Sarri presenta la sfida all’Inter dopo il pareggio pirotecnico con l’Empoli.
Qual è la vera faccia della Lazio?
“Tutte e due, quella della difesa in difficoltà e quella dell’attacco che segna. Quello che mi dispiace è che il risultato contro l’Empoli influenzi il giudizio sulla prestazione. In attacco non siamo stati caparbi, ma abbiamo avuto qualità. Dietro stiamo facendo qualche errore di troppo, sia a livello individuale che di reparto. Ma non mi riferisco solo ai difensori, gli errori li commettono anche attaccanti e centrocampisti. Stiamo avendo problemi nell’approccio, ci stiamo lavorando, ma non penso che abbiamo sottovalutato la partita contro l’Empoli. Il primo gol subito è casuale, il secondo no, lo subiamo anche in allenamento troppo spesso: una squadra prende gol, poi ne subisce subito un altro pochi minuti dopo”
La crescita di Zaccagni:
“Può diventare un giocatore chiave. Per due mesi è stato rallentato da infortuni, ora è in condizione fisica e mentale ottima. Lascia la sensazione che ha ancora margini di miglioramento”.
La prima riflessione sull’Inter:
“Gara difficile, ma vorrei vedere una Lazio coraggiosa. L’Inter è forte, ha numeri straordinari e San Siro è uno stadio non semplice”.
Come sostituisce Acerbi? Giocherà Patric?
“Leiva il centrale lo potrebbe anche fare, mi sembra un anno al Liverpool ci abbia giocato quasi tutta una stagione. L’ha fatto anche a Venezia in uno spezzone di partita. È un ragazzo intelligente. Radu nell’ultimo mese ci ha dato grandi segnali, quindi è giusto prenderlo in considerazione. Radu come terzino ha fatto bene, ma può fare il centrale senza problemi”.
Come sta Basic? E Felipe Anderson?
“Sta bene. Non aveva un problema muscolare, ma di dolore pubico. Ora sembra che non abbia dolore. Penso sia un giocatore papabile per scendere in campo contro l’Inter. Felipe è fenomenale, ma bisogna accettare anche il suo difetto di ridurre in maniera drastica il suo rendimento. La sensazione prima dell’Empoli è che fosse tornato lui al 100%, sia mentalmente che fisicamente. Sarebbe straordinario se riuscisse a limitare i suoi alti e bassi, che non saranno mai azzerati del tutto”.
Il contratto del rinnovo è arrivato?
“Non so se il contratto sia arrivato, non telefono al mio avvocato prima della partita. Se arriva, si firma”.
L’infortunio di Acerbi cambia le strategie sul mercato?
“Non so che tipo lesione abbia, deve ancora fare gli esami, poi dopo vedremo. Non parliamo tutti i giorni di mercato, dobbiamo stare sul pezzo per preparare le partite noi. Altri pensano al mercato”.
Sulla situazione Covid:
“Riguarda la vita di tutti, non solo lo sport. Se questa pandemia è pericolosa ci dovrebbe essere un lockdown totale, altrimenti si declassa a influenza e si sta a casa con la febbre. Spero solo che non si arrivi a chiudere gli stadi: fa passare la voglia di andare in campo anche a chi ha una passione feroce come la ho io”
Le ultime da titolare di Luis Alberto sono contro Udinese ed Empoli, due pareggi pirotecnici (4-4 e 3-3). È un segnale che manca equilibrio?
“Non lo so. In parte. Con l’Udinese abbiamo preso 3-4 contropiedi in campo aperto, ma nell’ultima abbiamo preso 3 gol a squadra schierata. La vedo difficile parlare di sbilanciamento con tutti sotto la linea della palla. Questo squilibrio non ha inciso nelle reti prese nell’ultima gara, c’è qualcosa che va oltre a questo”.