antonio iannucciClamorosa l’inchiesta che sta prendendo vita e che ha come oggetto la gara tra Spezia e Parma terminata 0-2 e che metterebbe a rischio la promozione del Parma in serie A.
La causa scatenante di tale procedimento sono 2 messaggio o SMS, che dir si voglia, inviati da Calaiò e Ceravolo a tesserati spezini.
Sono stati ascoltati dalla procura federale Filippo De Col, in campo durante il match e Alberto Masi ed i 2 dirigenti liguri Pinto e Micheli.
Messaggi ambigui
I messaggi sono stati giudicati “criptici” ed alluderebbero alle motivazioni che avrebbero potuto spingere le due compagini in campo. I padroni di casa, ormai salvi e senza più obiettivi, avrebbero avuto minori motivazioni rispetto agli ospiti.
Una tale situazione ha però allarmato società e giocatori portando gli ispettori della procura ad intavolare l’attività investigativa.
La procura federale
Il fascicolo è alla fase istruttoria, ma l’articolo 7 del codice della giustizia sportiva sancisce che l’illecito sportivo è caratterizzato dal
compimento di atti, per qualsiasi mezzo, che abbiano lo scopo di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero di assicurare una vantaggio in classifica.
I possibili scenari
Ovviamente è più che prematuro pensare ad un epilogo della vicenda. Non è dato sapere come Ceravolo e Calaiò abbiano giustificato/spiegato le parole degli SMS a Roma al cospetto del PM. Inoltre è da accertare il coinvolgimento o meno di altri tesserati crociati.
In ogni caso, anche solo un eventuale processo per responsabilità oggettiva, che escluderebbe quindi il coinvolgimento del club, metterebbe a serio rischio la promozione del Parma in serie A conquistata sul campo.
Lorenzo Pesce
