dovessimo incontrare giocatori veramente unici, in futuro”.

Tudor che allenatore è?
“Entrambi siamo subentrati, senza avere molto tempo per allenare. Con le coppe di mezzo, ci si allena poi molto poco. Lui è un allenatore importante, con un’idea ben precisa, una filiale di allenatori con Gasperini come capostipite. Lui è molto intelligente, sa che non con tutti si può fare un tipo di calcio come con l’Hellas Verona. Dipende molto dai giocatori che ha trovato. Lo stimo molto”.

Con Sassuolo, Lecce, Frosinone, Torino primi tempi non buoni. La preoccupa?
“Ne abbiamo parlato ma ci sono discorsi tattici da affrontare. All’inizio, quando sono arrivato, mi dicevate che calavamo nel secondo tempo, forse abbiamo puntato troppo nella ripresa ora (ride ndr). Anche la mia analisi post Fiorentina forse lascia il tempo che trova, quando parlavo della sofferenza con la difesa a tre. Parliamo comunque della Serie A: vedendo la situazione da dove siamo partiti, non è facile passeggiare a Firenze, Lecce, questi campi qui, forse solo l’Inter può passeggiare. Può essere normale soffrire un tempo a Firenze, poi è giusto pensare a noi, in ciò che potremmo migliorare. Con il Lecce è difficile giocare, campo difficile, la corsa salvezza, squadra difficile da affrontare. Nel primo tempo, abbiamo sofferto ma poi nella ripresa siamo stati un’altra squadra”.

Che tipo di approccio hai con le polemiche arbitrali? I tifosi dicono che la società non si espone mai, ne avete parlato?
“Non ho una strategia. Do il tempo che merita alla questione, perché non posso allenare gli arbitri. A Lecce abbiamo avuto un danno, alcune volte è giusto parlarne, altre no perché vuoi focalizzarti su altre cose. Penso di essere un allenatore che può fare un discorso sano, non protesto come altri, se un mio giocatore butta la palla fuori non dico che è nostra. In questo caso, avevamo ragione ma lì mi fermo. La società parla con me anche di questo, ovviamente uno prende una posizione e si mette di traverso se l’episodio di Lecce si ripetesse ogni settimana. Invece è la seconda volta, dopo Firenze, niente di straordinario. Dovrebbero utilizzare noi giocatori come cavie per rendere il gioco più fluido. Nessuno come i giocatori sa riconoscere l’entità di un contatto. Arbitri e giocatori dovrebbero stilare insieme un regolamento. Sento spesso dire che se ha fischiato è rigore, ma se non avesse fischiato non sarebbe stato rigore, ma è una frase pericolosa”.

In questo periodo come si gestiscono giocatore come Dybala o Spinazzola, dal punto di vista fisico?
“Nei primi due mesi non ho gestito particolarmente i calciatori, se non i reduci dagli infortuni. Per il resto, lo stesso Dybala che tu hai citato l’ho spremuto abbastanza. la gestione nostra è quella di allenarlo affinché possa spingere senza sentire dolore. In queste fasi, cerchiamo di evitare di fargli fare 90 minuti ogni partita di seguito ma si gestisce il tutto con loro, sono persone adulte. Abbiamo comunque fiducia nella rosa, è una rosa ampia, abbiamo fiducia anche in chi potrebbe giocare al posto loro”.

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SALERNITANA

Le parole di Colantuono:

“Domani ci attende una partita difficile perché il Sassuolo si sta giocando molto, così come noi del resto, e i punti in palio saranno importanti. Da qui alla fine del campionato credo che le gare avranno tutte lo stesso cliché, sia contro squadre che stanno giocando per una classifica importante sia con avversari che lottano come noi per togliersi da quelle posizioni di classifica più brutte ed evitare la retrocessione. Vedremo se cambieremo qualcosa nell’undici di partenza, anche perché la partita arriva dopo pochi giorni da quella di Bologna e potremmo inserire qualche giocatore un po’ più fresco sia mentalmente che fisicamente”.

“Quando perdi sempre mentalmente non sei sereno, questo è poco ma sicuro. Ci vorrebbe un sussulto, una partita importante e una vittoria per giocarci questo finale di campionato con un umore differente e affrontare la settimana che verrà in maniera più tranquilla. La serenità è una parola a noi proibita perché fino alla fine avremo tutte partite che dovremo affrontare con grande impegno e cattiveria agonistica. La squadra si è allenata bene, dispiace per il risultato di Bologna che non rispecchia a pieno quanto si è visto in campo. Il Bologna ha meritato la vittoria ma il risultato finale è stato un po’ eccessivo e dispiace per il morale dei ragazzi. La prestazione in parte c’è stata e qualcosa di positivo l’abbiamo fatto, ovviamente su altri aspetti dobbiamo migliorare”.

SASSUOLO

Ballardini parla della sfida alla Salernitana:

“È una partita importante, certamente non decisiva. Per me fino ad oggi abbiamo fatto 4 punti in 4 partite e più o meno sono i punti che meritiamo, quindi da qui in avanti dovremo fare ancora meglio. La definirei una gara importante ma non decisiva. Pensiamo alla partita, a chi andiamo ad affrontare, ovvero una squadra molto pericolosa perché giustamente vogliono far vedere, soprattutto davanti ai propri tifosi, che sono ragazzi seri, che ci tengono, ed è giusto così”.

Il Sassuolo vuole comandare, dominare il gioco, quale sarà la caratteristica che vuoi vedere dalla tua squadra?
“Per me sono sempre importanti due cose: il gioco e la pericolosità, l’equilibrio e la compattezza con la palla e senza. Gioco per essere pericoloso, ma al contempo voglio essere comunque ben messo in campo anche se perdo la palla, è chiaro che quando gli altri hanno il possesso io ho bisogno di avere tutti i miei compagni vicino se non dietro la linea della palla, attenti e bravi. Contro l’Udinese siamo stati bravi per lunghi tratti perché abbiamo concesso poco o nulla agli avversari. C’è un però: quelle 3-4 situazioni dove l’Udinese è stata pericolosa, lo è stata perché noi avevamo la palla e non eravamo messi bene in campo e l’Udinese se non sei messo bene in campo batte la Juve, la Lazio, il Bologna. Ad inizio stagione tutti pensavate che la Salernitana avesse fatto un salto di qualità facendo una campagna acquisti di un certo rilievo, si pensava che loro volessero fare un salto di qualità, a conferma che il nostro campionato è terribile”.

Defrel sarà ancora titolare? Com’è la situazione infermeria?
“Defrel sta bene. È giocatore, ha qualità, è intelligente, sa muoversi con la palla e senza, non lo scopro certo io. Infermeria? Oltre a Berardi, non passa giorno che non lo ricordiamo, c’è Pedersen assente. Domenico e Pedersen non sono convocati, tutti gli altri sì”.

Rispetto alla gara con l’Udinese servirà avere un po’ meno paura?
“Avere timore non va poi così male perché ti fa essere concentrato, ancor più serio, non è poi un aspetto così negativo. Noi contro l’Udinese abbiamo fatto una buona partita. Il timore, il rispetto che abbiamo avuto per l’Udinese era giusto averlo, come è giusto averlo per la Salernitana perché sono squadre molto ben attrezzate, magari sono squadre diverse per caratteristiche e non dico che tu debba essere terrorizzato ma hai il dovere di essere attento, serio e concentrato perché vai ad affrontare una squadra che ti andrà a mettere in difficoltà”.

Matheus Henrique dopo la gara sembrava avere fiducia: quanto incide questo in un campionato con tanto equilibrio?
“La fiducia te la dà la prestazione, come vivi la settimana, se ti alleni bene, se c’è una buona armonia tra compagni. La fiducia viene nel lavoro quotidiano, se fai delle belle prestazioni, è una conseguenza”.

Avete avuto pochi giorni per preparare la gara. Meglio o peggio? Incide o non incide?
“Non hai la settimana a disposizione. Martedì chi ha giocato ha fatto defaticante, mercoledì ci siamo allenati ma ancora per alcuni è stato un giorno di recupero perché la partita ti lascia delle tossine. Ti alleni poco ma oramai siamo ad aprile. La settimana ti scandisce meglio l’allenamento e le proposte d’allenamento. Penso non cambi tanto perché sia noi che loro abbiamo giocato lunedì. Noi abbiamo giocato alle 3, loro alle 12.30 a Bologna, poteva cambiare qualcosa se loro avessero giocato sabato ma non credo ci sia tanta differenza”.

Giocare prima di tutte può fare la differenza?
“Non credo cambi molto, noi abbiamo giocato dopo di tutti lunedì e non credo cambi molto”.

Non ci sono partite facili ma il Sassuolo deve dare un segnale chiaro perché con lei in panchina la media è di 1 punto a gara e non basta per la salvezza. Che Sassuolo è lecito aspettarsi domani?
“Mi piacerebbe vedere un Sassuolo concentrato, forte, chiaro, attento, solido, compatto in fase difensiva, molto dentro la partita sempre, questo è quello che vogliamo accada, poi non sempre succede. Prima del nostro arrivo il Sassuolo in 11 partite ha fatto 4 punti”.

Torna Erlic dopo la squalifica, è la prima volta che ha tre centrali a disposizione. Sta pensando alla difesa a 3?
“Noi abbiamo cinque centrali a disposizione: abbiamo Erlic, Kumbulla, Ruan Tressoldi, Ferrari e Viti. Il Sassuolo ha una fisionomia chiara, io a parte col Genoa ho sempre giocato con la difesa a 4. Chiaramente ci sono dei momenti dove vedi che puoi giocare in un altro modo. Nella costruzione della squadra manca un doppio a sinistra perché c’è solo Doig, e a Roma abbiamo adattato Viti che ha fatto anche una bella partita, questa è l’idea chiara e non bisogna fare confusione, anzi, bisogna essere molto chiari e rispettosi per esaltare le qualità dei giocatori che abbiamo a disposizione”.

C’è sempre uno un pochino più bloccato quando costruisci…
“O un centrocampista che si abbassa o un terzino, solitamente la costruzione la fai con tre e gli altri sono pronti a dare ampiezza e profondità, questa non è l’idea di uno ma del calcio di adesso”.

Il trequartista con lei cosa deve fare?
“Io ho sempre giocato col trequartista, da Cagliari, Palermo, Genoa, o comunque con un centrocampista offensivo. Per me il centrocampista offensivo attacca, accompagna, e in fase difensiva soprattutto è un giocatore generoso, sempre presente, con grande senso tattico e grande qualità con la palla tra i piedi. Ecco perché ha giocato Henrique, Thorstvedt ha altre qualità, Bajrami è generoso e ha qualità con la palla ma in quel ruolo lì per me tu devi essere un centrocampista offensivo perché poi noi sugli esterni abbiamo giocatori che sono portati a fare la fase offensiva, anche se bisogna riconoscere che si spendono molto anche in fase difensiva”.

TORINO

Juric in conferenza pre-Empoli:

Quattro risultati utili di fila e tanti clean-sheet: in cosa siete migliorati?
“Siamo solidi e facciamo buone prestazioni, dobbiamo continuare così. A volte vinciamo e a volte no, ma siamo giusti già da diversi mesi”.

Cinque punti in più sull’anno scorso: è giusta la classifica?
“E’ sempre giusta. Quando non segni vuol dire che ti manca qualità, a volte non ottieni massimo. Non ci sono rimpianti se non gli infortuni: non puoi fare niente, capitano. Ma è un rammarico”.

Quali sono i rischi di domani?
“Li ho visti dal vivo a San Siro. La differenza tra noi e loro è minima, dipende tutto dal lavoro e dalla voglia di migliorarsi. A San Siro hanno fatto bene, sarà difficile e si giocherà sui dettagli”.

Chi manca domani?
“Gineitis, che è una cosa seria. Il resto della squadra è in ottima forma, abbiamo fatto un’altra settimana giusta. Dobbiamo dimostrare di essere mentalmente e fisicamente pronti”.

Come stanno Sanabria e Zapata?
“Sanabria dopo le cure si è ripreso bene, ha fatto un’ottima settimana. Zapata ha la continuità dei grandi, cura sempre il suo corpo e li vedo bene”.

Lazaro è di nuovo il titolare a sinistra?
“Non ci sono titolari e no. Siamo in pochi, ogni settimana cerchiamo le soluzioni giuste. Può succedere anche domani di cambiare qualcuno, dobbiamo tirare fuori il meglio da tutti e i cambi sono decisivi per dare lo slancio”.

Quanto è importante l’aspetto psicologico per il finale di stagione?
“Tutto parte dagli allenamenti, non è che fai un discorso e poi sistemi. Bisogna sempre andare forti, in partita serve fare ciò che si è provato. Dobbiamo essere sempre sul pezzo, ma mi sembra un Toro maturo: anche nelle difficoltà siamo sempre tosti. Il lavoro sulla testa si crea con il tempo e con gli allenamenti per poi portarlo in partita”.

Ricci è in diffida: ci sta pensando per il derby?
“Non ci penso proprio al derby”.

Si sente evoluto a livello personale?
“Molto evoluto. Ho affrontato situazioni diversamente rispetto al passato. Non è solo il campo e tattica, anche altre situazioni che prima non avevo”.

Cosa si porta dietro di questa esperienza al Toro?
“Non lo so, sono sorpreso dalla domanda…Faccio fatica a dirlo al volo. Ho ancora tutto contrastante (ride, ndr)”.

Non dovesse arrivare l’Europa, avrebbe un senso d’incompiutezza anche della sua evoluzione?
“Non ci ho pensato. Bisogna far felice la gente, questa è la cosa che mi porta avanti. E quando non riesci a farlo, è meglio togliersi. Stiamo facendo bene, ci sono tanti giovani che prima non avevamo e si lavora bene. Poi si vedrà. Ora voglio vincere a Empoli e giocare così, l’obiettivo è quello. Manca l’ultima pazzia di spingere forte e ottenere un risultato che tre mesi fa mai avrei pensato”.

Nei primi tempi non avete preso gol in 26 gare su 30: è un gruppo che non sbraca mai?
“Sono molto soddisfatto del Toro. Ricordo i 140 gol presi in due anni, i giocatori che lottavano per salvarsi: è per questo che dico che la differenza è poco tra un traguardo importante e lottare per non retrocedere. Il dato è da un lato positivo, ma dall’altra puoi pensare che ci manchi la panchina più lunga per ottenere qualcosa in più. Già domani è una sfida molto pericolosa, basta poco per cambiare questa serietà: se due o tre giocatori non remano dalla stessa parte, poi diventi fragile come tre o quattro anni fa nonostante una rosa molto importante”.

Chi manca domani?
“Questo è il mio rammarico. Ci sono Ilic, Schuurs e Djidji, poi è un peccato per Gineitis perché volevamo vederlo all’opera”.

Ha visto la finale di coppa Primavera di ieri sera persa dal Toro ai rigori?
“Hanno fatto la partita giusta, meritano complimenti. Il problema dei nostri giovani è come impostarli bene: il passo tra Primavera e prima squadra è enorme, c’è un abisso tra i nostri allenamenti e i loro. Ciò che fanno Atalanta e Juve è fantastico con l’Under 23. Abbiamo tanti giocatori interessanti come Dellavalle che domina in tutte le partite, ma deve farsi le ossa e trovare soluzioni per farlo crescere. In tanti possono diventare giocatori nostri, magari non subito”.

UDINESE

In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.

VERONA

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