È un Napoli che delude quello che nell’inferno del Maracanà di Belgrado impatta contro la Stella Rossa, nonostante le tante occasioni create è mancata la determinazione in zona gol e questo può complicare il cammino in ottica qualificazione.
La partita:
Napoli che si presenta con il 4-4-2, Ospina tra i pali, Hysaj e Mario Rui sulle fasce, Koulibaly e Albiol al centro della difesa, a centrocampo Zielinski a sinistra, Allan e Fabian Ruiz al centro e Callejon a destra, Insigne e Milik sono le punte.
La partita si potrebbe riassumere in due parole “monologo Napoli”. Per farsi un’idea basta leggere qualche numero: 72% di possesso palla contro il 28, i tiri in porta sono 20 contro i soli 6 della Stella Rossa, 785 sono i passaggi della squadra di Ancelotti, con l’ottantasette per cento di precisione contro i 281 della squadra serba, insomma un dominio assoluto.
Il Napoli parte bene e impone subito il proprio gioco, la Stella Rossa soffre e fatica ad uscire dalla propria metà campo.
La traversa salva i serbi su un tiro di Insigne, ci provano anche Fabian Ruiz e Milik ma senza fortuna.
Nel secondo tempo il Napoli prova ad alzare i ritmi. Mario Rui scheggia la traversa su punizione, Insigne ci prova dalla distanza ma Borjan respinge, Allan e Fabian Ruiz tentano la fortuna da lontano ma il portiere serbo non si fa sorprendere.
Entrano anche Mertens, Ounas ed Hamsik, ma il loro impatto sulla partita è nullo.
Uno scialbo 0-0 che complica il cammino Champions dei partenopei che ora dovranno vedersela con Liverpool e Paris Saint Germain.
Ci vorrà tutto il calore del San Paolo per tentare l’impresa. Magari imitando quello stesso Napoli di Mazzariana memoria, che riuscì a passare il turno in un girone di ferro con Bayern Monaco e Manchester City.
Sognare si può e con un tre volte campione d’Europa come Carlo Ancelotti si deve fare, per forza.