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Gara Di Seria A Tra Roma E Cagliari Allo Stadio Olimpico Di Roma. Rolando Maran Allenatore Del Cagliari.
Marco Iacobucci / Shutterstock.com

Le parole di Maran verso la SPAL

Abbiamo raccolto le parole di Maran nella conferenza stampa della vigilia, prima della sfida di domani contro la SPAL. Out in sei.

Si ritorna dopo un’altra pausa: in città c’è un po’ di frenesia. Come si gestisce?

Intanto è bello abituarsi al fatto che gli altri abbiano aspettative su di noi. La Serie A è un po’ complicata, partite come questa vanno giocate con tantissima attenzione. Bisogna avere la capacità di alzare i ritmi senza andare fuori giri: avere il giusto equilibrio tra ragionamento e cuore è quello che dobbiamo sempre mettere in campo.

Come sono state queste due settimane? Come arriva il Cagliari a questa partita? Chi c’è e chi no?

Gli assenti sono 6: oltre i lungodegenti Pavoletti e Cragno, mancheranno Lykogiannis, Cacciatore, Mattiello e Deiola. Nahitan (Nandez, ndr) è stato l’ultimo ad arrivare, devo capire bene chi è nelle condizioni migliori per poter scendere in campo.

Su Joao Pedro, invece?

Doveva sbloccare alcuni fastidi alla schiena, non era nulla di muscolare, poi si è allenato regolarmente.

C’è la voglia di dimostrare che il Cagliari non è solo squadra da trasferta? È un caso o è una questione di struttura della squadra?

Nelle prime due gare abbiamo fatto una partita non all’altezza e nell’altra abbiamo giocato bene ma abbiamo trovato l’Inter, a cui sono anche andati bene alcuni episodi. In Serie A ci sono delle squadre che ti possono mettere in difficoltà, basta vedere il Verona. L’anno scorso abbiamo fatto il nostro cammino principalmente in casa: dobbiamo essere bravi a mettere in campo l’attenzione giusta e il dinamismo giusto, fare la partita e la prestazione. I risultati sono una conseguenza di questo. Abbiamo voglia di portarci a casa questi 3 punti.

Fin qui c’è stata in alcuni casi difficoltà contro chi giocava col 3-5-2. Cosa sta pensando di modificare per adattarsi all’avversario?

Stiamo lavorando per migliorare, su alcuni aspetti che ci devono dare dei vantaggi. L’avere la possibilità di fare determinate scelte e cambi è un valore per noi: la rosa è stata costruita per fare questo.

Cerri è uscito un po’ triste dopo l’amichevole col Pogon: come l’ha trovato in questo periodo?

Sta lavorando bene. È ovvio che si lavora anche per farsi apprezzare da tifosi e società. Sta lavorando anche per fare in modo che scatti questa scintilla.

Castro prima della sosta ha dimostrato di essere decisivo, pur con un minutaggio limitato: quanto gli sono servite queste due settimane? Come si posiziona in campo?

È un giocatore che può fare più ruoli. In queste due settimane ha trovato continuità: i fastidi sono diminuiti, se non passati. Se abbiamo più possibilità nel corso della partita, questo dev’essere un patrimonio da sfruttare.

A proposito di questo, chi ha visto meglio tra Rog e Ionita?

È una piacevolissima difficoltà. Tutti quanti si stanno allenando bene e vogliono essere protagonisti. So che chiunque scelgo non sbaglio. Dobbiamo portare tutto questo in campo, senza farci prendere dalla frenesia. C’è la consapevolezza di mettere in campo tutti questi aspetti ed essere efficaci.

Tre quarti della linea difensiva sono intorno al metro e settanta di altezza: può essere un problema?

Sicuramente è una considerazione da fare. La fisicità in Serie A conta e la SPAL ne ha parecchia.

Quant’è importante la presenza di Nainggolan in mezzo alle linee?

A Roma lo ha fatto con grande intelligenza e applicazione, si abbassava per aiutare dietro anche quando stava dietro le punte e per me è stata una lettura giusta. È ovvio che ci aspettiamo che Radja faccia fare un ulteriore salto di qualità a questa squadra.

È l’occasione di Pinna sulla destra? Sta pensando di far fare qualche minuto a Faragò?

Mi ha sorpreso la preparazione di Paolo (Faragò, ndr): sembra quasi che non abbia mai smesso. Sono 3 settimane che sta spingendo alla pari degli altri, è pronto per giocare.

È sbagliato definire la gara di domani un esame di maturità per il Cagliari?

Lo diremo tutte le settimane, ogni settimana ci sarà un qualcosa da dimostrare. Dobbiamo uscire da questa cosa qui: per far bene bisogna vincere le partite ed avere una continuità di risultati, come stiamo facendo. Pensiamo alla lunga distanza, a dove vogliamo arrivare; cercheremo in ogni partita la vittoria, con tutte le nostre forze. Sarà un test ogni settimana, non c’è bisogno di fare delle verifiche ulteriori. Dobbiamo andare oltre e crescere di mentalità. In questo inizio il cambiare in corsa è stato fondamentale: anche questo è crescita.

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