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Stemma in Russia 2018

La caduta degli Dei

Messi e Cristiano Ronaldo salutano la kermesse russa. Adesso l’Olimpo è alla ricerca del loro erede: chi sarà?

Russia, 30-06-2018. Qualcosa è cambiato in questa data, qualcosa ha scosso tutti i tifosi di calcio: <<C’è stata la caduta degli Dei >>, << Gli Dei del calcio non ci sono più>>.

Ebbene sì, nella stessa giornata Leo Messi e Cristiano Ronaldo lasciano la kermesse russa che adesso è alla ricerca di un nuovo Dio da idolatrare.

La caduta degli Dei

A dire il vero qualche segnale di questa possibile caduta era stato intravisto nella fase a gironi, soprattutto per Lionel Messi.

La pulce con la sua Argentina non ha mai brillato, anzi. Con Islanda e Croazia il numero 10 del Barcellona non ha mai fatto un’azione degna di nota e non si è mai reso pericoloso. Contro gli islandesi si è fatto parare anche un rigore da Halldorsson, un penalty che avrebbe potuto cambiare il Mondiale dei sudamericani. Il suo unico squillo è stato contro la Nigeria, partita poi vinta dall’Argentina al fotofinish. Ieri contro la Francia un’altra prestazione opaca che ha sancito l’esclusione dell’Albiceleste ad opera della Francia.

Cristiano Ronaldo è partito benissimo in questo Mondiale: 4 gol in 2 partite, tra cui una tripletta, è roba che pochi al mondo possono permettersi. Poi, però, sembra essersi inceppato qualcosa: contro l’Iran una prestazione opaca culminata con l’errore dal dischetto, dove CR7 si è fatto ipnotizzare da Beiranvad. Ieri un’altra prestazione non degna del suo nome, che ha sancito l’uscita del Portogallo dal Mondiale ad opera dell’Uruguay.

Caccia all’erede

Ora che gli Dei sono spodestati, chi sarà il loro erede?

La rosa potrebbe stringersi a due nomi: Kylian Mbappè e Neymar, compagni di squadra al PSG.

L’attaccante francese ieri ha trascinato la Francia (sotto gli occhi di Messi ndr) con una doppietta in pochi minuti e la sua velocità può essere letale per ogni difesa.

Neymar è la stella di un Brasile che stenta ancora a decollare, ma che in lui ripone tutte le speranze Mondiali. Tatticamente indisciplinato, accusato di essere simulatore, il suo estro è però una vera delizia per gli occhi degli appassionati di calcio: chissà che non sia lui l’uomo in più del Brasile.

La caduta degli Dei è avvenuta, adesso l’Olimpo aspetta il suo nuovo Dio.

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