Ha parlato di un rigore netto per la Roma. A quale fa riferimento?
“All’episodio su Ibanez. Orsato è un arbitro che mi piace, ma oggi ha sbagliato lui e ha sbagliato il VAR. Se però mi chiedete se lo vorrei anche la prossima partita, la risposta è si”.
Svilar?
“Svilar aveva bisogno di lavoro e di principi, di capire le sue qualità potenziali… Ha lavorato bene e oggi si è visto un ragazzo tranquillo che tecnicamente ha fatto molto bene. E’ un portiere che ha grande presenza in campo.”
Missori è il primo 2004 nella storia della Roma a giocare titolare…
“Missori sta con noi dall’anno scorso e ha debuttato in Conference Lague… Tutto questo gli è servito come formazione, ma il merito è suo e dei suoi precedenti allenatori. Oggi ha fatto una grande partita anche dal punto di vista fisico, in una dimensione differente a livello di intensità rispetto al campionato Primavera. Ad ogni modo vale quello che dico dall’inizio, se la testa va bene lui ha grandissimo potenziale. Io dico che ogni tanto è bosnico, ogni tanto è svedese: quando è svedese è più tranquillo e rillassato, quando è bosniaco è il mio guerriero. In conclusione, però, devo dire che sono molto contento di lui e di tutti. Ringrazio i ragazzi che devono giocare sempre e che danno sempre tutto. Avevo pensato di fare giocare Cristante 60′ e Mancini 30′ poi con l’infortunio di Celik ho fatto giocare Cristante 90′ ed è andato tutto bene”.
L’infortunio di Celik?
“Celik non si tocca mai e quando succede suona l’allarme…”.
La sostituzione di Solbakken?
“Solbakken aveva i crampi, non ne poteva più. Oggi era una partita che si poteva vincere, Belotti ha avuto una grande opportunità e c’era un rigore per noi”.
Dopo questi anni in Italia ha compreso il motivo per cui ci si fida tanto dei giovani?
“Non so dirvi il motivo… Io nella mia carriera ho sempre avuto la fama di uno che non faceva giocare i giovani, ma la mia storia dice cose diverse. I giovani hanno bisogno di fiducia, però quando sono pronti è molto bello vederli giocare. Oggi avevo in campo Zalewski, Bove, Missori e Tahirovic … Quando sono arrivato giocavano sul campo di plastica, oggi in Serie A: è una grande soddisfazione per me”.
Che cosa ha messo Motta della sua qualità di centrocampista che lei ha allenato, nel gioco del Bologna?
“A Motta piaceva la palla come giocatore e gli piace la palla come allenatore. E’ uno dei miei ragazzi, gli voglio bene ed è emozionante ritrovarlo dopo 10/15 anni. Quando lui, Stankovic e gli altri non giocano contro di me sono sempre preoccupato per loro, mentre quando giochiamo contro ci dimentichiamo del passato”.