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Intervista a Pellegrini

Intervista a Pellegrini riportata da asroma.com e realizzata da Rodio Roma. Il giocatore parla del ruolo e dei rapporti con mister e compagni

Radio Roma ha realizzato una intervista a Pellegrini. Il centrocampista ha toccato alcuni punti importanti parlando del suo ruolo in campo e del rapporto che si è instaurato con il nuovo mister e i compagni di squadra.

Ecco il testo dell’intervista tratto da asroma.com:

Come stai?

Sto bene. Stiamo lavorando, sono un po’ indietro rispetto ai ragazzi perché loro sono già alla terza settimana di lavoro e io sono arrivato dopo, ma mi sto allenando per rimettermi in carreggiata.

Che impatto hai avuto con il nuovo mister?

Buonissimo, mi è piaciuto tanto. Gli allenamenti sono molto intensi. Molti dei nuovi arrivati li conoscevo, gli altri li sto conoscendo ora e posso dire che siamo un bel gruppo di bravi ragazzi. Quando si è giovani si riesce a capire determinate cose, poi in campo viene tutto più facile.

Quanto è importante avere un legame anche umano tra voi compagni di squadra?

E’ fondamentale essere uniti fuori dal campo, perché poi quello che di positivo si crea fuori dal campo viene portato anche dentro il rettangolo di gioco.

C’è molta concorrenza in squadra a centrocampo: ne parlate tra voi dell’abbondanza in questo ruolo in rosa?

Adesso non ne parliamo perché siamo all’inizio, anche perché c’è qualcuno che sta ancora indietro e quindi si allena di più per recuperare la condizione migliore. Sappiamo che, come l’anno scorso, le partite sono tante e il ruolo di centrocampista mi sembra di capire che è molto dispendioso per il modo di giocare del mister e quindi ci mettiamo tutti a disposizione.

Che effetto ti fa a 23 anni sentirti ‘padrone di casa’ con i nuovi che arrivano e con i giovani?

Cerco di stare vicino a loro perché capisco che non sia facile. Non era facile per me quando sono andato a farmi le ossa a Sassuolo e quindi devo cercare di aiutare tutti, come ad esempio Riccardi o Antonucci che sono cresciuti a Roma come me e ora fanno parte del gruppo e che possono diventare degli ottimi giocatori.

Che giocatore sei, come ti definisci?

Io penso che mi venga più naturale la fase offensiva, mi sto impegnando per migliorare la fase difensiva, direi che sono un centrocampista centrale che oggi deve saper fare tutto, dal mediano al trequartista.

L’anno scorso non è andata benissimo, l’ambiente spera di migliorare quanto fatto: come trasferite questa cosa ai nuovi?

Oltre a noi ‘vecchi’, che stiamo cercando di fargli capire queste cose, anche lo staff e l’allenatore ci mettono del loro. Stiamo lavorando bene, stiamo creando tutti i presupposti per creare un’ottima stagione. Spero di non fare peggio dell’ano scorso, è normale che dobbiamo migliorarci. L’anno scorso è stato un campionato difficile. Complicato non solo per noi giocatori, ma anche per la società: quest’anno dobbiamo pensare solo a lavorare, a giocare a pallone e a vincere le gare. Non posso dire che non ascoltiamo le cose che accadono attorno a noi ma dobbiamo rimanerne il più fuori possibile e pensare solo a lavorare: lo staff ci sta aiutando molto in questo.

Che tipo è Fonseca?

Lo vedo una persona molto diretta e questa cosa mi piace. Cerca di metterti il più possibile a tuo agio per cercare di farti capire quello che vuole lui. Mi piace il suo modo di pensare il calcio. Ora ovviamente avremo modo di migliorare perché sono poche settimane che stiamo lavorando con lui e ci vorrà del tempo affinché possiamo esprimere il gioco che chiede. Ma le sensazioni che abbiamo all’interno del gruppo sono positive.

Cosa si intende per intensità?

L’Intensità è  tutto. Ma non è una questione solo fisica, ma anche mentale e di concentrazione. L’intensità è fare un allenamento come un professionista deve fare.

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