Le parole di Maran, in risposta alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa.
Quali difficoltà ti aspetti dal punto di vista interno e dell’avversario?
Dobbiamo avere grande rispetto dell’avversario. L’unico timore che dobbiamo avere è una squadra che non mette in campo tutto quello che ha; dobbiamo solo avere quella rabbia dentro che ci permette di affrontare una gara. Conta quello che metteremo noi, sapendo le loro caratteristiche e che dovremo fare una gara molto attenta. Dovremo essere perfetti.
Ci possono stare le due sconfitte all’inizio, ma cos’è che ti preoccupa di più? Le assenze (Cragno, Pavoletti e Nainggolan)?
È ovvio che gli infortuni non aiutano la crescita, sono aspetti da tenere in conto ma dobbiamo andare oltre queste difficoltà. Dobbiamo essere bravi a trovare subito questa quadratura che ci permetta di mettere in campo il miglior Cagliari. Le due gare precedenti non ci dovevano veder sconfitti: dobbiamo capire che abbiamo grossi margini di miglioramento e che qualcosa in campo l’abbiamo messa.
Maran si sente un po’ in discussione?
L’allenatore è responsabile sempre, so che il calcio è fatto di queste cose. È giusto che l’allenatore abbia queste responsabilità; la cosa importante è dare il massimo quotidianamente. Io mi devo preoccupare di allenare bene la squadra.
Come ha trovato i nazionali di ritorno dai loro impegni? E Castro?
È un discorso ampio, ne avevamo tanti fuori. Sto valutando ancora adesso tante cose, avendo tante situazioni di questo genere devo valutare tutto. Castro sta migliorando sempre più a livello di forma, è sicuramente aumentato il minutaggio a sua disposizione.
Situazione infortunati? Gli acciaccati di questi giorni?
Mancano solo Nainggolan, Faragò, Pavoletti e Cragno. Gli acciaccati sono quasi del tutto recuperati, qualcuno si è allenato un po’ meno ma sono a disposizione.
Si può quantificare l’assenza di Nainggolan? Pensa di poter schierare un centrocampo in grado di imporsi e di imporre il gioco?
Questo deve essere il nostro obiettivo, di questo siamo consapevoli. Son sicuro che metteremo in campo la prestazione. Nainggolan non sembra una cosa lunga, una piccola elongazione che dovrebbe passare presto.
Quanto ha giovato Simeone al gioco della squadra? Come lo hai trovato in queste 2 settimane con la squadra?
Abbiamo lavorato molto sul reparto avanzato, era quello che avevo più a disposizione. Per lui sono servite tantissimo queste 2 settimane: è un giocatore generoso, ha dato una ventata di entusiasmo. Anche Rog e Nandez avrebbero avuto bisogno di questo; questo mese e mezzo abbiamo potuto lavorare poco, in maniera ottimale, con la squadra completa. Non può essere un alibi, quel minuto che hai con la squadra lo devi capitalizzare. Con più tempo a disposizione è tutto più facile.
Come gestire Nandez dopo due settimane fuori e dopo un volo transcontinentale affrontato? Come procede l’inserimento di Olsen?
Nandez è arrivato giovedì pomeriggio, ma ha un fisico particolare che soffre poco questo tipo di situazioni. Per un portiere le dinamiche sono diverse, nell’economia di una squadra ci son meno problemi. Non parla benissimo l’italiano ma in campo si fa capire perfettamente.
Parma è stata importante anche l’anno scorso, ma al ritorno (in casa, ndr). Il Cagliari lo scorso anno cambiò volto. Quanto vive quest’anno le stesse sensazioni di allora?
Anche l’anno scorso venivamo da tantissimi infortuni. Credo che non sia la stessa cosa; col Brescia non abbiamo fatto bene, ma con l’Inter abbiamo fatto la partita che dovevamo fare. Probabilmente le aspettative erano alte, ma è una squadra che ha già fatto vedere qualcosa.
Prima partita con la difesa a 4, la seconda a 3: quale sarà lo schema di gioco? Quanto conta la personalità dei nuovi arrivati?
La personalità aiuta sempre, è una qualità che una squadra deve avere. (sulla difesa a 3 o a 4) Si tratta di avere delle armi in più nel momento in cui decido di giocarmele. Negli episodi salienti siamo stati un po’ penalizzati.
Quanto il suo Cagliari non può fare a meno dello schema di gioco cross-gol di testa? Quanto può essere un limite?
Perdendo Pavoletti bisogna iniziare a lavorare in maniera diversa. Deve continuare ad essere un’arma, ma dobbiamo essere bravi a mettere in campo altre cose.
C’è un giocatore che può tenere il passo di Gervinho domani?
Ha determinate caratteristiche, diventa difficile da arginare. Credo che la squadra debba fare un grande lavoro, altrimenti rischi che nell’uno contro uno diventa difficile.
Il tuo pensiero su un eventuale svincolato d’attacco?
Al momento abbiamo un gruppo di ragazzi che sta lavorando: ho visto il piglio di chi vuole lavorare sodo per dare delle soddisfazioni. Questi ragazzi ci possono dare e ci daranno delle soddisfazioni: siamo sulla strada giusta e sono straconvinto che tra qualche settimana saremo a fare discorsi diversi.