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Mazzarri In Milan Torino 2018 9

Mazzarri presenta la sfida all’Empoli

Mazzarri in conferenza stampa pre Empoli tocca tanti temi del nuovo mondo Cagliari che ha dovuto conoscere in fretta in questo tour the force.

Tanti i temi toccati da Mazzarri in conferenza stampa: dalla reazione di Joao Pedro, Alle condizioni di Strootman e Godin al recupero per le 3 gare consecutive.

In pochi giorni è riuscita a dare una scossa ai suoi ragazzi: da cosa vuole ripartire domani?

Sicuramente l’aggressività in fase difensiva, al di là degli aspetti troppo tecnici. Sicuramente anche l’atteggiamento, che purtroppo abbiamo cambiato nel finale di gara: dovevamo restare sempre attivi, con la difesa che doveva salire qualche volta in più. Ma credo che quando si creano 6-7 palle gol contro uno squadrone come la Lazio, dovremo essere più cinici e a tradurle in gol.

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Quanto si fa sentire la stanchezza? Ci saranno cambi rispetto alla formazione di domenica?

Avendo l’esperienza delle Coppe, so quanto incidano tre partite in una settimana. Ora non c’è tempo, ma faremo nella sosta faremo tutti i test fisici che di solito facciamo quando si parte da inizio stagione e non da subentranti. Ieri abbiamo fatto un defaticante, stasera faremo una rifinitura: il mio lavoro sarà capire, uno a uno, chi sarà in grado di giocare di nuovo domani. Dipende più dai ragazzi, dai preparatori e dallo staff medico sapere il minutaggio che potranno avere.

L’Empoli fa parte del suo vissuto: cosa pensa del suo avversario?

Quando alleno una squadra ne sono il primo tifoso. Dell’Empoli posso dire bene, a livello societario e tecnico: è vero che ne hanno perso 3 in casa, ma l’unica vinta l’hanno vinta contro la Juventus. Sarà una partita difficilissima, ma io ho detto ai ragazzi che dobbiamo pensare a noi e basta: se affronteremo domani l’Empoli con la stessa adrenalina e aggressività vista domenica, probabilmente riusciremo a non farli ragionare. L’avversario deve interessarci dal punto di vista tattico, perché ogni giocatore deve vincere i suoi duelli, ma non dobbiamo pensare alla classifica dato che mancano ancora 34 partite. Ma questa sarà la mentalità che voglio dalla mia squadra, spero domani di avere i tifosi dalla nostra parte e avere un dodicesimo uomo in campo, che ci dia una mano finché dura la partita. Noi daremo anima, cuore e pure qualcosa in più.

Ha qualche preoccupazione dal punto di vista della tenuta atletica?

Ho troppo rispetto per chi c’era prima, dovrò aspettare i test. Ma ci sono 5 cambi, bisogna sapersi adattare alle situazioni.

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Su Caceres, visto dalla tribuna quasi come un suo vice dopo la sostituzione.

Questo è lo spirito che voglio, Martin è stato magnifico perché ha partecipato attivamente dopo essere stato sostituito. Oltre, ovviamente ad aver fatto una buona gara in campo, pur condizionato dal giallo. È stato bravo, in campo e fuori. Ai ragazzi ho detto: siete 23-24 in gruppo, voglio che ognuno sia il primo tifoso dei propri compagni. Se mi accorgo di qualcuno col muso, che mugugna ed è dannoso per il gruppo, sono pronto a metterlo fuori rosa. I più esperti devono dare l’esempio, come ha fatto anche Pavoletti.

Cos’è successo con Joao Pedro al momento del cambio?

Ci tengo a rispondere: lo sfogo di Joao, che ha già promesso di non rifarlo più, vi posso assicurare che non era per il cambio. Va benissimo lo sfogo, magari eviterei situazioni eclatanti. Joao era arrabbiato perché avevamo preso il 2-2 e ha dimostrato di avere il mio stesso spirito, ha detto cose giuste ma ha sbagliato il modo. Se voi andate a vedere quello che ho detto nel post partita, erano le stesse cose: ci siamo abbassati troppo, dovevamo essere più cinici. L’unico errore è stato soltanto sottolinearlo in quel modo, ma era a sangue caldo.

Come sta Strootman?

Ci devo parlare più tardi, così come con Godin. Vedremo come stanno, le convocazioni verranno fatte più tardi per questo.

Come vede Gaston Pereiro in campo?

Lui stesso ancora non ha chiaro quale sia il suo ruolo: può fare tanti i ruoli, ma deve trovare la sua dimensione. Io ho la sensazione che possa fare anche la punta, imparando movimenti che per ora non conosce. Può fare l’esterno a piede invertito, alla bisogna può fare anche la fascia. Io l’ho messo seconda punta, purtroppo non solo per colpa sua non è entrato nel vivo del gioco.

Che consigli ha dato a Carboni per il finale di partita?

Dunque, Carboni è partito centrale. Come Lykogiannis ha chiesto il cambio, l’ho dovuto spostare a terzino sinistro e non aveva capito bene cosa volevo. Tutta la catena di sinistra ha chiesto il cambio. Carboni si accentrava troppo, quasi a fare il centrale e ad avere una difesa a 6, ma ci sta: ancora il gruppo non ha sposato il coraggio che voglio io, ma è normale quando una squadra viene tradizionalmente dal vivere la lotta per non retrocedere.

 

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