È un grande Napoli, un Napoli formato Champions quello che ieri sera ha avuto la meglio contro i campioni in carica di Liverpool.
Ancelotti ritorna sui suoi passi e, seppur schierando un formazione spregiudicata nei nomi, le posizioni in campo sono le tipiche di un 4-4-2.
La difesa
In difesa, oltre Meret tra i pali, sono maiuscole le prove di Koulibaly con degli interventi “sbroglia situazione”alla vecchia maniera, Mario Rui, che non concede praticamente niente ad un certo Salah e Di Lorenzo, che dimostra l’esperienza di un veterano contro Mane.
Da rivedere solo Manolas, che pur disputando una buona partita in chiusura e anticipi, è il più insicuro di tutti. Da brividi quando a inizio ripresa, con una svirgolata, serve Salah che calcia chiamando Meret al grande intervento.
Il centrocampo
Al centro dei 4 mediani, Ancelotti opta per l’esperienza. Allan e Ruiz hanno il compito di erigere la diga davanti alla difesa. Per entrambi una gara molto generosa dove però non mancano sbavature in ripartenza. Sia Allan che Ruiz, a tratti, soffrono l’aggressività degli ospiti e alle volte sembrano perdersi un po’ circondati dagli avversari. Tengono egregiamente in fase difensiva dando un forte contributo alla coppia centrale partenopea. Il brasiliano esce al 75° distrutto dai crampi. Le fatiche delle gare con la nazionale ed i voli intercontinentali si fanno ancora sentire. Al suo posto Elmas che sembra non far differenza tra Sampdoria e Liverpool: un altra buona prova.
A destra Callejon con la sua solita gara di corsa e cervello. Rientra in difesa e riparte con un costanza straordinaria. Non è un caso se al 80° minuto lo spunto in area avversaria è il suo, procurandosi il rigore che porta al 1-0. A sinistra Insigne che cerca di dare una mano a Mario Rui, ma i postumi dell’infortunio subito in nazionale lo limitano ancora. Dal 67° Zielinski che, posizionandosi al centro facendo scalare Ruiz a sinistra, svolge il suo compitino. Mai una sbavatura in fase difensiva. Forse si intestardisce troppo dalla trequarti in su, ma quella è un po’ una sua caratteristica.
In avanti
In avanti Mertens è il solito uragano che corre su tutte le palle ed ha il merito di essere freddo e trasformare il rigore al 1-0. Al suo fianco Lozano all’esordio con la maglia partenopea in Champions dà l’impressione di non essere ancora completamente calato nella parte. Un po’ avulso dal gioco, non riesce mai a proporsi e a farsi vedere se non nell’occasione in cui spinge in gol una respinta del portiere avversario, ma in netta posizione di fuorigioco.
Al 69° minuto Ancelotti si gioca la carte Llorente al posto proprio del messicano. Lo spagnolo ha ancora fresco il ricordo della finale persa contro il Liverpool solo qualche mese fa nelle fila del Tottenham. L’attaccante neo partenopeo non ha una grande velocità, ma dalla sua ha l’esperienza, la grande esperienza che gli permette di trovarsi al posto giusto al momento giusto. Il posto giusto è sul centro sinistra tra area piccola e dischetto. Il momento giusto è il 91° minuto. La difesa inglese si perde in un fraseggio lasciando scivolare un pallone corto verso il portiere e corretto in gol dallo stesso Llorente che chiude i conti ed elimina anche la possibilità di un forcing finale quando mancavano ancora 4 minuti di recupero.
In sintesi: Napoli-Liverpool 2-0 guarda gli highlights