Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 35º turno di campionato 2023/24.
ATALANTA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
BOLOGNA
📋 𝐂𝐎𝐍𝐕𝐎𝐂𝐀𝐓𝐈 📋
I 2️⃣4️⃣ giocatori scelti da Thiago #Motta per #TorinoBologna ⤵️#ForzaBFC #WeAreOne pic.twitter.com/jw3zUirHS2
— Bologna FC 1909 (@Bolognafc1909) May 2, 2024
Il ricordo di Superga può essere una motivazione in più per il Torino?
“Non lo so, può essere, alla fine concentrazione massima per quello che succederà, essere pronti ad affrontare una buonissima squadra, allenata molto bene da Juric, un vero competitore, che riesce a trasmettere tutto questo ai ragazzi, una squadra che vuole giocare a calcio, si difendono molto bene, prendono pochi gol e noi pronti ad affrontare questa bellissima partita che abbiamo domani”.
Complimenti siete tornati in Europa, Zirkzee però in settimana ha postato un video usando quelle famose parole di Kobe sul lavoro che non è ancora finito. È il sentimento condiviso da tutti ?
“Prima di tutto volevo chiarire su quello che ho detto dopo Monza e Udinese, volevo scusarmi con Cannavaro e Palladino perché volevo solo sollevare una critica costruttiva sulla mentalità e su certi comportamenti in campo. Mi scuso con loro due perché non volevo sollevare nessuna polemica o alibi. Per questo mi scuso con loro due, grande rispetto per due allenatori che cercano di dare il loro massimo. Siamo molto soddisfatti di aver scritto la storia di questo club, di nuovo Europa dopo 22 anni, allo stesso tempo siamo felici di avere l’opportunità di poter provare ad andare in Champions. Manca poco, di fronte avremo una squadra forte, ma noi con grandi motivazioni già che siamo qui, siamo felici di avere questo obiettivo, provare ad andare in Champions”.
Cosa l’ha convinta di più di questo gruppo in questi giorni?
“Nessuna pressione, per altri club poteva esserlo ad inizio stagione, noi invece siamo qui con la voglia di fare qualcosa di più. Sono grato ai miei ragazzi di avermi seguito sempre le nostre linee, ringrazio anche chi ha partecipato di meno, allenandosi sempre bene in allenamento, è grazie a loro se il livello si alza sempre di più, perché chi gioca deve essere in forma e attenti. Ieri abbiamo fatto un allenamento fantastico. Perché anche la squadra che sapeva che non partiva dal 1′ domani ha fatto un buon allenamento. Di conseguenza gli altri hanno dovuto dimostrare un alto livello. Questa è la forza di questo gruppo, non abbiamo nessuna pressione e nessuna ossessione, solo una responsabilità bellissima di entrare in una situazione storica di poter arrivare in Champions. Già siamo in Europa dopo 22 anni, ma perché non provare ad entrare in Champions?!”
Saelemaekers trequartista?
“Quando il Bologna ha scelto un giocatore di questo spessore era perchè il Bologna ha deciso di avere un giocatore molto utile, sta dimostrando un grande livello in questo momento. Da quando è arrivato il nostro gioco lo ha migliorato, è arrivato con grande pressione, volendo dimostrare di essere di alto livello, ha avuto bisogno di un po’ di tempo per adattarsi, oggi insieme ai suoi compagni sta dimostrando di essere di alto livello. È in un buon momento perchè sta segnando, ha attenzione con e senza palla, sta bene e spero possa continuare così fino a fine stagione. Difficile sottolineare un ragazzo che in questo momento sta meglio di altri. Uno di cui spesso non parliamo e ha dato tanto equilibrio alla squadra è Remo Freuler, è un ragazzo fondamentale per permettere al Bologna di fare il calcio che fa”.
I dirigenti cosa le hanno chiesto ad inizio stagione? Questa squadra ha bisogno di molto per fare bene in Europa? Ne ha parlato con i dirigenti?
“No, non ne abbiamo parlato, ma per mantenersi a questo livello nella prossima stagione ogni rosa deve migliorarsi per potersi mantenere. Pensiamo di alzare il livello ancora di più. Ma sono situazioni queste che si vedono dopo. Ora pensiamo al Torino, è una squadra con buoni giocatori e un allenatore forte. Non sono dentro per capire ma da quello che vedo da quando è arrivato lui, Juric ha portato costanza alla sua squadra.. Ivan ha aiutato, vuole vincere tutte le partite è chiaro che poi il campionato è competitivo e difficile, ma c’è da fare i complimenti a lui per il lavoro straordinario fatto in questi 3 anni”.
Ci fu una richiesta in particolare ad inizio stagione dai dirigenti?
“No. Ma vi dico le cose. Il messaggio era come sempre nelle altre stagioni, arrivare prima possibile a 40 punti poi vediamo. Su questa cosa onestamente non ero molto d’accordo, volevo pensare partita partita e vedere dopo cosa succede. Penso che era la cosa migliore e ringrazio tutto il Bologna e i dirigenti nell’avere comunicato questo (il concetto di pensare partita dopo partita ndr) e non quello che si era comunicato precedentemente nelle altre stagioni”.
Con la sua tesi sta mettendo in pratica le sue ambizioni calcistiche, in che misura la squadra sta incarnando la sua filosofia, questi ragazzi l’hanno stupita?
“Sono contento in tante situazioni dei ragazzi in campo che si mettono in difficoltà singolarmente per fare bene al gruppo, è una presa di responsabilità enorme, sono convinto che se ognuno si comporta in questo modo saremo sempre più forti. Quello che mi fa arrabbiare sono altri comportamenti. Ogni tanto si sbaglia siamo umani, ma sempre cercando di fare la cosa giusta per avere un vantaggio. La cosa che mi rende più felice e orgoglioso oggi è che io ho una idea oggi in testa, sicuramente nel voler vedere qualcosa di fantastico sempre in campo, una squadra che gioca sempre benissimo segnando tanti gol, ma sono anche realista che nessuna squadra del mondo può dominare tutto il tempo. La cosa che mi rende più orgoglioso dei ragazzi è che insieme capiamo il momento della partita, come stanno gli avversari e capire cosa fare come squadra. Alcuni momenti, alcune partite abbiamo contro-attaccato. I ragazzi capiscono anche i momenti in cui attaccare alti, oppure coprirci e non prendere gol. Mi rende molto orgoglioso vedere il collettivo cosa riesce a fare in campo. Poi io non entro nel gol che fa Saelemaekers e quello che fa Orsolini.. neanche quando Calafiori entra dentro il campo e punta da dietro, lasciando l’avversaro in ritardo. Cerco si, di dare un’idea, poi in campo sono loro che vanno, mi rende orgoglioso però del modo collettivo con cui la squadra gioca. Questo mi rende molto orgoglioso”.
Fenucci disse che lei lavora come se avesse un contratto a lungo termine. È questa la cosa migliore da fare in questi casi?
“Lo ringrazio per queste sue parole pubbliche, continuare a lavorare, pensare a questo obiettivo, per la nostra gente e per il Bologna, sarebbe straordinario”.
Orsolini pensavo di vederlo dal 1′ contro l’Udinese per la capacità che ha negli spazi stretti. Perchè ha scelto Ndoye?
“Non credo che Orsolini sia così come dici te nello stretto. Penso che abbia bisogno di spazio, un ragazzo che ha quando ha degli spazi può arrivare al suo massimo livello. Con pochi spazi è capace anche lui, però visto come sta Dan e la partita che ha fatto a Roma, per me doveva giocare titolare Ndoye. Vedremo per domani, li vedo entrambi molto bene. Se poi giocando 60′, 90′ o 5′ loro continuano a pensare di poter essere decisivi, sarà sempre un bene per il Bologna”.
Domenica abbiamo notato un po’ di stanchezza, la settimana di allenamento l’ha tranquillizzato?
“Abbiamo giocato 11 contro 10, contro una squadra forte, con giocatori interessanti, la prova che non siamo stanchi è che anche in uno in meno abbiamo pareggiato, poi potevamo vincere come perdere. Loro hanno preso un palo ma noi abbiamo avuto due occasioni con Saelemaekers. Non vedo ne stanchezza fisica ne mentale e proveremo fino in fondo di poter ottenere qualcosa di meraviglioso per il Bologna”.
Odgaard come sta? Può giocare insieme a Zirkzee?
“Hanno già giocato insieme contro l’Inter, dove Jens ha fatto una grande partita, sta bene ha recuperato dal suo infortunio, sta bene e se domani dovrà aiutare la squadra sono convinto che come sempre farà in modo di dare tutto quello che può per aiutare i suoi compagni”.
CAGLIARI
Ranieri presenta la sfida al Lecce:
Qual è la situazione degli infortunati?
“Stanno recuperando. Alcuni hanno ripreso solo oggi, domani vedrò. Nandez, Dossena ed Oristanio stanno un pochino meglio, Mina un po’ meno. Cosa ha lasciato Genova? E’ stata una doccia gelata. Ci voleva, perchè dopo una serie di partite belle, l’avversario ci ha mangiati. Contro il Lecce sarà una gara stile Verona, avversario molto difficile da affrontare”.
Cosa ha detto alla squadra dopo la sconfitta di Genova?
“Che si può perdere, ma è il momento di dare il nostro meglio, perchè manca poco alla fine. Mina? Ci è mancato tanto”.
Petagna sta recuperando?
“Si, anche Pavoletti. Pure Mancosu sta ricominciando a correre. Sono tutti flash positivi”.
In che senso la gara è simile a quella giocata contro il Verona?
“Ci sono avversari che giocano in maniera determinata. Il Lecce ha vinto più duelli individuali in Serie A. E’ una squadra intraprendente. Ci saranno difficoltà, e cercherà di vincere, così come è stato contro il Verona”.
Cosa è cambiato da D’Aversa a Gotti a livello tattico?
“Ora giocano con il 4-4-2, prima con tre punte. I giocatori si aiutano l’un l’altro, e Gotti ha dato serenità. Tra le squadre che lottano per la salvezza è quella che ha fatto più punti nelle ultime giornate”.
Come mai a Genova ha rinunciato a Sulemana e Makoumbou?
“Avevo anche altri elementi che avevo visto bene. Ho fatto scelte per centellinare gli sforzi. Non avrei voluto far giocare Nandez perchè aveva la febbre. Ogni scelta è stata soppesata”.
Cosa significherà per lei la salvezza?
“Che nei 5 campionati maggiori avrò fatto bene, che sono riuscito a portare tanta gente allo stadio. Di sicuro faccio i miei errori, spero di farne sempre meno”.
Come vede Lapadula?
“Sta sempre meglio. Oggi ha fatto un ottimo allenamento. Più giocatori ho a disposizione, meno ho opportunità di sbagliare. quando non stanno bene si notano maggiormente le discrepanze”.
Domenica sarà difesa a 4?
“Probabile. Ma anche quella a tre non è da scartare”.
EMPOLI
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
FIORENTINA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
FROSINONE
Di Francesco presenta la trasferta di Empoli:
Guardando gli occhi dei suoi in settimana cosa ha visto?
“E’ verissimo che dallo sguardo dei calciatori si può captare il loro stato ma a livello di approccio. Ora sono tutte finali, specie questa, partita particolare molto difficile. Sono pericolosissimi in ripartenza, con Nicola subiscono poco in fase difensiva. Ho visto un grande desiderio nei ragazzi di raggiungere l’obiettivo e questa gara è fondamentale per arrivare alla salvezza”.
Come sta Okoli? E’ una responsabilità sapere che ci sono già 1700 tifosi pronti a venire?
“I tifosi sono un motivo d’orgoglio e vanto perchè ci hanno sempre sostenuto. Possono essere anche 5 o 7 per noi la responsabilità deve essere la stessa. Dobbiamo renderli ancora più orgogliosi con le prestazioni. Lavoriamo per il noi, e sono sicuro che i tifosi ci daranno un grande contributo. Okoli è tornato oggi in gruppo, domani lo valutiamo e spero di aver per domenica”.
Brescianini uomo immagine. Si aspettava questa crescita?
“Non voglio dargli troppa responsabilità, sicuramente all’interno della rosa è quello cresciuto maggiormente. Ha ricoperto diversi ruoli, ha fatto anche il terzino. Quello che mi piace di più di Marco è la sua umiltà, è una spugna che apprende tutto. Se ne sta parlando tanto ora ma non gli deve pesare perchè ci salveremo con il lavoro di squadra non con un singolo”.
Mister quale sarà la quota salvezza?
“Se devo parlare di obiettivo parlo di 40 punti perchè la quota certa della salvezza, ad oggi non ci sono tante certezze, aspettiamo un’altra giornata e vediamo. Viviamo questa partita al meglio e poi vedremo. Abbiamo recuperato Harroui, sarà convocato”.
Come stanno Cerofolini e Kaio Jorge?
“L’unico sicuro di giocare è Cerofolini e siamo contentissimi di quello che ha fatto finora, per come si allena anche. Kaio è cresciuto negli allenamenti, l’ho visto più brillante in settimana”.
Mister un solo dubbio di formazione legato alle condizioni di Okoli?
“Gioca Cerofolini l’ho detto (ride, ndr). Ho un paio di dubbi di formazione, uno è certamente legato alle condizioni di Okoli. Comunque Bonifazi sta bene e anche Monterisi è cresciuto. Andremo in ritiro in 27, siamo tanti e ne dovrò escludere uno ma mi fa piacere avere questa abbondanza dopo un periodo complicato”.
Mister si aspettava la crescita di Valeri?
“E’ cresciuto in tutto, ricordiamoci che veniva da otto mesi in cui non giocava, è cresciuto anche Zortea. Non sono comunque ancora contento perchè per arrivare alla salvezza bisogna ancora crescere sia in fase difensiva che in fase offensiva. Si è alzata l’attenzione ai particolari nel corso della gara, non è cambiata la mentalità. Non dobbiamo accontentarci e tenere l’asticella altissima”.
Che partita si aspetta ad Empoli?
“All’andata non c’era Nicola. Nicola lo apprezzo molto in primis come uomo, mi piace il suo modo di approcciare con i calciatori e quello che riesce a dare. Squadra compatta, difende bene e fa male in contropiede. Ha vinto gare contro grandi squadre, non è la stessa squadra dell’andata, ma nemmeno noi. Sicuramente ora la posta in palio è maggiore rispetto all’andata”.
GENOA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
INTER
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
JUVENTUS
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
LAZIO
Tudor parla della trasferta di Monza:
Che Lazio vuole vedere domani a Monza?
“Sarà una partita difficile come tutte in Serie A. Meno partite rimangono e più sono importanti, ognuno lotta per i suoi obiettivi e noi dovremo preparare la partita al massimo per fare il nostro meglio”.
Zaccagni è recuperato a tempo pieno?
“Zaccagni ha fatto mezz’ora nell’ultima gara, vedremo oggi come preparare la sfida di domani. È un giocatore importante, viene da un periodo problematico con gli ultimi infortuni, mancano poche gare e dobbiamo essere bravi a capire come utilizzarlo se dall’inizio o dalla panchina”.
Come ti regolerai con il rientro di Provedel?
“Provedel non è recuperato, ha fatto 2-3 allenamenti con noi e uno che sta fuori due mesi è un grande dubbio anche solo portarlo in panchina, non per fare concorrenza per giocare”.
Si può sognare la Champions o l’obiettivo è l’Europa League?
“Non so dove possiamo arrivare, noi possiamo fare un pronostico solo sulle nostre prestazioni. Questo è il nostro unico obiettivo, fare grandi prestazioni a cominciare da sabato. Poi i punti e i calcoli sono importanti, però come ho ribadito tante volte facciamo il nostro meglio poi calcoleremo i numeri alla fine. Fino all’ultima giornata non si saprà”.
Domani conta solo vincere? Come sta gestendo la staffetta Immobile-Castellanos?
“Unico risultato per noi la vittoria è una tua opinione, sulla staffetta Immobile-Castellanos vedremo oggi, sono tutti e due possibili titolari anche se questa parola conta fino a un certo punto. Penso che è una crudeltà del calcio che bisogna sempre riconfermarsi, dopo 2-3 partite si può perdere il posto e questa è una cosa brutta, ma anche bella del calcio. La Lazio è arrivata seconda l’anno scorso ma in pochi se lo ricordano, questo vale anche per i giocatori. Bisogna sempre confermarsi, questa è la vita del calciatore e va vissuta così”.
Questa rosa poteva avere una classifica più importante?
“Quello che ho capito in questi 45 giorni qui a Roma è che c’è una grande passione e una grande appartenenza di chi ama questo club, penso però che essendo obiettivo ed essendo arrivato da poco c’è poca obiettività quando si fa comparazione delle rose. In Serie A ci sono 20 squadre e bisogna essere obiettivi nell’analisi della qualità della rosa, al 70/80% la qualità della rosa incide, il resto lo fa l’allenatore e la società. La qualità della rosa è fondamentale, io vedo che nel mondo Lazio manca obiettività nel capire la valutazione giusta quando si parla delle rose. Vedendo anche le prime conferenze di Sarri, lui provava a far capire questa cosa alla gente. Però quando c’è tanto amore, c’è meno obiettività. Un allenatore e un club devono essere sempre obiettivi e giusti, quando si carica qualcosa che non è collegato con l’obiettività non si fa una cosa giusta. Se mi viene chiesto di vincere i 100 metri ma so di essere tra gli ultimi non si fa una cosa giusta, poi è giusto caricare l’ambiente e creare delle aspettative superiori per avere quella spinta in più. Bisogna però mantenere l’obiettività, altrimenti non si fa il bene del club. Ieri ho visto un ragazzo di 27/28 anni, un tifoso della Lazio che mi ha chiesto lo scudetto. Abbiamo parlato di questo tema, lui la vive con cuore ed è giusto così, ma poi ci vuole anche obiettività”.
Un suo pensiero su Palladino?
“Lo conosco da bambino, lui era un primavera quando io ero alla Juventus e lo conosco. È sempre stato un ragazzo sveglio e curioso che si interessava a tutto, ha iniziato da poco questa carriera che è bella e affascinante. Sta facendo bene il suo percorso, domani mi aspetto una gara super difficile, loro sono ben organizzati con ottime qualità in fase offensiva. Dovremo fare una gara seria e sul pezzo”.
Dal suo punto di vista che valore ha questa rosa?
“Non mi esprimo su quello, qualsiasi cosa dico creerebbe polemica. So dove va collocata la rosa della Lazio, per me è molto chiaro. L’obiettivo è sempre quello di fare meglio rispetto alla posizione dove si dovrebbe stare. Chiaramente la Lazio non era da secondo posto lo scorso anno, poi l’obiettivo personale di ogni allenatore è sempre quello di tirare fuori il massimo dalla rosa. Poi ci sono le altre squadre che magari fanno meno bene, ci sono sempre quelle dinamiche in un campionato. Se ogni squadra fa quello che deve 99,9% della classifica si sa a inizio anno. La bellezza del calcio invece è l’imprevedibilità che può fregare la gente e va oltre l’obiettività”.
Quanto le darebbe fastidio se Atalanta-Fiorentina venisse recuperata a fine campionato?
“Giocare a fine campionato non è una cosa né giusta, né regolare. Nel calcio italiano c’è tanto da migliorare su queste cose, io capisco che il calendario è complicato ma bisogna migliorare sulla regolarità di queste partite e nei modi di organizzare questi recuperi”.
Cosa vuole vedere in più rispetto alla scorsa partita?
“Ogni partita è una battaglia a sé, tu lavori sempre uguale sulle cose che vuoi migliorare e che vuoi aggiungere. È bella la solidità difensiva, abbiamo lavorato molto più sull’attacco, quasi un 80% sull’attacco e un 20% sulla difesa. Eppure la cosa che stiamo facendo meglio è proprio questa fase difensiva, dove serve cuore e voglia di non subire gol. Ci sono state partite difficili come quella col Verona, saranno solo partite difficili da qui alla fine”.
Zaccagni può crescere in fase realizzativa?
“È un giocatore che ha fatto tanti gol anche negli anni scorsi, poi è chiaro che se giochi vicino alla porta puoi essere più decisivo. Nell’ambito della gestione di una rosa devi far giocare i migliori, mantenendo il giusto equilibrio anche se il nostro obiettivo è essere offensivi e fare gol. Zaccagni ha qualità importanti, chi salta l’uomo manca in questo calcio e avere giocatori con queste qualità è importante”.
Come sta Rovella? Può giocare titolare da qui a fine campionato?
“Rove ha fatto un campionato interessante vedendo le partite in cui non c’ero io, ha avuto poi un infortunio importante con la pubalgia che lo ha rallentato. È un giocatore che mi piace perché capisce di calcio, è intelligente. Ha bisogno di mettere su qualche chilo, ci stiamo lavorando. Lui è volenteroso, vuole capire e gli ho fatto un discorso perché ci sono giocatori che stanno facendo bene e quando succede è difficile cambiare. Bisogna avere pazienza e sfruttare l’occasione”.
Cosa manca per trovare più continuità in zona gol?
“Non so cosa manca, mi metto a lavorare e credo siano anche annate che nascono così. Noi ci siamo messi a lavorare, abbiamo anche fatto qualche gol in queste sette gare, poi quello che conta sempre è creare opportunità, questo è il fattore più importante per un allenatore. Si lavora per permettere alla squadra di creare occasioni da gol, penso siamo sulla strada giusta, manca poco. C’è gente che ha gol nel DNA, sono convinto che in queste quattro gare tutti i giocatori offensivi daranno una mano”.
LECCE
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MILAN
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
MONZA
Palladino in conferenza stampa:
Palladino, che tipo di partita si aspetta contro la Lazio? Che differenza ci sarà rispetto alla gara d’andata?
“Di mezzo rispetto a quella partita c’è stato un girone e oggi alla Lazio c’è un nuovo allenatore. Quel Monza fece molto bene all’Olimpico ma adesso serve pensare alla gara di sabato. Igor Tudor è un allenatore molto bravo, rispetto alla passata gestione è più cinico e concreto. Ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con lui a Torino nella Juventus e sono contento di affrontarlo. I nostri infortunati? Non mi piace pensare a chi non ho e non ho avuto a disposizione, ne abbiamo persi tanti per strada ma fa parte del gioco. Credo ci siano mancati tanto ma chi li ha sostituiti hanno fatto benissimo. Il calcio sarebbe più bello senza infortuni ma non può essere così. La mia esperienza mi ha condizionato molto, non sono riuscito ad esprimere tutto quello che volevo. Tuttavia penso sempre positivamente e dagli infortuni bisogna uscirne ancora più forti”.
Il Monza non vince da diverso tempo. Come state vivendo questo momento?
“La squadra va difesa quando c’è da difenderla e va attaccata quando c’è da attaccarla. Vero, il Monza non vince da tempo ma ho sempre visto ottime prestazioni. In questi casi quando la prestazione non manca l’allenatore non può che non essere contento. L’importante è creare, a Lecce Colpani ci ha provato e non è andata bene. Era una partita bloccata, magari non spettacolare ma c’è stata parecchia solidità”.
Ci sono diverse notizie sul suo futuro. Da questo punto di vista ci sono novità?
“Tutte queste notizie le sento ma non ci do peso. In questo momento la priorità è il Monza. Sono concentratissimo sulle quattro partite che ci mancano e voglio farle al massimo perché abbiamo ancora tanti obbiettivi da raggiungere. La mia esperienza col Monza? Mi capita spesso di girare per la città e percepire il clima, i tifosi sono felicissimi e questo mi rende orgoglioso. Come l’aver dato gioie a loro e aver migliorato ogni singolo ragazzo. Per un allenatore è la cosa più gratificante. Non c’è nulla che non rifarei, mi sento di aver dato tutto per questa squadra e aver scritto insieme al mio staff pagine di storia di questo club”.
Quali sono i calciatori che non saranno a disposizione contro la Lazio?
“Andrea Carboni non è convocato ed è una grande perdita. Machin e Ciurria sono fuori mentre Vignato andrà a giocare con la Primavera. Caprari sta bene, è convocato, ma gli manca un po’ il ritmo gara. Mota Carvalho e Izzo invece sono recuperati”..
NAPOLI
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ROMA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
SALERNITANA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
SASSUOLO
Ballardini parla della difficile sfida all’Inter:
Trasformare la sfida contro i campioni d’Italia può essere un’occasione per stare insieme e per avere qualcosa insieme da donarsi…
“Nella domanda c’è la risposta quindi complimenti. È una partita che ti dà emozioni forti. Io penso che la rosa del Sassuolo possa giocarsela con chiunque, chiaramente giochiamo contro i campioni d’Italia che sono fortissimi ma per me il Sassuolo ha una rosa che può fare una buona prestazione, anche se viene da due prestazioni molto negative, anche con l’Inter”.
C’è una cosa che il Sassuolo deve fare assolutamente contro questo modo di stare in campo dell’Inter?
“L’errore grave che noi abbiamo commesso contro Lecce e Fiorentina è in zona di palla non portare tanti giocatori e non essere aggressivi, quindi l’aver portato pochi giocatori in zona di palla è soprattutto non aver avuto quell’aggressività e quella voglia di chiudere e raddoppiare gli avversari che fa sì che noi si possa fare la partita, pochi giocatori in zona di palla, passivi e tu hai preso delle bastonate”.
L’Inter scende in campo contro l’unica formazione che l’ha battuta, è un ‘aggravarsi’ della situazione per via degli stimoli che questo può offrire all’Inter?
“Sì, penso di sì, ma è giusto che noi si pensi a noi, a far vedere, a mostrare, quelle cose che ho detto: portare tanti giocatori in zona palla, cercare di condizionare di più gli avversari, smarcarsi per farsi dare palla, il Sassuolo deve essere questo per me, in fase difensiva devi scivolare, capire la situazione, il momento, questi tre-quattro aspetti che sono fondamentali bisogna saperli leggere e farli nel modo giusto cosa che non abbiamo fatto assolutamente nelle ultime due partite”.
C’è il rischio che si scenda in campo paurosi e contratti per poter ripetere le ultime prestazioni?
“Sì ma puoi solamente vincere questa paura facendo quello che ho detto, se tu fai quello che vogliamo che si faccia poi fai la partita, da squadra perché se metti in campo quella voglia, quella chiarezza, quella determinazione, quell’agonismo, quella foga che serve, io so bene che il Sassuolo ha giocatori di qualità e i giocatori di qualità si esprimono grazie alla squadra che fa le cose che ho detto prima”.
Situazione infortunati?
“Abbiamo fuori da un bel po’ Berardi, Castillejo e Defrel. Ruan è squalificato, abbiamo Thorstvedt che ha un fastidio al pube e lo valutiamo domani, Mattia Viti che oggi non ha finito l’allenamento, ha mal di pancia, non so cosa possa essere e lo valutiamo domani”.
TORINO
Quali sono le insidie di domani?
“Il Bologna è la squadra che mi ha impressionato di più, hanno uno spirito fantastico. Quando li vedo, sono davvero forti: dobbiamo affrontarli al massimo”.
Quali sono le novità di Thiago Motta inserite nel Bologna?
“Dopo tanto tempo, ho visto qualcosa di nuovo e mi è piaciuto. L’ha costruita con il direttore, sono giocatori di caratteristiche europee e il modo di giocare è particolare. Nemmeno fuori dall’Italia si vedono le loro giocate. Sono curioso di vedere Thiago cosa farà in un’eventuale nuova squadra”.
Thiago è accostato a grandi club: è sorpreso?
“No, era già un mezzo genio da calciatore. Ha avuto bisogno di tempo, a Bologna ha trovato la sua dimensione. Il suo background calcistico lo porta in una grande squadra, avrà una grande carriera. Sono curioso di vedere come proseguirà la carriera”.
A San Siro con la difesa a quattro: andrete avanti così?
“Vedremo. A me è piaciuto tanto il Toro nel primo tempo, abbiamo creato tanto. E’ un’opzione valida”.
Avete l’inerzia per cambiare questa mancanza di risultati?
“Sono punti di vista. La parte sinistra è un grande successo, ma non abbiamo toccato i picchi massimi di gioia. Ma ricordo sempre da dove siamo partiti, bisogna stare attenti con le parole”.
Come mai il decimo posto è la costante?
“Sono sempre punti di vista. Speriamo di essere ancora nella parte sinistra: sono ottimi risultati. Per fare qualcosa in più, qualcosa è mancato. Poi si faranno le analisi degli errori oppure se abbiamo tirato fuori il massimo. Ho le mie idee su cosa si poteva fare di più”.
Quali sono gli stimoli per domani?
“Me l’avete fatta spesso questa domanda…Ogni gara è un’inopportunità, si difende una maglia importante: basta e avanza come motivazioni. Non mi pongo questo problema. Ogni anno abbiamo problematiche di scadenze di contratto, qualcuno in prestito, ma tutti si allenano forte e ci prepariamo per fare il massimo. Se succede qualcosa che noto, reagisci e vai a risolverlo. Ma vedo sempre la squadra sul pezzo”.
Domani giocherete a una o due punte?
“Vedremo come affrontarli”.
Vincete o perdete, ma siete sempre decimi: la squadra è sempre nella mediocrità. Non è la collocazione ideale il decimo posto? Non solo dal punto di vista calcistico…
“No. Sono sempre punti di vista…In altri posti il decimo posto è un grande risultato, vedendo budget e situazioni è un ottimo risultato. Poi vedendo ciò che penso sulla storia e sulla gioia dei tifosi, il Toro deve avere obiettivo, struttura e lavorare per essere meglio del decimo posto. Per avere un senso calcistico, anche di emotività della tifoseria. Bisogna provare ad ottenere di più, anche se è difficile. Decimo posto da una parte è un grande lavoro partendo dal 17esimo posto in questo triennio, ma non è gioia vera”.
Potrebbero essere le nostre ultime conferenze…
“Ti mancherò? (ride, ndr)”.
Qual è il rammarico di Juric in questo momento?
“Abbiamo preso tante buone decisioni, altrimenti non passavi da com’era il Toro tre anni a una situazione comoda e positiva con tanti giovani oggi. Ma ci sono stati anche errori fatti, come in tutti i lavori. Ci sono state situazioni nelle quali si poteva fare meglio”.
E fuori dal lavoro, nel rapporto con la città e con la storia del Toro?
“Bisogna capirvi…Non siete un popolo semplice, molto complesso. Passando tempo con i tifosi, siete complessi: non normali (ride, ndr)…Siete un popolo complesso che bisogna capire, a volte all’inizio non capisci certe reazioni perché non hai il bagaglio per capirli. La storia è questa, io adesso vi capisco e anche quando parlo con amici tifosi capisco che bisogna non accontentarsi e spingere. Ci sono modi o modi, alcuni per me non sono giusti e dovrebbero essere più intensi”.
Cosa avrebbe fatto di diverso in questo triennio?
“Non darei tanta fiducia se uno non ha mai fatto gol o cose simili, penserei più alle statistiche e allo storico dei giocatori. Starei molto più attento a questo”.
Si è creata una forbice importante con il Bologna: dove sta la differenza?
“Hanno fatto tutto bene, hanno messo i pezzi del puzzle al posto e hanno preso giocatori europei e giovani. Hanno indovinato tutto con Thiago Motta che è di un altro livello. Hanno una doppia squadra, ci sono 20 giocatori più o meno dello stesso livello. E poi l’allenatore ha fatto la differenza”.
Che consiglio darebbe al Toro per crescere?
“Non lo so…Il presidente è ambizioso e vuole fare bene. Io terrei tutti e ne comprerei tre o quattro. Così proverei a cercare di ottenere di più. Oppure vendi tutto e riparti da zero: o bianco o nero, io farei così”.
Quali sono le novità di formazione?
“Linetty rientra, mentre Lovato ha avuto un problemino sembra muscolare. E non ci sarà Tameze per squalifica”.
Migliorare il suo record dei 53 punti può essere lo stimolo per il finale di stagione?
“La mia unica delusione è stata il Frosinone negli ultimi quattro o cinque mesi, ci sono rimasti. Per il resto abbiamo espresso un buon calcio. Sono più che motivato per il Bologna, è una squadra importante ed è una novità, puoi vedere se puoi competere con loro. Anche nelle gare dopo ti danno una grande spinta: il gruppo è sano e vuole fare il meglio possibile. L’obiettivo è fare il meglio possibile, ora pensiamo il Bologna che è una bella prova e vogliamo fare più punti possibili”.
Ha pensato che potrebbe essere il suo ultimo 4 maggio al Toro?
“E’ stata una grande emozione. L’anno scorso qualche giocatore non è riuscito a venire mentre Buongiorno leggeva i nomi: dobbiamo organizzalo meglio perché tutti capiscano che cosa significa. Voglio che siano tutti presenti e che ricevano una spinta ulteriore per essere orgogliosi di essere qui. E’ una giornata importante per tutti noi”.
Come si spiega queste ultime prestazioni? La squadra sembra quasi non crederci ma la salvezza era a 2 punti…
“Per me la squadra ci crede ancora nella salvezza, è chiaro che i punti sono aumentati ma abbiamo degli scontri che possono essere decisivi per il nostro percorso. Io me lo spiego solo in un modo: abbiamo ragazzi che ci tengono molto e questo ti porta a essere più pesante di quello che devi essere e non riesci a superare questa pesantezza, il fatto che tu ci tenga molto invece di riempirti ti porta via “.
Perché Racic nelle ultime settimane è uscito dai radar? Con lui in campo nelle prime gare della sua gestione la squadra ha subito meno gol…
“Noi abbiamo fatto bene da squadra, non siamo mai stati solidissimi ma siamo stati sempre in partita fino alla sesta nostra, la settima e l’ottava nostra sono state inguardabili, a prescindere da un giocatore perché non è un giocatore che ti fa prendere più o meno gol”.
La squadra ci crede ancora?
“A Verona eravamo due giorni prima e non è facile, a Salerno la partita l’hai fatta tu ma abbiamo fatto degli errori gravi. Io sono certo, perché la nostra storia dice questo, che tutti noi faremo del nostro meglio per far sì che le cose vadano meglio, non ci sono dubbi su questo. Stiamo vivendo tutti una grande sofferenza, un grande dispiacere, e queste sono una spinta per far sì che le cose vadano meglio. Anche a Firenze o contro il Lecce noi abbiamo fatto fatica, non ci è riuscito nulla di quello che volevamo fare ma nessuno si è risparmiato. Quando le cose non vengono bene fai più fatica ma noi faremo tutto quello che è nelle nostre corde da qui alla fine, questa è una certezza”.
Se fossi Forattini avrei rappresentato la gara di domani con una vignetta con Re David che lancia un sasso ma il Re David del Sassuolo, Berardi, manca. C’è un modo per sostituirlo contro l’Inter?
“Noi siamo tutti Berardi, bisogna che tutti noi facciamo quel qualcosa in più, a partire dallo staff e a finire dai magazzinieri. Berardi è un giocatore importante ma Berardi non c’è e tutti dobbiamo fare quel qualcosa in più”.
L’Inter ha dei punti deboli?
“Per me non è un fatto di punti deboli dell’Inter ma se il Sassuolo fa una partita con personalità, e quando gli avversari hanno la palla, l’Inter ha giocatori straordinari, ma se porti tanti giocatori limiti anche i giocatori straordinari che ha l’Inter”.
Può far rivedere ai giocatori il video della partita vinta all’andata?
“Io ho visto ieri il gol di Berardi all’andata ma per chi ama il gioco vedere quei momenti è un piacere, come vedere una bella scena di un film: vedere come un campione tratta la palla è come vedere un bel film”.
C’è qualche accorgimento di sistemazione in campo per l’Inter? Perché se manca uno come Thorstvedt credo che crei qualche problema…
“È la verità, Thorstvedt a me piace molto, è un gran giocatore, ma noi abbiamo Racic, Lipani, Obiang, Boloca. È chiaro che fai fatica a sostituire un giocatore che ha fisicità e qualità con la palla, ma abbiamo da Racic a Lipani, non credo di creargli disturbo se dico che Lipani diventerà un giocatore importante perché è un ragazzo serio”.
UDINESE
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
VERONA
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