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Palladino presenta l’esordio stagionale a San Siro

Su cosa ha lavorato in questi giorni, dopo la Coppa Italia?
“A mio avviso, abbiamo fatto una buona prestazione nel primo tempo, mentre nel secondo ci siamo sfilacciati. Abbiamo lavorato tutta la settimana in funzione di cosa non è stato fatto in maniera giusta. I ragazzi hanno recepito, l’atteggiamento è stato giusto: dalle sconfitte dobbiamo prendere il lato positivo, se capiamo dove abbiamo sbagliato la squadra migliora. Sono convinto che questa sconfitta ci farà arrivare pronti alla partita di domani, dove dovremo essere bravi a dare il massimo a livello di cattiveria e determinazione”.

Sarà la prima stagione senza Berlusconi, che tipo di annata sarà?
“Il significato di questa stagione è particolare, siamo senza il nostro presidente e ci manca, ci mancherà. Però abbiamo una società solida e sana: Galliani non ci fa mancare nulla a livello di presenza e di gestione. Lo percepiamo e siamo convinti che la stagione andrà bene, in maniera solida”.

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Sul mercato qual è il suo desiderio?
“Col mercato aperto io non amo parlare, può succedere di tutto. Noi abbiamo una buona base, ottima: il 90 per cento della squadra è formata. Manca qualcosina, di sicuro un centrocampista per completare il reparto. E poi vediamo davanti cosa succede: se ci sarà qualche uscita, magari ci sarà qualche entrata. Però adesso penserei alla partita di domani, che è la cosa più importante: il mercato è lungo e ci sono altri giorni fino alla fine della sessione. Con la società c’è grande sintonia”.

La squadra comunque è rodata.
“Sì, io penso che abbiamo fatto un ottimo ritiro, un ottimo inizio di stagione. La partita di Coppa Italia ha dato dei segnali, ma ben venga: come dicevamo prima, prendere uno schiaffo prima del campionato fa bene e ti fa tornare alla realtà. La squadra deve continuare a crescere: è un percorso partito la passata stagione e continua. È stato fatto qualcosa di più importante, ma non dobbiamo rimanere ancorati allo scorso anno, bensì pensare a questa stagione, continuando a lavorare su quello che dobbiamo fare in questo anno”.

Quali sono le caratteristiche, l’identità, di questo Monza?
“Simili a quello che abbiamo fatto vedere nella passata stagione, con qualche piccola modifica a livello di assetto e di altezza di squadra. Gli avversari ti studiano, qualche modifica serve e poi ci sono dei giocatori nuovi. Però la squadra ha principi di gioco chiari: vogliamo proporre, partire dal basso, essere bravi ad arrivare puliti in fase offensiva, perché non abbiamo le caratteristiche per fare palla lunga o tenerla spalle alla porta. Vogliamo cercare di portarla in maniera pulita davanti: a volte ci riusciamo e a volte no, ma i principi sono quelli e vogliamo essere aggressivi, dare intensità, recuperare la palla il prima possibile”.

È più emozionato adesso o alla prima contro la Juve?
“Di sicuro partire a San Siro contro l’Inter è emozionante, ma è anche stimolante. Affrontare subito una squadra che ha giocato la finale di Champions ti dà stimoli ed energia positiva: noi dobbiamo essere bravi a capire che sarà una partita complicata, difficilissima, poi si sono attrezzati con giocatori nuovi e qualche cambio nell’undici titolare. La forza dell’Inter la conosciamo: hanno individualità, forza fisica, palleggio, altrimenti non avrebbero fatto certi risultati. Proveremo a metterli in difficoltà, sapendo che è la prima di campionato e sia noi che loro non siamo ancora in perfetta condizione o non abbiamo ancora gli automatismi rodati. Però sono partite che servono per capire a che punto siamo”.

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Un anno fa era l’allenatore della Primavera, poi a settembre tante emozioni. Quest’anno ha fatto il ritiro, c’è un Monza più suo rispetto all’anno scorso?
“Di sicuro, aver fatto il ritiro mi ha dato tempo e modo di lavorare sui dettagli. Durante la stagione hai poco tempo per farlo, hai subito la partita e l’obbligo di prepararla. In ritiro invece ti ci puoi dedicare e l’abbiamo fatto, però le sensazioni belle che ho avuto sono state che sembrava non avessimo mai smesso. Ho ritrovato la stessa atmosfera, lo stesso entusiasmo che avevamo a fine campionato: è un valore aggiunto e devo ringraziare i ragazzi che si sono ritrovati con lo stesso atteggiamento. Siamo ripartiti bene, ho buone sensazioni però devo capire che, oltre a questa cosa, ci deve essere una base solida.e lo spirito che abbiamo avuto lo scorso anno”.

Ci sono tanti ex…
“Da noi sono arrivati Gagliardini, D’Ambrosio e Carboni, ma anche tanti nuovi innesti come Cittadini e altri: sono stati fatti acquisti ben calibrati, un mix di gente d’esperienza e di giovani che portano freschezza. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla mentalità dei tre ex Inter che ho appena citato: è un valore vincente, entrano a far parte di un gruppo importante, mettere dentro gente così alza il livello. Siamo felici di averli con noi, in questi giorni abbiamo parlato un po’ anche della squadra avversaria che è l’Inter: la conosciamo bene, è una squadra forte e di alto livello. Dovremo essere pronti e bravi a sopperire, a cercare di metterla in difficoltà”.

Che ragazzo ha trovato in Valentin Carboni?
“È un giocatore che seguivo già lo scorso anno, già in Primavera. Mi piace tantissimo come calciatore, ma soprattutto come mentalità. Sembra già un adulto, ha un’età giovanissima ma vuole arrivare: ancora non ha capito quanto è forte, ma lo capirà. Io cercherei di tutelarlo, di proteggerlo: è un gioiello, davvero. Però va fatto crescere piano piano, in maniera graduale, ci darà una grande mano”.

Miretti e Muriel possono essere nomi che fanno al caso vostro?
“Ci piacciono entrambi, però abbiamo una lista di giocatori e fare dei nomi sarebbe sbagliato. Siamo in grande sintonia con la società su quello che ci serve e sulle caratteristiche: non è importante il giocatore, ma sono importanti le caratteristiche. La società sa cosa potrebbe servire, però lascerei perdere il mercato e penserei alla partita di domani. Siamo in buone mani”.

Cosa le ha detto Galliani?
“Lo sento ogni giorno, ci confrontiamo su tutto e c’è un rapporto bellissimo. Lui vive il calcio in maniera passionale: noi dovremo essere bravi a regalargli più soddisfazioni possibili, sia a lui che alla società. Sono tutti super disponibili, fanno qualsiasi cosa per noi: noi dobbiamo giocare anche per la società, che è molto sana”.

Spaventato dalle aspettative su di lei?
“Io non ascolto quello che c’è fuori, leggo e ascolto poco, mi concentro sulla squadra e cerco di fare del mio meglio. Voglio crescere, studiare: questo lavoro mi piace tantissimo, cerco di fare il meglio per la squadra. Poi quello che sarà lo vedremo, ma intanto voglio solo portare la squadra alla salvezza il prima possibile”.

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Si dice che confermarsi è più difficile che affermarsi. Pensa che la squadra sia pronta per una nuova sorpresa contro l’Inter?
“La prima partita di campionato non sai mai a che punto sono le rispettive squadre, non vanno fatti paragoni con lo scorso campionato. È una nuova stagione, si riparte da zero con nuovi calciatori e nuove situazioni. Non fate paragoni con lo scorso campionato, è un favore che vi chiedo: dobbiamo guardare dritti, non vedo l’ora di partire e sono sicuro che delle difficoltà ci saranno. Sarebbe bello fare un altro campionato oltre le aspettative, ma nelle difficoltà si cresce: io sono sicuro che le supereremo, c’è una bella atmosfera nella squadra e sono convinto che i ragazzi sono pronti”.

Un punto sugli indisponibili?
“Nessuno tranne Bettella, che ha avuto una distorsione contro il Milan ed è in ripresa”.

D’Ambrosio al posto di Izzo, squalificato?
“Sta facendo molto bene, è in ritardo rispetto alla preparazione fisica. È una possibilità che possa partire dall’inizio, ma c’è anche Cittadini che ha fatto un buon campionato: c’è anche Pereira che sta facendo bene, nella rifinitura vedremo chi scenderà in campo”.

A che punto è la crescita di Franco Carboni?
“È un giocatore che ho voluto io lo scorso anno, gli sono serviti i mesi di crescita: l’anno scorso si è allenato con Carlos (Augusto, ndr) e gli è servito molto. Quest’anno vedo un giocatore più pronto, sono sicuro che, quando verrà chiamato in causa, farà bene: è un giocatore importante, con caratteristiche che ci possono servire. Ci sono lui e Kyriakopoulos a sinistra: se la giocheranno, sono sicuro che non faranno sentire l’assenza di Carlos”.

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