Sono arrivati pochi calciatori, domani c’è l’esordio. Convocherete qualcuno e cosa pensa di questi nuovi innesti?
“Per adesso c’è solo Legowski convocabile, gli altri non si sono allenati nemmeno con noi. Lo conoscevo già, era giovanissimo ed era abituato a giocare in un sistema di gioco e in un campionato completamente diversi. Lui, come gli altri che non conosco affatto, hanno bisogno di lavorare. Vengono da tornei molto inferiori rispetto alla serie A italiana, sono scommesse forti del direttore sportivo e del presidente. Io cercherò di conoscerli il più velocemente possibile, anche dal punto di vista caratteriale. Voglio scoprire il loro potenziale e aiutarli a renderli al meglio. Dobbiamo creare valore, integrare la squadra e raggiungere all’obiettivo. Vi faccio un esempio. Posso permettermi di spostare Candreva di ruolo perchè lo conosco da anni, già da prima che io venissi a Salerno. Kastanos, invece, non lo conoscevo bene e, lavorandoci, abbiamo ottenuto risultati mettendo le sue potenzialità a disposizione del collettivo. Tocca a me integrare i volti nuovi rispettando i loro tempi…ma nel più breve tempo possibile. Sono scommesse, lo ripeto”.
Lei aveva chiesto 7 giocatori, forse questi innesti non erano concordati con il direttore…
“Io credo di parlare in italiano e sono stato chiaro. Non mi prolungherò oltre, stavolta mi sono espresso in modo perfetto. Inizio difficile? Anche su questo ho rilasciato dichiarazioni eloquenti. Più che cercare di lamentarmi preferisco essere concreto nel rispetto della tifoseria. Siano orgogliosi dei nostri giocatori, dal primo giorno di ritiro fino ad oggi ho visto tanta professionalità pur lavorando in condizioni difficili. Abbiamo passato il turno di coppa Italia, abbiamo vinto il trofeo Iervolino. Io sono molto felice del mio gruppo e su questa base voglio affrontare al meglio un avversario di livello come la Roma. A mio avviso, con un innesto importante davanti, possono competere per lo scudetto. Hanno uno stadio sempre pieno e un grosso allenatore. La Salernitana deve avere gioia di giocare in un ambiente straordinario, in uno stadio bellissimo e contro giocatori di alto livello”.
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Novità dall’infermeria?
“Quando ci sono difficoltà tocca a me trovare alternative come accaduto l’anno scorso. Lovato è convocabile, ci può dare una mano. Ma prenderò delle decisioni dettate anche dalla necessità di cambiare la partita in corso d’opera. Io voglio mantenere ritmi alti e cambiare struttura come successo spesso nella passata stagione. La freschezza atletica e mentale fa la differenza, a me piace che la squadra legga i momenti e provi a imporre dinamiche tali da poter vincere le partite. Anche quando affronti una candidata allo scudetto”.
In attacco appena due scelte, Botheim e Dia…
“Boulayè ha fatto una settimana in più di lavoro, può partire dall’inizio. Ma so che non riesce a fare tutta la partita ai livelli che pretendiamo. Non potremo vedere da subito il calciatore che tutti conosciamo. La fase di integrazione è differente dal recupero fisico dopo un infortunio. In coppa mi ha positivamente sorpreso, in questi giorni l’ho visto bene ma ho visto un pochino di stanchezza mentale e fisica. So che può darci una mano”.
Sousa ha entusiasmo al netto delle difficoltà?
“Ne ho tanto di entusiasmo. Io ho una passione, mi piace fare questo lavoro nel miglior modo possibile. Il rapporto con i giocatori fa la differenza, il mio compito è quello di farli rendere al meglio. Rappresentiamo una tifoseria importante, io sono motivatissimo”.
L’anno scorso a Roma una grandissima Salernitana, è ripetibile quel tipo di gara?
“Non possiamo ripeterci, i momenti sono diversi. Ma ogni cosa è irripetibile. Anche durante una partita ogni azione è differente dall’altra. Vi dico: quando hai dei numeri hai la possibilità di decidere strategicamente cosa fare prima ma anche nel corso della gara”.
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Bronn e Mazzocchi sono pronti?
“Pasquale ha lavorato tutta la settimana. Non sarà brillante come quando è al massimo del suo potenziale, ma senza dubbio farà parte di questa partita. Su Bronn mi sono già espresso, vedrete dopo se lo convocherò o no”.
Le ambizioni sono le stesse che aveva prima di iniziare la seconda avventura?
“I tifosi cantavano “Portaci in Europa”, ma a me piace essere realista ancor prima di essere ambizioso. Da quando sono arrivato, e in tutte le piazze dove ho lavorato, cerco di essere serio e di concentrarmi sulla crescita individuale e collettiva della squadra che guido. La mentalità è sempre la stessa: in casa e fuori noi vogliamo vincere le partite. Su questo nessuno potrà scrivere qualcosa in senso contrario. La nostra ambizione deve essere quella di restare in serie A e dobbiamo lavorare tantissimo per raggiungere l’obiettivo”.
Che gara si aspetta domani?
“L’avversario sarà diverso dalla Ternana, ovviamente, e giochiamo fuori casa in una competizione diversa ma sappiamo che dobbiamo far meglio rispetto alla settimana scorsa. I giocatori devono esprimere il massimo del proprio potenziale, solo in questo modo potremo portare a casa risultati. Vi dico: capisco il vostro mestiere, so che il testo degli articoli varia del tutto in base al punteggio. Ma a me spetta rendere orgogliosi i nostri tifosi. Li amo tantissimo, sono fortissimi e sono presenti ovunque andiamo. Ci spingono e ci danno una mano. La mia grande motivazione e rappresentarli nel modo migliore, con impegno ed entusiasmo”.