Nicola: la prima conferenza.
Discorso introduttivo per il tecnico Davide Nicola: “Anzitutto posso dire che ho capito subito di essere in una piazza importante, c’è un amore per la Salernitana che è fuori dal comune. Ho la fortuna e il piacere di poter contare su uno staff di livello, ci sarà anche Simone Barone che sarà collaboratore stretto di campo. La guida tecnica è importante, ma da soli non si va da nessuna parte. Anche qui ho trovato professionisti validi, tutti insieme cercheremo di centrare una impresa che si chiama salvezza”.
Che Salernitana ha trovato?
“Non sarebbe corretto giudicare il lavoro dei miei predecessori, ma posso dire che ho trovato un gruppo che ha predisposizione al lavoro e questo è fondamentale. C’è la consapevolezza che occorre qualcosa di diverso per ottenere il risultato. Da questo giorno e mezzo ci siamo concentrati esclusivamente sul lavoro in campo, dobbiamo capire bene cosa fare e come farlo per conquistare il massimo possibile”.
Come giocherà questa squadra e quanto la situazione di Salerno somiglia a quella di Crotone?
“Non vedo analogie, ogni avventura è diversa dall’altra e non mi interessa fare paragoni con il mio passato. Penso alla Salernitana, che è la cosa più importante. La cosa più impegnativa è stata di fare un’analisi dettagliata. Puoi conoscere un calciatore, ma poi è il contatto diretto che conferma o meno determinate sensazioni. Il grande lavoro si baserà su questo, vogliamo trasmettere principi e idee di gioco sapendo che ci vuole coraggio. Non a caso il nostro motto è “Macte Animo”. Occorre senso d’appartenenza, sapere che la responsabilità non è un peso ma una opportunità. Non parlerei di sfida, ma di desiderio. Sul piano tattico ho una idea molto chiara, nelle prossime conferenze ci divertiremo a parlare su questo aspetto e non è detto che non possa svelarvi la formazione, di tanto in tanto. C’è in atto un percorso di valutazione: la classifica è chiara, non abbiamo tempo ma qualcosa dovremo cambiarla”.
Quali sono le sue sensazioni?
“Non posso vivere di speranze, altrimenti perderei tempo. Ho grande volontà e desiderio, sentimenti che i miei ragazzi ricambiano. C’è da fare un bel percorso, anche sul piano di espressione del gioco. La Salernitana dovrà avere requisiti imprescindibili”.
La Salernitana, in un mese e mezzo, ha cambiato tutto. Presidente, direttore generale, allenatore, squadra. E oggi, per la conferenza di presentazione, vediamo Iervolino e Sabatini al tavolo con lei. Qual è l’elemento che fa capire a Nicola che l’impresa è possibile?
“La mia presenza qui oggi certifica che ci credo, la cosa che mi ha colpito di più è la simpatia che questa squadra esprime da fuori. I margini di miglioramento sono importanti, ho visto le ultime partite e mi sono fatto una idea ben precisa. Sono arrivato in una società nuova, mi sono immediatamente accorto che il progetto è serio e ci sono persone competente ed affermate. Voglio assolutamente far parte di questo progetto, lavorare per la Salernitana è un onore”.
Cosa ha detto come prima cosa nello spogliatoio?
“Ho fatto una premessa, dicendo loro che ci sono calciatori che conosco ed altri che avrei voluto in altre piazze. Se riusciamo ad attuare quello che ho in testa possiamo migliorare. Dire “vogliamo salvarci” è un concetto astratto, quello che conta è l’atteggiamento. Dobbiamo chiederci cosa vogliamo fare e come intendiamo farlo”.
Sabato si va in campo e c’è subito Salernitana-Milan, un debutto niente male per lei e per i granata…
“Le motivazioni non devono essere superiori solo perchè affrontiamo una grande squadra, è l’idea di noi stessi che deve venire fuori a prescindere dall’avversario. Vogliamo sentirci capaci di ottenere l’obiettivo con coraggio, capacità e organizzazione. Non ho la sfera di cristallo e non so cosa otterremo, ma se crederemo ciecamente nel traguardo potremo toglierci delle soddisfazioni producendo un cambiamento. Sotto tutti i punti di vista”.
Il tempo è il vero nemico della Salernitana?
“Gli scienziati dicono che il tempo sia relativo, a me tocca creare alchimia per andare in campo e mettere in pratica le nostre idee. Ci deve muovere un grande sogno nel cuore”.
Che contratto ha firmato Nicola?
“Non faccio questo lavoro perchè vado in cerca di un contratto, lo dico sinceramente. Anzi, il contratto è forse un segno di agiatezza: non mi voglio adagiare, assolutamente. Mentalmente sono totalmente concentrato su questi tre mesi, il dopo mi interesserà al momento opportuno”.
Interviene il presidente Iervolino: “Per me il tempo scorre veloce, sono un guerriero e voglio tutto e subito. Ho animo gentile e temperamento da battaglia. Non ho mai detto al nuovo mister “Andiamo ordinatamente avanti”, pretendo che si vincano le partite. Siamo e sono qui per questo. Vengo da un mondo “punta e tacco”, qui voglio tirar fuori la grinta necessaria. Ce la metteremo tutta, ve lo garantisco, la Salernitana deve avere un DNA ben preciso. Il giorno in cui fallisco sarò il primo ad assumermi le conseguenze, ma sappiate che ho un entusiasmo incredibile. Sono ancora ottimista, il famoso 7% lo vedo ingiusto. Basta che ci fanno recuperare quelle due partite e siamo ancora in corsa.”.
Tocca anche al direttore sportivo Walter Sabatini: “Sono d’accordo con il nostro presidente. Non voglio parlare di quota salvezza, mi piace concentrarmi sul presente e mi fido dell’allenatore e di una squadra che non si è ancora espressa per quelle che sono le sue effettive potenzialità. Dico senza presunzione che mi basta un allenamento e mezzo per capire se ho sbagliato o no, vi giuro che sono ancora più ottimista e motivato di prima. Voglio vedere la Salernitana che vince, che gioca bene, che dà soddisfazioni alla tifoseria. Le parole di Nicola mi esaltano. Chiedo al nostro gruppo, non composto da campioni ma di calciatori importanti, di trovare le energie nervose per tentare l’impresa. Al Milan ho tanti amici, ma spero di fargli del male. E’ una partita difficilissima, ma non abbiamo perso in partenza. E’ un altro spartiacque psicologico per noi: se metteremo in campo coraggio, sfacciataggine e arroganza creeremo i presupposti per andare avanti.
Si torna su mister Nicola, la domanda è su Ribery: “Ho trovato un ragazzo che è campione anzitutto nella testa. Abbiamo tante unicità e qualità nella rosa, tirando fuori il meglio da tutti potremo toglierci delle soddisfazioni”.
Amore della piazza, serietà del progetto, forza della squadra: cosa ha convinto Nicola a dire di sì?
“Tutto. Voglio mettermi alla prova, produrre un cambiamento e sposare il progetto con persone di valore che hanno importanza sotto tutti i punti di vista. Guidare la Salernitana è motivo d’orgoglio”.
Per giocare un calcio aggressivo occorre avere una buona condizione fisica, alcuni degli acquisti erano fermi da tempo. Come sta atleticamente la Salernitana e qual è il suo rapporto con i fantasisti nel suo sistema di gioco?
“Per me l’espressione di gioco è subordinata alla qualità dei giocatori, ho volontà di schierare quanti più giocatori di livello possibile a patto che non abbiano solo i piedi buoni ma anche coraggio, organizzazione e carattere. Il mio intendimento è consentire alla Salernitana di esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Ho delle idee, le vedrete sabato sera. Monitoriamo i dati oggettivi, ma la volontà non si può misurare con una macchinetta o un computer”.
La Salernitana può giocare con la difesa a 3 e quale sarà il ruolo di Mazzocchi?
“Un calciatore bravo può ricoprire diversi ruoli. Ho una idea, non mi spaventerò se non riuscirà tutto e subito perchè non ho la bacchetta magica. Sono assolutamente curioso di vedere all’opera la Salernitana”.
Mikael e Ederson in che modulo potrebbero esaltarsi di più?
“Non voglio dare vantaggio ad un avversario che ne ha già tanti. Ci sono dei calciatori di qualità nella Salernitana. Da fuori puoi farti un’idea, dal vivo la sto rafforzando. Sono sicurissimo che questo gruppo, nel contesto giusto, può stupire e dare soddisfazioni. E so che la gente ci starà vicino, vogliamo il loro supporto e dobbiamo essere uniti con la consapevolezza che sarà dura, che la classifica parla chiaro, ma che insieme possiamo farcela. Per far rendere un atleta c’è bisogno di tante componenti”.
Si chiede ancora al presidente se ci siano novità sulla capienza dell’Arechi: “Già tra domani e dopodomani potremmo avere circa 2000 posti in più per la partita contro il Milan, so che il Comune ha ultimato l’iter burocratico. Stiamo lavorando alacremente in questi minuti, vi aggiorneremo quanto prima possibile. Quanto alle infrastrutture, stiamo valutando una serie di cose con molta attenzione. Ci sono tecnici che non perdono un solo secondo perchè sanno quanto sia importante fare degli investimenti al servizio della Salernitana, del settore giovanile ma anche per quegli sport che vengono definiti minori”.
Presidente, cosa si aspetta dalle prossime riunioni in Lega in merito all’elezione del presidente?
“Mi auguro che già nella prossima assemblea si possa eleggere un presidente che faccia gli interessi delle grandi ma anche delle piccole. Un uomo che abbia a cuore l’industria calcio. Oggi posso dire agevolmente che convergo sulla figura di Carlo Bonomi, la reputo la migliore possibile in questo momento”.
Quando sarà possibile, valuterete la possibilità di aprire le porte per gli allenamenti?
“La nostra idea è quella di coinvolgere i tifosi e di creare una interazione costante con la piazza. Sono un amante della tecnologia, è il mio ambito lavorativo. Perchè non immaginare che lo sportivo possa godere dell’allenamento attraverso un telefonino o il pc direttamente da casa? “.
Il suo amico De Laurentiis tiferà Salernitana sabato sera…
“Chissà che questo weekend non possa scattare proprio questo gemellaggio. Io tiferò Napoli, lui Salernitana”.
Si aspettava, in un mese e mezzo così particolare e intenso, di vivere queste sensazioni?
“Ho aperto la conferenza dicendo quanto sono felice. Sono davvero contento, la Salernitana mi ha trasmesso entusiasmo e l’affetto della piazza è incredibile. Ho una gioia indescrivibile nella gestione quotidiana della società. Ho un po’ di amarezza per le ultime due partite. Non sono uno che fa polemiche, non voglio aprire un dibattito e i toni vanno tenuti bassi, ma alcuni arbitraggi non mi sono piaciuti. A Genova potevamo spingere un pochino in più, con lo Spezia ci manca un rigore sacrosanto mentre loro ne hanno avuti due a distanza venti minuti. Occasioni sprecate, purtroppo il tempo scorre e posso dirvi che ho dormito male. Questo vuol dire, però, che sono molto attaccato alla Salernitana. Sono sensazioni nuove, è una elettricità a cui devo fare l’abitudine”.
Si torna su Nicola e sulle pregresse esperienze vincenti: “Noi siamo persone, diventa difficile distinguere aspetto mentale e questione tattica. Siamo parte di un tutto. Ho ottenuto obiettivi fortemente desiderati, in passato ho trovato l’alchimia giusta e una espressione di gioco corretta rispetto al contento. Il lavoro ci può rendere liberi, qui cercherò di fare la stessa cosa. Non voglio paragonare le questioni, ogni avventura è diversa. Ma se io e il mio staff siamo qui evidentemente ci crediamo. Non sappiamo se arriveremo all’obiettivo, ma ci proveremo. Vogliamo sentirci vivi, completi. E crederci”.
Infine una domanda al direttore sportivo rispetto ad un esonero ritenuto tardivo: “Una volta mi è capitata una situazione del genere a Roma. Avevo Rudi Garcia in panchina, era l’allenatore delle dieci vittorie consecutive. Facendo due conti posso dire che ho sbagliato a non aver chiamato prima Spalletti, quello degli 87 punti. Colantuono ha lavorato bene, posso assicurarvi che ha dato il massimo e rinnovo il ringraziamento per la professionalità che ha dimostrato”.