Come sta dopo l’operazione?
“Mi sono operato lunedì mattina, ho forzato un po’ tanto i tempi di recupero in queste giornate. Volevo essere oggi qui in campo con la squadra, voglio andare in ritiro e preparare la partita con lo staff e la squadra. Non è scontato che riesca ad andare in panchina, il nostro stadio ha una logistica che non ci aiuta purtroppo, quindi potrei avere qualche difficoltà. Ci tenevo ad essere qui. Ho visto tutti gli allenamenti della squadra, ci siamo collegati da remoto. Ci voleva il passaggio di oggi di vicinanza e contatto”.
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Un bilancio sul mercato?
“Il direttore ne ha parlato ieri e ha spiegato la ratio che c’è dietro. Aiuta la squadra nell’immediato e costruisce un percorso nel tempo. Il mio compito è fare in modo che da oggi a quel tempo si riesca ad essere coerenti. Muovendo tanti giocatori e con le mancanze che abbiamo, qualcosa va ripensato. Il mercato non ti porta a soddisfare completamente le esigenze, non hai alternative in campo come avresti voluto e non riproduci le linee di gioco con caratteristiche diverse da parte dei giocatori. Vanno ricreati nuovi equilibri e cercheremo di fare il meglio possibile. Il fatto che la società faccia uno sforzo e arrivi Shomurodov è significativo per il percorso di questo club”.
Shomurodov può giocare domani?
“Non gioca da un po’ di tempo, ma si è presentato in buone condizioni. Ha lavorato bene dov’era, si è presentato benissimo, molto sorridente e disponibile. A volte capita che arrivi qualcuno da una grande squadra e non sia contento, invece ci sta dando tanto”.
Pensa di cambiare qualcosa?
“Il Napoli ci ha dato l’impressione di essere forte. Tutti i giocatori sono al posto giusto, si sono creati meccanismi belli, è bello vederli giocare. Ci sono alchimie emotive che vanno a premiare un percorso di lavoro. Detto ciò, noi ci presentiamo in questo particolare momento del campionato. Non abbiamo nove giocatori, Nzola, Bastoni, Gyasi, Ekdal, Holm, Kovalenko, Sala, Moutinho. Una mancanza. Una o due mancanze le sopperisci, nove sono tante. È un momento così, in una situazione positiva all’improvviso ci ritroviamo a gestire questo frangente. La partita con il Napoli è da affrontare al massimo delle nostre possibilità. Andremo in campo e daremo tutto, se il Napoli sarà più bravo di noi gli diremo bravi, ma intanto mettiamo in campo tutto. Dobbiamo pensare di gara in gara e in un percorso”.
Holm non ci sarà?
“Holm è in questa situazione in cui non sta bene. In una situazione in cui la squadra era normale non avrebbe giocato a Roma e Bologna. Non sta bene, ha una problematica che deriva dalla pubalgia e lo stiamo gestendo. Questa settimana gli abbiamo dato dei giorni di riposo per consentire di averlo al meglio ma, come me, è un po’ sofferente”.
Si fiderà del suo staff visto che ha visto la squadra da lontano questa settimana?
“Con riunioni continue ci siamo confrontati il più possibile, cercando di fare le cose con raziocinio”.
Krollis può giocare?
“Per valutarlo concretamente, dobbiamo pensare che è stato fermo un mese e mezzo. Ha saltato un paio di allenamenti, è arrivato da dieci giorni ed è come se fosse al 10 di luglio. Viene da un altro mondo, dalla Lettonia, ora è a Spezia e ascolta una lingua aliena, provando a capire cosa gli chiediamo. Questo è il suo momento, da lui ora possiamo aspettarci questo. Aveva una distorsione ma si è risolta. Abbiamo nove giocatori fuori, ci chiediamo cosa stiamo sbagliando perché qualcosa non torna. Ma sono 2-3 infortuni diversi, fisiologici in questo momento del campionato. Uno ha l’ernia, uno si è fratturato, uno ha la pubalgia… la situazione è questa”.
Cosa rappresenta per voi avere la stima del Napoli di Spalletti?
“Il fattore Picco può trasformare la partita. Non parlo solo della partita con il Napoli, ma a maggiore ragione quando giochi con squadre molto forti riesci a trovare quel surplus emotivo dello stadio. Il fatto che il Napoli non sottovaluti la situazione mi spiace, perché poi capita che in Coppa giochino altri giocatori concedendo qualcosina e magari nel corso di un campionato tu avversario recuperi qualche punto”.
Spalletti ha detto che è preoccupato per come state bene in campo.
“Nelle ultime due partite non è andata proprio così, ma è una caratteristica che è nostra”.
Verde ha chance di partire dall’inizio?
“Non so se lunedì o martedì, quando mi hanno portato i giornali, e ho letto che forse sarebbe potuto partire, è stata una coltellata. Dal primo giorno di ritiro manifesto al ragazzo stima e attenzione, che lo aspetto. Sono capitate diverse cose, lui è stato male, e l’ultimo giorno di mercato leggere queste cose mi ha dato fastidio. Ho saputo che le cose non sono andate esattamente così e che le cose sono state gestite in maniera non esattamente lineare e la realtà è stata trasmessa in maniera diversa. Per il resto, non vedo l’ora che Daniele sia il Daniele che qui avete visto spesso nello scorso campionato. A Bologna è subentrato, dopo due partite da titolare. Il caso lo stiamo facendo noi e per la realtà delle cose mi fa incazzare”.
Una considerazione su Maldini?
“Ha alti e bassi, dovuti a caratteristiche del ragazzo. Come Verde, ha qualità e talento, e deve essere lasciato libero di esprimersi. Deve essere aiutato in fase difensiva, deve ricevere palla in un certo modo… non sempre possiamo creare il guanto perfetto attorno alla nostra mano, il nostro compito è aiutarci e risolvere i problemi. Sono ragazzi, Maldini e Verde, bravi, molto sensibili, che fin troppo si sentono addosso gli aspetti emotivi delle cose. Il fatto che una giocata riesce, che c’è il fischio in più… incide più del dovuto su di loro. In questo momento entrambi sono limitati da loro stessi, il mio compito è quello di alleggerire la pressione e fargli giocare a calcio”.