La Fiorentina è chiamata a confermare quanto di buono espresso nelle ultime gare ed Italiano presenta la difficile sfida all’Inter che attende la sua viola.
Le è piaciuto Saponara? Giocherà contro l’Inter?
“Sono qui a valutare la sua prestazione, è stato grandioso perché qui tutti sanno che chi entra può essere determinante. La stima per lui c’è sempre stata e sa di poter dare una mano incredibile alla squadra. Se poi entri fai gol e assist tutti ringraziano. Per domani vediamo, non lo so”.
Si sarebbe mai aspettato che fosse la gara di cartello la vostra?
“Non mi aspettavo questo avvio così positivo in termini di punti. lo speravo, ci credevo certo. Ma non me l’aspettavo non tanto per i punti, bensì per lo spirito che stiamo mostrando. Sono felice, bisogna essere veloci nell’apprendimento e nel farsi capire. Mi auguro che questo spirito accompagni la Fiorentina per lunghi tratti. Sono contento che ci siamo guadagnati questa attenzione da parte degli addetti ai lavori, giocarci questa gara per noi è motivo d’orgoglio. Affrontiamo i campioni d’Italia, sono in salute e verranno qui con un’autostima alle stelle dopo i 6 gol. Dobbiamo prepararla in poco tempo, abbiamo un allenamento per preparare la gara più difficile del campionato e dobbiamo farci trovare pronti”.
A che punto è la costruzione della squadra?
“Questa è una Fiorentina nuova, nata a Moena e non dobbiamo pensare al passato. Dobbiamo pensare al futuro a costruire perché nessuna squadra può essere perfetta dopo appena quattro giornate, come del resto tutte le altre. Dobbiamo alimentare questo entusiasmo che si sta creando dentro e attorno a noi. Dobbiamo lavorare anche per continuare a rendere felici i nostri tifosi”.
La squadra sembra essere molto convinta dei suoi mezzi. Pensa di poterla trovare così anche domani?
“Se dobbiamo avere un’ossessione è quella di portare in campo quello che prepariamo in settimana. Coi attende un altro tipo di gara, la partita più difficile del campionato e voglio che i ragazzi vadano in campo a mostrare quello che studiamo e su cui lavoriamo in settimana. La Fiorentina sta mostrando grande compattezza, stiamo cercando di migliorare sotto ogni punto di vista e dobbiamo continuare a fare sempre meglio sull’assistenza ai compagni e la creazione di occasioni. Però tutti si aiutano fra di loro, rientrano e non vogliono subire l’avversario e questo atteggiamento paga alla lunga”.
Cosa deve temere la Fiorentina? E cosa l’Inter?
“Noi dobbiamo temete tutto, loro sono i campioni d’Italia, hanno fatto finora grandi gare, anche contro il Real Madrid. L’Inter sta bene fisicamente e mentalmente, se concedi qualcosa ti punisce perché ha un cinismo esagerato. Se però ci presentiamo in campo come nelle ultime gare possiamo impensierire l’Inter e metterla in crisi nei suoi punti di forza. Non dobbiamo sbagliare l’atteggiamento, dobbiamo scendere in campo concentrati, con la massima attenzione. Mi auguro che sia una bella gara perché entrambe giochiamo a viso aperto”.
La partita è simile a un’esame di maturità?
“Il Genoa era un banco di prova perché era la prima gara di un trittico e l’abbiamo superato. Questa è la sfida più difficile perché il valore dell’avversario è troppo importante. Sarà un esame molto molto difficile, da preparare in un allenamento, cosa non bella perché loro hanno tantissime frecce e qualità. Forse serviva una settimana intera, ma dobbiamo provarci comunque e sarà un bel test da preparare in queste condizioni. Se ci riusciremo vorrà dire che stiamo diventando una squadra importante”.
Si aspettava di ricevere tanti elogi? Cosa si sente di dire alla piazza?
“Siamo tutti contenti, dalla società al gruppo per questo avvio. Si parla di calcio, si preparano le partite con attenzione, ed è bello continuare così perché sarebbe da stupidi mollare. Se arrivano complimenti e attestati di stima dobbiamo essere tutti felici, ma siamo appena alla quarta giornata e come ho detto ai ragazzi mancano 31 punti al primo obiettivo. Prima pensiamo a quello e poi dobbiamo continuare a lavorare con dedizione per alzare l’asticella e portare avanti un lavoro iniziato a Moena. Non dobbiamo mollare perché altrimenti diamo vantaggi agli avversari e la Fiorentina non può permetterselo”.
Che ruolo avrà Pulgar nella sua squadra?
“Mi sta sorprendendo, perché oltre ad avere qualità ha anche senso tattico, intelligenza. Ha un carattere un po’ chiuso, ma poi in campo si fa sentire. Contro il Genoa ho scelto lui perché poteva darci qualcosa in più. Sono contento della sua prestazione e penso che possa dare di più anche in fase di conclusione perché ha un gran piede. Sono contento di come si sta comportando e non deve mollare perché ha fatto parte di un momento non esaltante della Fiorentina e deve guardare al futuro”.
Cosa pensa del pubblico?
“Sono rimasto impressionato vedendo cosa il pubblico di Roma ha dato in più alla squadra e sono convinto che anche il pubblico di Firenze possa essere un punto di forza, il dodicesimo uomo in campo e mi auguro che domani vengano in tanti. Ho capito che qui basta sudare la maglia, onorarla per avere l’apprezzamento del pubblico. Se poi ci aggiungiamo punti e vittorie allora i complimenti arriveranno per tutti”.
Dove si può migliorare?
“Abbiamo lavorato su tutto in questi mesi, dobbiamo migliorare perché dopo due mesi nessuno può essere perfetto. Mi piacerebbe vedere più concretezza in avanti, negli ultimi 20 metri. Dietro possiamo essere più compatti, mentre in mezzo far girare più la palla. Ma queste sono richieste che continuerò a fare anche in futuro. Ma in queste quattro giornate abbiamo fatto vedere una nostra identità e siamo sulla strada giusta e non dobbiamo mai abbandonarla.
Qual è la situazione in infermeria?
“Gaetano (Castrovilli NdR) non sarà della partita, l’ho sentito oggi e tornerà domani. Sembrava qualcosa di più serio e invece nulla di grave. Gonzalez ha avuto un problemino all’adduttore, ma si sapeva che qualcuno si sarebbe perso in queste tre gare ravvicinate. Oggi vedremo come hanno recuperato tutti e vedremo se li avremo al 100%, ma siamo tanti e sono tutti sul pezzo. Chi scenderà in campo farà quello che ci aspettiamo da lui”.
Come mai ha scelto Benassi a Genova?
“Venuti non c’era e Odriozola aveva avuto un problemino in settimana, Benassi con quella concentrazione lì può fare anche il terzino. Serviva vincere la gara e dunque era necessario un giocatore come lui: gli faccio i complimenti perché si è subito messo a disposizione ed ha fatto bene”.