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Pioli: Camarda è giovane, ma il talento non ha età

Domani Milan-Fiorentina: è sempre la partita di Astori.
“Questa è la partita di Davide: è cresciuto qui per poi diventare capitano della Fiorentina. Domani ci sarà una iniziativa importante, organizzata dalla Fondazione Milan: se dalla tragedia di Davide si può trarre qualcosa di positivo e fare del bene è molto buono, ci rende tutti molto partecipi”.

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Come state?
“Ora le parole servono a poco, servono i fatti e dobbiamo dimostrarlo domani. Dobbiamo dimostrare di aver capito gli errori fatti, facendo una prestazione di alto livello per 90 minuti”.

Che giocatore è Camarda?
“Il talento non ha età e lui ha talento. Il destino ti crea certe occasioni. Dobbiamo essere bravi ad accompagnarlo. È molto giovane, ma già caratterialmente maturo. È contento, felice di essere con noi e pronto a darci una mano se ci sarà già occasione”.

Come ha vissuto questi 15 giorni?
“Io lavoro, devo restare concentrato su quello che stiamo facendo. Lavoriamo per crescere, non per cercare un colpevole, ma per migliorare. Da ieri abbiamo preparato la Fiorentina. So benissimo cosa rappresenta il mio ruolo: tanti onori e tante critiche. Vado avanti con le mie idee, il mio club e la mia squadra”.

Il gruppo è ancora suo?
“Ci possono essere due comportamenti: chi cerca di costruire qualcosa di importante e chi cerca di rovinare tutto. Io appartengo alla prima categoria. Rimango con fiducia nei miei giocatori, non perché devo vendere qualcosa, ma perché per 8 gare siamo stati meritatamente in testa, poi nelle ultime 4 non abbiamo raccolto ciò che volevamo e ci siamo presi le nostre responsabilità”.

Che cosa serve domani?
“Siamo un po’ in emergenza, ma questi momento si affrontano con determinazione, mettendo più di quello che abbiamo”.

Ha rimpianto sulle scelte di inizio stagione se poi ci si trova a dover chiamare un ragazzo di 15 anni?
“I rimpianti sono delle persone che non provano a fare qualcosa. Il club ha fatto tutto il possibile per mettere a disposizione una rosa competitiva. La rosa ci è servita per cercare qualche miglioria, sono sicuro che i numeri sugli infortuni miglioreranno in futuro”.

Domani weekend decisivo per lo Scudetto?
“Mancando 26 partite tante squadre si possono sentire in lotta per lo Scudetto, ma non è deve essere questo il nostro pensiero: il nostro pensiero deve essere la Fiorentina. Poi l’obiettivo lo vedremo strada facendo. Il nostro obiettivo attuale è tornare a vincere”.

Domani scontro Champions?
“Da quando c’è Italiano la Fiorentina gioca un calcio molto offensivo, che gioca molto con la palla. Molto difficile da affrontare. Ha vinto col Bologna dopo 3 sconfitte, a conferma che i momenti delicati possono arrivare per tutti. Troppo presto domani per dire che sia una partita decisiva”.

Avete capito quali sono stati i problemi sugli infortuni?
“L’unico cruccio che ho è che non siamo riusciti ad abbassare il numero degli infortuni, tranne il primo anno, essendo in media con gli ultimi anni di Milan. Ogni anno cerchiamo di cambiare qualcosa, dalla prevenzione ai dati; facciamo di tutto per migliorare la situazione. Tutti gli infortuni vanno contestualizzati: c’è chi si fa male perché gioca troppo, chi perché gioca poco. Non stanno capitando solo a noi, ma il nostro numero è negativo. Non abbiamo mai lavorato con situazioni così chiare sotto mani per dati e analisi: stiamo cercando di arrivare a una performance migliore per abbassare la media. Non recuperiamo Kjaer, non recuperiamo Leao, non recuperiamo Okafor. Tornano Loftus-Cheek e Pulisic e Calabria”.

Ha sentito il CT della Svizzera per Okafor?
“Non li ho mai chiamati perché ho grande rispetto del loro lavoro. Credo che i calendari non siano corretti: è un problema che va affrontano con grande senso di responsabilità da parte di tutti. Andrebbe diluito e meno compresso: farebbe bene a giocatori e allo spettacolo”.

Esiste lo spirito del Pioli is on fire?
“C’è, ma possiamo fare meglio. Siamo stati penalizzati molto nei risultati, ma molto per demeriti nostri. Non è che non posso essere criticato perché due anni fa ho vinto, le critiche sono giuste. Noi dobbiamo pensare che possiamo lavorare per tornare a essere competitivi”.

Come sta Bennacer?
“Bennacer sta bene, sta bruciando i tempi di recupero e non ha avuto intoppi. Ha finito oggi la prima settimana di lavoro con la squadra, la prossima farà una settimana con noi, poi dalla terza potrebbe tornare stabilmente”.

Ha parlato con Jovic?
“Ci parlo tutti i giorni, sa cosa mi aspetto da lui e sa il suo ruolo. Ora conosce il nostro modo di giocare: ha tutto ben chiaro per dare il suo contributo”.

Qual è l’errore da non rifare?
“È la prima volta da quando alleno il Milan che i secondi tempi sono così penalizzanti rispetto ai primi tempi. L’errore è calare l’attenzione, è un problema di qualità… Che può essere tecnica, di attenzione”.

Ibra tornerà?
“Non ci siamo sentiti con lui. Era a Las Vegas, so che sta parlando con la proprietà e con Cardinale. Se Cardinale ha visto qualcosa di eccezionale sicuramente non si è sbagliato. Se tornerà Ibra a lavorare nel Milan sarà una risorsa, a prescindere se lo farà a Milanello o meno”.

Si sente in bilico?
“Penso solo alla partita di domani, credimi. Il mio futuro è incerto, come quello di tutti gli altri, compreso il tuo. Del domani non c’è certezza”.

Maldini ha detto che ha provato a prendere Messi per qualche giorno…
“Messi domani non può essere convocato. Onestamente non sapevo niente”.

Manca una figura che sappia gestire le partite?
“Ne ho parlato con i giocatori. Noi abbiamo sempre avuto un leader che è il nostro gioco”.

Che momento è?
“Ieri ho incontrato Velasco a Milanello. Il calcio è molto semplice, ma a certi livelli è molto difficile perché le situazioni cambiano in un attimo”.
“Che la mia squadra torni a giocare per le qualità e le possibilità che gli appartengono”.

Si aspetta che tifo?
“I nostri tifosi ci sostengono sempre”.

Polemiche sulla comunicazione?
“Secondo me comunichiamo bene, anzi forse lo facciamo troppo, alcuni lo fanno molto meno di noi. Poi ciò che conta sono i risultati”.

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