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Torino-Venezia: la conferenza di Zanetti

Zanetti mette in guardia i suoi sulle difficoltà che nasconde la trasferta di Torino e sulla destra potrebbe essere subito il turno di Mateju.

Zanetti parla della sfida in casa del Torino dove sarà molto difficile visto che i granata, in casa sono riusciti a mettere sotto molte squadre.

Bilancio della settimana:
“Una settimana buona, abbiamo recuperato tutti coloro che erano indisponibili per Covid. Siamo riusciti a fare una settimana intera d’allenamento piena e quindi possiamo riavvicinarci a un undici tipo. Abbiamo affrontato la settimana ragionando sul fatto che dev’essere per noi finito il ciclo difficile, sappiamo quanto il periodo dicembre-gennaio fosse tosto soprattutto dal punto di vista del calendario, ha messo a dura prova la nostra tenuta psicologica. Dobbiamo ritrovarci, ritrovare entusiasmo, sento molta negatività nell’ambiente, dobbiamo fare di tutto per capovologere questa situazione. Ci sono ancora 45 punti in palio, abbiamo una posizione di classifica ancora non compromessa, la storia è tutta da scrivere. È stato il periodo probabilmente più difficile da quando sono qua, dobbiamo far valere ora tutte le nostre qualità. Sul campo dovremo dimostrare di meritarci questa categoria”.

Qual è l’aspetto che ti preoccupa di più?
“Dal punto di vista tecnico non mi preoccupa niente. Penso, e l’ho detto anche alla squadra, che siamo più forti dell’andata. In questo momento non sono in condizione i nuovi arrivati, ma lo saranno tra un po’. La squadra è migliorata in queste settimane. Mi preoccupa la mancanza di autostima, quando sento che potremmo smettere di crederci. Fino a quando io sarò qui questo non dovrà accadere, lotteremo fino all’ultimo secondo per l’obiettivo e se dovesse essere sarò l’ultimo ad abbandonare il campio di battaglia. Ma non sarà così perché ci credo veramente, abbiamo dimostrato già sul campo di potercela fare. Siamo una squadra che per me ha le capacità per ritrovarsi al quart’ultimo posto all’ultima giornata, con tutti i limiti del caso. Quelli che mi preoccupano di più sono quelli mentali e per toglierceli dobbiamo fare tesoro degli errori fatti in partite dove non dovevamo sbagliare l’atteggiamento. Per il resto so di avere ragazzi con margine di crescita. Poi ovviamente i ragazzi dovranno fare il loro, con l’attenzione in difesa, facendo gol, lì i protagonisti sono loro, per tutti gli altri aspetti bisogna essere bravi a trovare la chiave”.

In un paio di circostanze i giocatori si sono fermati in attesa di vedersi fischiato un fallo, in un’occasione era Haps, era un sintomo di un atteggiamento un po’ errato contro il Napoli?
“L’altra circostanza era quella di Nani che ha subito una trattenuta e si è fermato. Però la squadra ha corso subito per coprire Nani, è rimasta sul pezzo in quelle due circostanze individuali. Sicuramente però non ci si doveva fermare in attesa del fischio, da questo punto di vista serve più concretezza”.

Mateju è già pronto? Busio è in ripresa dopo la flessione? Modolo può essere il sostituto di Ceccaroni squalificato?
“Modolo gioca sicuramente. Busio è in grande ripresa, ha avuto problemi anche di salute, lo tengo in considerazione per l’undici di domani, è per noi un giocatore importante al di là della flessione. Ricordiamoci che è un 2002, non dev’essere lui sotto pressione, ma chi gli sta intorno. Ci ha dato tanto, poi ha avuto un leggero calo, ora lo vedo di nuovo libero di testa. Mateju ha fatto tampone, se sarà negativo verrà via con noi e sarà a disposizione, ha fatto tutto il girone d’andata e nel mese in cui era senza squadra si è allenato con la squadra ceca con cui aveva cominciato, quindi atleticamente è pronto”.

Ampadu può essere la soluzione a destra senza Ebuehi e Vacca?
“Bisogna anche vedere la situazione di Mateju, vista l’assoluta emergenza potrei farci un pensiero. Se non ci sarà potrei farci un pensiero e c’è anche Ceccaroni da sostituire. Da questo punto di vista piove un po’ sul bagnato. Sul terzino sappiamo come è andata a livello di mercato e fatalità abbiamo preso l’espulsione dove siamo scoperti. Il momento è questo, se ci sarà da adattare qualcuno lo faremo e probabilmente sarà Ampadu che è il migliore che abbiamo in questo senso”.

Che titolo daresti alla partita di domani? Stai lavorando sotto l’aspetto degli errori individuali?
“Mi trovate d’accordo sul fatto che la squadra gioca bene e che alcuni errori individuali minano un po’ tutto, ma nel caso di Caldara per larghi tratti del match è tra i migliori in campo. Col Napoli non ho visto errori individuali particolari, li ho visti in altre gare. Quelli sono più duelli persi, penso per esempio al gol di Dzeko. Se abbiamo messo in difficoltà delle big, costringendo magari l’Inter a vincere all’ultimo minuto, vuol dire che abbiamo fatto una grandissima partita. Tolto l’aspetto della fortuna che noi non abbiamo serve una grande partita per fare punti con le big e che queste non abbiano la giornata top, più vincere dei duelli. Perché non c’è solo Caldara che si perde Osimhen, c’è anche la palla perfetta che Politano gli mette sulla testa. Non sono i gol presi il problema, il problema è che siamo il peggior attacco del campionato, si dice tanto che giochiamo bene, però segnamo poco, dalla trequarti in su siamo poco incisivi. Probabilmente serviamo anche male i nostri attaccanti. Se penso alla palla che Ampadu, difensore centrale, che mette in testa ad Henry che segna… noi non serviamo bene i nostri attaccanti, arrivati sulla trequarti non abbiamo capacità di espressione, in questo senso spero Nani ci dia una mano. Nell’ultima gara poteva fare di più, mi aspetto in futuro faccia quello che ha fatto con l’Empoli. Non mi posso soffermare sull’errore individuale solo sul gol preso, ma anche su quando posso segnare, per vincere le partite bisogna far gol. Per salvarsi non basta pareggiarla, siamo alla costante ricerca di un modo per alzare questi numeri, prendere un gol col Napoli ci sta, ma metti un solo tiro in porta mentre loro ne fanno dieci. All’inizio della conferenza ho detto che bisogna tirare una riga su questa situazione, abbiamo affrontato tante big dove era difficile giocare, ora invece c’è un’altra serie di partite, dove potremo produrre, quindi bisognerà giocarsela. Poi dopo faremo i processi. Il titolo potrebbe essere “Un nuovo inizio””.

Un nuovo inizio però contro una squadra che in casa viaggia a ritmi altissimi:
“Sì il Torino è una squadra forte, in casa non ti fa uscire dalla tua area, quasi tutte le squadre che sono andate lì sono andate in difficoltà. Detto questo però è un po’ inutile pensare alla loro forza, sicuramente sarà sicuramente una trasferta difficile e dovremo dare tutto per riuscire a strappare un risultato positivo. La Serie A è questa qua. Ne ero consapevole quando sono rimasto, sapevo sarebbe arrivato un momento simile ma so anche che siamo in piena corsa per giocarci la storia, in tanti probabilmente ci pensavano già morti a gennaio, invece siamo ancora qua a lottarcela, dobbiamo avere fiducia in noi stessi. Kiyine? Non è recuperato, così come Sigurdsson”.

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