Paulo Dybala è un “problema” per la Juve?
Fa rumore l’ennesima esclusione del numero 10 bianconeri che, dopo essere stato in panchina tutto il match contro il Parma, ieri ha giocato uno scampolo di partita contro il Sassuolo.
Subentrato a Bernardeschi, l’attaccante argentino ha avuto solo 7 minuti per mettersi a disposizione: pochi per entrare nel match, pochi per mettersi in mostra. Abbastanza per far porre delle domande: Dybala è un problema per la Juve?
Accanto a Ronaldo ci vuole fisicità
Allegri prova a spegnere le “polemiche” con una spiegazione puramente tattica:
È questione di caratteristiche dei giocatori. Con Ronaldo ci vuole uno che occupi più l’area e che dia più fisicità, Dybala non può farlo.
Ergo accanto a Ronaldo, titolare indiscusso, serve uno con le caratteristiche come Mandzukic. E, perché no, anche Bernardeschi, più strutturato fisicamente rispetto all’argentino, e più “portato al sacrificio” come mostrato ieri a Reggio Emilia.
Il “tuttocampista” lo penalizza
Anche lo score annuale di Dybala non è dei migliori, tutt’altro. Solo 2 gol per l’argentino in Serie A, quanto Rugani che di mestiere fa il difensore.
Il numero 10 bianconero è sicuramente penalizzato dal nuovo ruolo affidatogli da Allegri, che lo ha relegato al ruolo di “tuttocampista”. Dybala, infatti, è spesso costretto ad andar a prendere la palla sulla propria trequarti campo, soprattutto nei match in cui Pjanic non verticalizza come dovrebbe.
Questo suo dover coprire tutto il campo fa sì che l’attaccante argentino arrivi stanco sotto porta o non arrivi mai al tiro, creando malumore nel giocatore (un attaccante vive per il gol).
Un problema per la Juventus, che ha bisogno di tutti i suoi migliori giocatori al top per affrontare la seconda parte di stagione nel migliore dei modi e per cercare di conquistare la Champions League.
Sta adesso ad Allegri affrontare la questione, per non far perdere un talento cristallino alla Juventus.