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Sarri in Juventus-Brescia 2019-20

La conferenza di Sarri in vista di Juventus-Napoli

Si è tenuta la conferenza di Sarri che ha presentato la finale di coppa Italia di domani sera contro il Napoli all’Olimpico di Roma. Niente da fare per Higuain. Per Ramsey si vedrà.

La conferenza stampa di Sarri avvicina la Juventus alla finale di coppa Italia di domani alle 21 contro il Napoli allo stadio Olimpico di Napoli.

Diversi i punti toccati dal mister bianconero.

Ecco le sue parole:

Alla luce della sfida col Milan, che partita si aspetta domani?

Dal punto di vista dell’intensità non è che può cambiare molto in cinque giorni. È una partita particolare, difficilissima ed è complicata anche l’interpretazione dal punto di vista fisico. Ma fa parte dell’anormalità della gare di questo periodo.

Che Napoli si aspetta dal punto di vista tattica? E che gara ha visto con l’Inter?

Ho visto volontà di andare inizialmente a prendere alti gli avversari e poi ha cercatori spettrali più bassi. Vediamo che tipo di atteggiamento avranno domani, sono difficili da affrontare perché sono solidi quando si chiudono e veloci quando ripartono. Sanno esprimersi su alti livelli in certe partite.

È inverosimile pensare a Dybala punta?

Non è che con l’altra soluzione abbiamo grandi punti di riferimento. Le posizioni sono perlopiù dal punto di vista difensivo, poi offensivamente i ragazzi sono liberi. In questo momento non avendo una prima punta non possiamo interpretare il ruolo da attaccante centrale tipico. Stiamo provando sia Ronaldo che Dybala, domani vedremo ma non è detto che il modo in cui partiamo sarà lo stesso con cui finiamo.

Qual è il suo stato d’animo? Potrebbe arrivare il primo trofeo in Italia proprio contro il Napoli, è emozionato?

Mi girano leggermente i coglioni quando dicono che in Italia non abbia vinto niente. Ho fatto 8 promozioni da una categoria all’altra e le ho fatte tutte sul campo. Non ho saltato una categoria. È un percorso difficile, sono contento di quello che ho fatto. Il sentimento prevalente è quello di aiutare i ragazzi a vincere un trofeo, di vincere per la società e per i tifosi. Non ho retropensieri su avversari o altre cose. Sono proiettato su di noi.

Questa è la finale che avrebbe sognato?

No è la finale che avrei voluto perché sono in finale. Del resto non me ne importa niente, nemmeno del Napoli. Sono concentrato solo su di noi e spero con la giusta determinazione e cattiveria che mi sembra di avere.

La prestazione opaca di Ronaldo da cosa è dovuta?

Penso che lui abbia fatto come il resto della squadra. Bene per i primi 30 minuti poi si è  po’ affievolito, ma credo faccia parte del momento e della condizione fisica. Il ragazzo è stato generoso, a livello quantitativo ha fatto una buona prestazione gli manca un po’ a livello qualificativo ma penso che riguardi tutti. Il talento è cristallino non credo cambi qualcosa se gioca 5 metri più avanti o più indietro.

Cosa dirà ai suoi ragazzi per spronarli?

Che abbiamo giocato 7 mesi, poi 3 mesi di lockdown, per arrivare a disputare queste partite. Quindi è il momento di tirare fuori tutto quello che abbiamo. Giochiamo tutta la stagione per arrivare in questa fase in corsa per tutto. Ci siamo, quindi è già un merito. Pero dobbiamo trovare qualcosa in più per vincere più trofei che possiamo.

In questo periodo hai lavorato su qualcosa in particolare? Pensi di aver risolto i difetti che c’erano?

In stagione al di là di qualche partita sbagliata i percorso è stato buono. I risultati per un allentare al primo anno di Juventus sono i migliori degli ultimi 50 anni anche se nessuno se lo ricorda. Bisogna anche essere soddisfatti poi lavorando in un’ambiente in cui la vittoria è diventata quasi un’abitudine diventa più difficile però dagli addetti ai lavori ai tifosi bisogna sperma ricordarsi che la vittoria è sempre un evento eccezionale. Ora vogliamo trasformare questo percorso in qualcosa di concreto. Non c’è possibilità di cambiare qualcosa dal punto di vista tattico, non abbiamo fatto 100 allenamenti collettivi. E poi da qui in avanti non ci sarà più occasione di lavorare dato il calendario: dal punto di vista mentale abbiamo passato un periodo difficile. Dipende dalla sensibilità di ognuno quanto difficile. Sono quei periodi inaspettati dalla vita in cui ti trovi davanti a qualcosa di mostruoso e inatteso. Non ne esci come prima. Hai la possibilità di diventare migliore o anche la probabilità di uscirne peggiori. Ho trovato ragazzi migliori, più aperti, più sorridenti, più disposti al dialogo. Ho fatto anch’io un percorso perché mi accorto di essere molto più paziente con loro, meno intransigente. Credo sia dovuto al percorso fatto negli ultimi mesi.

C’è qualcosa di diverso che hai riscontrato rispetto al calcio che conosciamo?

Abbiamo fatto la prima mezz’ora con aggressività rara. Avevamo l’80% di supremazia territoriale in parità numerica. La partita poi è stata condizionata da mille altri fattori che hanno condizionato la nostra prestazione. Gli avversari non ci hanno attaccato come pensavamo.

Higuain può essere recuperato?

Vediamo… penso di no, fino a ieri ha fatto lavoro completamente differenziato. Aspettiamo i verdetti per oggi ma non penso ci siano novità. Abbiamo avuto il rientro di  Ramsey per 20 minuti coi compagni, ma ieri era il primo giorno. Vediamo se c’è disponibilità per un piccolo spezzone di partita, dipenderà dalla discussione di stasera col ragazzo e con i medici.

Cos’è rimasto dalla partita di Napoli di campionato?

Da Napoli brutte sensazioni, abbiamo fatto una brutta partita con errori che con una squadra di palleggiatori come il Napoli non possiamo commettere. Ci siamo allungati e allargati, senza compattezza e concedendo contropiedi troppo facili. Preso gol da un contropiede nostro. Sotto la linea della palla non eravamo messi nella maniera giusta. A queste squadre non si può concedere.

Che effetto le fa vedere Mertens nella storia del Napoli per numero di gol visto che l’ha inventato lei come punta?

Mertens è un grande giocatore, era chiaro che sarebbe arrivato a questo obiettivo. Prima lo aveva Hamsik, ed entrambi sono giocatori entrati di diritto nella storia del Napoli. Mertens ha avuto la capacità di trasformarsi in un giocatore diverso rispetto a prima ed è esploso definitivamente con le qualità che ha.

Si aspettava questa conferma di Gattuso? E le piace come persona?

È una persona che mi piace molto, è schietto e solitamente parla bello diretto. Viste le mie caratteristiche mentali, mi piace parecchio. Non sono sorpreso di quello che sta facendo, secondo me aveva fatto bene anche al Milan.

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