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Le pagelle alla 30° di Serie A: nulla sembra cambiare

Tornano le pagelle alla 30° giornata di Serie A: cambiano di poco i voti per alcune squadre, altre confermano il loro trend

Una giornata che ci dice poco o nulla o, meglio, cambia poco nella classifica, dunque anche le pagelle alla 30° saranno pressochè simili.

Il Milan e l’Inter non steccano, anche se le avversarie potevano essere insidiose, così come Bologna ed Atalanta continuano la loro corsa. Altre, come Sassuolo ed Udinese, continuano nella loro mediocrità. Mentre Juventus e Napoli sono ormai praticamente incommentabili.

Le pagelle alla 30°: Tudor buona la prima

Partiamo, come sempre nel nostro rotocalco settimanale, dalla prima in classifica e, con ogni probabilità, la futura vincitrice della nostra classe regina (tutti gli amici possono fare i loro scongiuri ndr).

Parliamo, dunque, dell’Inter (10) che fa pochissima fatica contro un Empoli (2) abbastanza arrendevole e che non ha mai provato a mettere in difficoltà la squadra di Simone Inzaghi.

I toscani sapevano benissimo che non era questa la partita da vincere ed hanno praticamente fatto da spettatori ai neroazzurri che adesso sono a +14 punti sulla diretta concorrente.

In un commovente Artemio Franchi, dove è stata onorata la memoria di Joe Barone scomparso improvvisamente nelle scorse settimane, Fiorentina (6) e Milan (9) danno vita ad un bello spettacolo, vinto dai rossoneri grazie a Raphael Leao.

A detta di Pioli l’esterno portoghese “sta facendo l’ultimo step per diventare un campione”, ma nel match contro la squadra Viola ha fatto nettamente la differenza. Comunque il match è stato molto piacevole da vedere ed aperto ad ogni risultato: con il Milan in vantaggio, la Fiorentina ha continuato a giocare ed a creare occasioni, anche se non è riuscita a strappare il pareggio.

La prima di Tudor sulla panchina della Lazio (9) è una specie di psicodramma per la Juventus (0), visto che la vittoria biancoceleste è arrivata di “horto muso” nell’ultimo minuto di gioco. Ed adesso la panchina di Allegri è sempre più scricchiolante, se non addirittura già crollata.

La Lazio è stata piacevole da vedere, ha costruito gioco ed azioni, anche non in maniera eclatante, ma ha meritato la vittoria finale. La Juventus continua ad essere il nulla: 0 gioco, 0 azioni, 0 voglia. I bianconeri, oggi a 20 punti dalla vetta, adesso rischiano seriamente un posto in Champions League.

Anche perchè dietro il Bologna (10) corre sia in classifica (è a -2 ndr) sia, soprattutto, in campo. Che sia dalle fasce o al centro, la squadra di Thiago Motta è devastante in ogni zona del campo e gioca con grande intelligenza, controllando anche i ritmi di gioco. Per informazioni chiedere alla Salernitana (1) di Stefano Colantuono, quarto allenatore della stagione sulla panchina granata, pronta a fare esperimenti in campo per testare i giovani che l’anno prossimo faranno il campionato di Serie B. Ed occhio a Tchaouna, che ieri ha mostrato sprazzi di qualità.

Corre un pò meno la Roma (5), che stecca con il Lecce (8) ed è costretta ad accontentarsi del pareggio.

Un piccolo passo indietro per gli uomini di De Rossi, meno lucidi e meno cinici sottoporta. Un punto prezioso per i salentini che, con Gotti in panchina, hanno ritrovato solidità e compattezza, anche non essendo spettacolari. Un pareggio che cambia poco le ambizioni delle due squadre ma, sicuramente, aiuta.

La cura Calzona non funziona al Napoli (0) che, contro una bellissima Atalanta (10), soccombe in casa senza mai lottare.

Certo è che la squadra orobica ha fatto un gran match, sfruttando al meglio le debolezze dei partenopei e giocando sicuramente al meglio della loro condizione. Ma i Campioni d’Italia non riescono più ad opporsi e sono completamente sfilacciati, segno di una stagione più che fallimentare ed un nuovo progetto che non è praticamente mai nato. L’Atalanta, invece, strizza ancora l’occhio al 4° posto che, potenzialmente, dista 4 punti (ammesso che vinca il recupero contro la Fiorentina ndr).

Il Torino (8) ottiene la vittoria, con conseguente sorpasso in classifica, sul Monza (5).

Un match tra due squadre che si sono praticamente equivalse, deciso dal rigore di Sanabria e dall’espulsione, abbastanza ingenua, di Pessina. Un match che descrive perfettamente l’andamento delle due squadre in campionato: manca quello step per fare il definitivo salto di qualità.

Come manca di qualche step il Genoa (6) che si accontenta del pareggio contro il Frosinone (4).

Un punto che cambia poco il percorso dei liguri, già fuori dalla zona retrocessione e per cui è impossibile arrivare in Europa, e che non cambia le sorti del Frosinone, ancora a 0 vittorie esterne quest’anno. La squadra di Di Francesco, comunque, mostra un gioco piacevole e la sensazione è che una vittoria (che manca da molto tempo) potrebbe dare quello slancio decisivo ai ciociari per raggiungere la salvezza.

Grossa occasione persa per il Sassuolo (4) di ritrovare la vittoria contro l’ Udinese (4).

Due squadre che certo non mostrano un gioco spumeggiante e con evidenti limiti tecnici e di rosa che, molto probabilmente, faranno fatica a rimanere nella massima serie a fine stagione. Il Sassuolo soprattutto, che aveva trovato il vantaggio, non doveva farsi recuperare immediatamente e doveva capitalizzare al meglio le occasioni ottenute.

Anche Cagliari (6) e Verona (6) lottano tantissimo, ma non si affondano a vicenda e trovano un prezioso pareggio.

Certo l’obbiettivo salvezza non è ancora centrato, ma la sensazione è che, soprattutto per i veneti, la qualità è presente e lotteranno fino alla fine per non retrocedere.

 

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