Spalletti presenta la sfida al Verona ed anticipa che Simeone sarà a disposizione subito da ex.
Che Napoli si presenta? Condizione ed aspettative?
“Farei un po’ di chiarezza, in modo da anticipare la conferenza e riavvolgere il nastro: quando sono arrivato ho conosciuto Aurelio e mi ha spiegato il suo percorso futuro con me. Mi è stato prospettato un Napoli di transizione per quanto riguarda conti, ringiovanimento rosa, ritorno in Champions e farla funzionare per rimettere mano sui conti tramite un buon calcio e per avere richieste perché nei due anni precedenti nessuno aveva avuto richieste a causa dei risultati. Gli obiettivi sono stati centrali al 100%, anche con un po’ di rammarico come dite voi, ma centrati. Ora si parla naturalmente di un Napoli che non vede più quei giocatori importanti che hanno permesso i buoni risultati degli ultimi anni, d’esperienza, affidabili, e si parla di un nuovo ciclo. Se si parla di Napoli le ambizioni sono sempre alte, altissime, abbiamo una città alle spalle che lo merita e dobbiamo subito assumerci le responsabilità, poi l’idea che sia io a gettare le basi dei prossimi anni è una responsabilità che mi assumo volentieri e che mi stimola tantissimo. Però poi non posso assicurare niente ed è chiaro che si gioca per raccogliere il massimo a disposizione, come si dice sempre, ed in questo percorso come dicono in tanti ci vuole un po’ di tempo rimanendo alta quella che è l’ambizione”.
Con i nomi che si fanno sul mercato si sta andando nella giusta direzione per il rinnovamento? C’è sintonia sul mercato?
“Sul ringiovanimento e l’abbassamento costi sicuramente sì, poi sul resto naturalmente abbiamo da lavorare, c’è ancora tempo e ci sono 12 punti a disposizione prima della fine del mercato, ma è chiaro che dobbiamo vedere cosa succederà. E’ un mercato lento per le difficoltà finanziarie di tutte le squadre, lo sappiamo, tutti stanno più attenti ad essere spregiudicati, c’è un inizio ancora più anticipato e questo diventa una maggiore complessità e bisogna aspettare il tempo corretto per la società e gli operatori per completare la rosa”.
Ha detto che lei già sapeva al suo arrivo.
“Sì, fu detto anche pubblicamente dalla società. Il presidente mi spiegò il percorso e mi chiese se volevo allenare durante questo percorso”.
Cosa si può dire ad una piazza così disorientata?
“Che faremo del nostro meglio sin da subito e che sono convinto che faremo reinnamorare i tifosi, come accaduto lo scorso anno”
E’ una scommessa anche per uno come lei che spesso è stato innovatore?
“Sì, è una responsabilità che mi stimola tantissimo. Naturalmente serve un po’ di sostegno da parte di città e società, le cose più difficili sono quelle delle dinamiche di spogliatoio, sono cambiate quando fai a meno di Ghoulam, Ospina, Mertens e Insigne… oltre alle dinamiche di gioco ci sono quelle di carattere e dobbiamo ricreare quelle lì. Io non ho timore di niente, la squadra che scenderà in campo a Verona eccetto qualcuno sono quelli dell’anno scorso, quindi sono convinto che ritroveranno subito geometrie e faranno vedere quella qualità di gioco vista precedentemente. Anche se giovani, chi è andato via viene sostituito da altri giocatori importanti, giocheremo la Champions da terza fascia e giocheremo contro squadre che hanno elementi top ovunque e giocheremo anche contro italiane che si sono rinforzate prendendo giocatori già affermati e basta dargli la maglia e metterli in campo. Dobbiamo saperlo e vedere strada facendo le reazioni, ma sono fiducioso sui miei giocatori e quelli che abbiamo presi sono giocatori con le caratteristiche fanno per noi, sarà un campionato lungo e difficile e lo valuteremo strada facendo, ora è difficile con un cambiamento così radicale”.
Ha parlato di gettare basi future, ma ha un solo anno di contratto, le sarebbe piaciuto rinnovare?
“Non me ne importa niente, alla mia età è giusto fare contratto di un anno e poi a fine stagione tirare le somme, se avrò l’occasione di continuare ad allenare farò sempre contratti di un anno”.
Simeone viene con voi a Verona?
“Se è tutto ok certo che viene, lo stiamo aspettando, se restare lo salutate anche voi. E’ uno di cui abbiamo bisogno e Napoli è ciò di cui lui ha bisogno, è un acquisto corretto”.
Dove si aspetta dei rinforzi?
“Per me è scorretto parlare di chi non ho a disposizione, mancanza di rispetto per chi ha pedalato in questo periodo, accettando tutto e mettendosi a disposizione. Di quelli che verranno è difficile parlare”.
L’anno più difficile per chiedere tempo all’inizio viste le date?
“3 portieri, 8 difensori, 7 centrocampisti e 7 attaccanti, per le rotazioni stiamo bene, chiederò scusa a chi non utilizzerò”.
Sirigu è in condizione di giocare?
“E’ arrivato in ottima condizione, ma come ha richiesto lui da ottima persona e professionista, ha doppiato qualche allenamento subito perché aveva bisogno di stare subito in porta, le misure, le distanze, le situazioni”.
Molti non vedono il Napoli in Champions, i giocatori l’hanno presa come una sfida?
“Li vedo motivati, più interessati, i volti tirati al punto giusto, la palla viaggia veloce, come ha detto Doveri si va a fare più impatti perché fischieranno di meno ed è importante e gli do merito da parte mia perché il calcio inglese dice questo e bisogna lasciar scorrere, ci sarà diversità tra fallo e contatto. Ogni contatto non è un fallo e ci siamo adeguati subito e siamo fiduciosi e vogliosi”
Cosa possono dare i nuovi dal punto di vista caratteriale?
“Kim con quel video che tutti avete visto fa vedere le qualità dell’uomo, fatta da personalità… presentarsi così ad una cena con tutti i dirigenti, tranquillità nel prendere subito la leadership, coinvolgere tutti, poi ha completato tutto sul campo. E’ veloce, tecnico, forte fisicamente negli impatti, nel gioco aereo, il primo giorno ha fatto quel video, il secondo nel corridoio già diceva sali, scappa, fermo, sali scappa fermo, sali scappa fermo”.
4 partite col mercato aperto, di quelli chiacchierati come Fabian e Meret che lavoro si fa psicologicamente?
“Sono le regole, è il lavoro. I professionisti si adeguano alle regole e tutti fanno il loro lavoro in maniera esemplare”
C’è il rischio di considerare la gara col Verona come di transizione o semplice?
“E’ sempre stato un cliente difficile per noi, soprattutto per noi. Chi pensa che sia semplice battere il Verona è uno che non ha mai messo le scarpe da calcio, proprio considerando anche l’ultimo risultato li troveremo ancora più agguerriti del loro massimo. La sconfitta in Coppa è distante dal loro livello”.
Con Simeone è possibile anche il 4-4-2 con Osimhen?
“Quelli forti provo a farli giocare in una squadra che funziona, loro sono prime punte, non di quelle che si spartiscono il campo ma essendo di qualità si può fare, se si rendono conto delle necessità e dividersi i compiti. Dipende anche che tipo di partite è o viene fuori in quel momento. Non ci sono complicazioni. Su Simeone però voglio dire che ha fatto 17 gol l’anno scorso, senza battere i rigori, in campionato senza contare altre competizioni. Noi abbiamo fatto un buon acquisto, poi si valuteranno gli equilibri di squadra perchè abbiamo una rosa che ci permette anche di variare il modulo”.
La direzione è il 4-3-3, ma il mercato può portare il 4-2-3-1?
“Useremo tutti e due, i riferimenti sono quelli”
Zerbin, Gaetano e Ambrosino: s’è delineato il loro futuro?
“Gaetano e Zerbin valutiamo di tenerli, ci possono essere utili, sono sul livello degli altri, non pagano nessuna pena per poter giocare con gli altri. Ambrosino è uno che ha bisogno di fare esperienza per stare nel gruppo, anche se in qualche partita credo tirerebbe fuori… ha caratteristiche precise, quando si gira e tira ha questa castagna che è difficile per ogni portiere, ha veramente il sentire dei pali e del portiere, trova sempre le traiettorie scomode”.
In chiusura il saluto a Garella
“Non un giocatore banale, come le sue parate, come non sono state banali le città in cui ha vinto i due scudetti. Abbiamo perso un portiere che a modo suo ha lasciato un segno nella storia del calcio italiano, anche io lo saluto”.