Ha detto che è stato tradito dall’atteggiamento di uno. È un fatto di campo?
“È dentro al campo”.
Conseguenze?
“L’ho invitato a trovare il club per gennaio però non credo”.
Ci può dire il ruolo?
“No”.
A parte questo, è soddisfatto della squadra?
“Io ho visto tutti i giocatori dare il proprio massimo. Sono soddisfatto, arriviamo davanti alla porta dobbiamo spaccare e fare gol. Non abbiamo i giocatori più creativi, abbiamo messo sulle spalle di un bambino che qualche mese fa giocava su un campo di plastica e in una competizione di un livello bassissimo e con poca qualità, abbiamo fatto il massimo. Non sono mai stato critico con Rui che l’anno scorso ha sbagliato qui, Ibanez che ha sbagliato qui, Pellegrini che ha sbagliato il rigore con la Juve, non sono mai stato critico con un giocatore, anch’io sbaglio come famiglia, dobbiamo appoggiarci l’un l’altro, l’atteggiamento è qualcosa di diverso, quando sei professionista tu devi rispettare chi tu rappresenti, quelli che lavorano con te. È l’unico motivo per cui sono dispiaciuto perché sento questa sensazione, conosco il processo dietro l’atteggiamento, mi dispiace perché potevano essere tre punti. Non sono 3, è 1, abbiamo un punto in più rispetto a 4 ore fa, andiamo avanti, giochiamo l’ultima domenica e cercheremo di prendere punti per finire”.
Abraham è un segnale per il Mondiale?
“Io ho parlato alla squadra e ho parlato a due giocatori, uno è Abraham e l’altro rimane fra me e loro. A Tammy ho fatto una domanda e di pensare, perché l’atteggiamento di oggi non è stato l’atteggiamento di altre volte, non parlo di efficacia, parlo di atteggiamento, oggi è stato straordinario, ha preso tutte le palle, quando l’ha persa ha fatto uno sforzo per recuperare la posizione, ha fatto una prova fantastica, mi deve spiegare perché oggi sì e le altre volte no”.