Fantapazznews dà seguito alla rubrica del nostro partner assocalciatori.it riportandone il seguente articolo: “Calciatore del mese AIC Marzo 2019 – Serie A”.
Armando Izzo si era già distinto nel mese di febbraio, quando il Torino aveva conservato la porta inviolata per sei partite consecutive e lui aveva segnato due gol decisivi. A marzo la squadra di Mazzarri ha trovato un calendario sulla carta agevole ma ricco di insidie (è arrivata la prima sconfitta casalinga del 2019, contro il Bologna dell’ex Mihajlovic, e il pareggio con la Fiorentina che l’ha fatta scivolare al nono posto in classifica) ma ancora una volta è stato un mese positivo per Izzo, che non solo ha registrato il suo quarto gol stagionale ma si è anche tolto la soddisfazione di indossare per la prima volta la maglia della Nazionale.
Armando Izzo è il primo difensore a ricevere il premio come giocatore del mese AIC, o meglio il primo non-attaccante, un dato che inquadra perfettamente l’eccezionalità dell’evento. È stato preferito a Joaquín Correa, che rispondeva all’identikit di calciatore più in forma della squadra più in forma del mese, o se non altro quella che ha raccolto più punti: 10, insieme all’Atalanta. Per le stesse ragioni avrebbe potuto essere candidato Luis Alberto, oppure il “Papu” Gómez, ultimamente imprendibile a ogni latitudine della trequarti atalantina. Oppure, ancora, Moise Kean, che ha trascinato la Juventus in un mese impegnativo, condizionato dalle fatiche di Champions.
In un mese che conteneva molte candidature meritevoli, ma nessuna che spiccasse nettamente sulle altre, ha vinto il calciatore che agli occhi dell’opinione pubblica lo meritava di più, anche a titolo di risarcimento personale. L’infanzia di Izzo c’entra poco con il premio e con la qualità delle prestazioni offerte negli ultimi mesi, ma c’entra molto con il suo stile di gioco. Il dinamismo, l’aggressività, l’ambizione con la palla tra i piedi di Izzo sono caratteristiche perfette per giocare all’interno della difesa a 3 di Mazzarri. Quello che rende Izzo un difensore molto diverso dagli altri nati negli anni Novanta in Italia è il rapporto peculiare che ha con il pallone: non lo perde mai di vista neanche nei duelli difensivi e quando è chiamato a gestire la palla sfoggia un repertorio di passaggi no-look e controlli orientati.
Armando Izzo è anche molto amato dalla tifoseria granata, per qualcuno è addirittura il miglior interprete (dai tempi di Pasquale Bruno!, si legge nei forum, ma pure dai tempi di Leo Junior!) di quella dimensione spirituale, difficilmente quantificabile, che è racchiusa nell’espressione “cuore Toro”. Lo ha sottolineato anche Mazzarri: «In una squadra con tanti giovani, di cui molti stranieri, ci voleva uno così. Incarna lo spirito Toro, sa quel che voglio. E quando manca si sente: è un trascinatore, ha carattere. Per noi è fondamentale: ha dato l’impronta che ci voleva a questo gruppo».
Izzo ha vinto il premio come miglior giocatore di marzo in Serie A per le sue prestazioni ma anche per il suo carattere. Armando Izzo, cuore d’oro (anzi, granata).