La Fiorentina sarà chiamata a confermare quanto di buono fatto durante la gara di Bergamo con Italiano che dovrà toccare i giusti tasti per motivare la squadra senza sovraccaricarla di responsabilità.
Ci sono ancora margini di miglioramento?
I margini penso che li abbiano tutti in questo momento. Soprattutto le squadre che quest’anno hanno cambiato l’allenatore o tanti giocatori. Alla terza giornata penso che sia un vantaggio quello che abbiamo ottenuto in queste giornate ma penso che si possa crescere, migliorare e continuare a credere in modo ossessivo in quello che facciamo nel corso della settimana. A livello tecnico possiamo far vedere ancora molto di più, anche dal punto di vista della personalità.
Quali insidie nasconde la partita contro il Genoa?
Il Genoa è una squadra che ha messo in difficoltà il Napoli. Ha vinto in rimonta a Cagliari e dunque domani affronteremo una squadra da affrontare con la massima attenzione. Lo stadio spinge e la squadra è forte con giocatori forti e di temperamento. E’ un altro banco di prova importante. Dobbiamo cercare di dare continuità a questi ottimi risultati e dobbiamo cercare di fare una grande prestazione.
Il rapporto schietto con i giocatori è un valore aggiunto?
Penso che la lealtà e la sincerità siano un qualcosa che paga. L’ho detto il primo giorno ai ragazzi, il mio modo di gestire è questo. Se si è permaloso e non si accettano gli errori, è difficile. Se si pensa di squadra per migliorare e per crescere, si può fare. A me piace avere anche un rapporto scherzoso. Se questo porta 1-2 punti in più in campionato penso che sia importante. Poi serve andare in campo, spingere durante la settimana e oltre al fatto di vincere le partite, dobbiamo avere l’ossessione di riportare in campo il lavoro della settimana.
Qual è stato il segreto per rivitalizzare il gruppo in così breve tempo?
Io ho sempre detto dalle prime conferenze che questa è una squadra che ha dei valori con dei ragazzi che hanno dei valori. Stava a me migliorare quello che era stato fatto l’anno precedente, sia personalmente che per la squadra. Tutti insieme dobbiamo cercare di fare di più di quanto fatto. Il lavoro sta continuando e di segreti ce ne sono pochi, quando si va in campo e si cerca di avere la meglio sull’avversario lavorando con dedizione, poi in base anche ai principi, i risultati arrivano. Di segreti non ce ne sono, nessuno è un mago. Il segreto è avere passione e attaccamento alla maglia. Andare in campo e cercare di fare quel qualcosa in più rispetto all’avversario, è questo che regna dentro il nostro spogliatoio.
Il calcio di Italiano è democratico, non ci sono gerarchie neanche in porta?
L’ultima gara ho già motivato la scelta di mandare in campo coloro che avevano preparato nei minimi dettagli la partita con l’Atalanta. Quelli che sono arrivati per ultimi abbiamo preferito non schierarli. Gli italiani e i serbi hanno lavorato di più, gli altri sono arrivati in ritardo e in una condizione non adatta per fare una grande prestazione. Sono state scelte fatte in funzione degli impegni con la Nazionale. Per quanto riguarda la porta ci sono delle gerarchie e i ragazzi lo sanno. Domani vedremo perché non mi piace anticipare le scelte. Gli avversari si preparano e non mi piace dare vantaggio agli altri.
È presto per dire che la Fiorentina è la sorpresa della Serie A e se questo porta a qualche pressione in più?
Tre giornate sono poche per dare giudizi definitivi. Due mesi di lavoro sono pochissimi. Godiamoci questo buon inizio perché quando è uscito il calendario ero abbastanza timoroso di iniziare con queste partite difficili e abbiamo fatto sei punti. Siamo contenti ma è ancora lunga e difficile. Iniziano i turni infrasettimanali con tre partite in una settimana che possono rovinare quanto di buono è stato fatto. Noi sappiamo qual è il nostro obiettivo, ovvero essere una squadra vera con un’identità precisa. Di avere una grande organizzazione da mostrare in casa e fuori. Certo che dobbiamo stare con le antenne dritte senza ascoltare nessuno perché le difficoltà sono dietro l’angolo. Vlahovic? Sono felice di avere calciatori che in questo momento non devono mai cambiare durante la settimana e vanno forte sempre. E’ in una fase di crescita incredibile, un ragazzo del 2000 e dunque giovanissimo. Ha grande personalità, gioca da adulto ed è molto attaccato a questa maglia. Anche lui deve rimanere questo perché è questa la strada per diventare un grande calciatore.
Farà scelte considerando anche la partita contro l’Inter e come sta il gruppo?
Le tre partite in una settimana: dobbiamo concentrarsi sulla prima e poi per forza di cose ci saranno acciacchi e problemini che di farà fatica mettere a posto in poco tempo e dunque sei obbligato ad avere rotazioni in tutti i reparti per mettere in campo chi sta meglio. Ci saranno un bel po’ di rotazioni. Il problema alla spalla sembrava la cosa più difficile da recuperare, ma quello è a posto. Ha preso una botta al polpaccio ed è per questo che non sarà a disposizione. Speriamo di fare le scelte giuste e corrette anche in base a ciò che richiede la partita.
Amrabat e Castrovilli: come li ha visti e come intende rilanciarli?
Avete visto tutti adesso mi piace coinvolgere tutti e sfruttare il momento in cui hai tutte le qualità a disposizione. Negli ultimi 25 minuti sapevo di un ritorno dell’Atalanta che continua a mettere palloni negli ultimi 16 metri e ho pensato che la struttura di Amrabat poteva tornarci utile. Dobbiamo sfruttare tutto ciò che abbiamo a disposizione. Lui ha forza fisica e la struttura per andare a recuperare palloni, con grande spirito di sacrificio. Se migliora nella distribuzione della palla, in quella zona può stazionare tranquillamente. Sono felice di come è entrato a Bergamo. 5 cambi determinano le partita nel bene e nel male. Mandare giocatori freschi in campo cambiano le sorti della gara. Castrovilli penso che ci sia poco da recuperare. E’ un campione d’Europa, un calciatore con qualità incredibile. Va veloce in conduzione e mi piace molto perché può spaccare le partite. Era arrivato con un problemino al polpaccio e non ha fatto il primo allenamento dopo la Nazionale ma non si discute e non ci sono problemi. E’ giovane e se pensa di non migliorare o di essere già arrivato, sbaglio. Si cresce e si migliora, diventando calciatori anche ad età avanzata. A 35 anni io ho ricevuto spiegazioni che non avevo mai sentito.
Questa Fiorentina ha punti fermi? Giocatori a cui non vuole rinunciare?
Non è una questione di punti fermi. E’ una questione di gente che si può guadagnare la conferma e che sia in partita che in allenamento non molla niente. Di gente che per qualità individuali deve per forza rimanere in campo in questo momento. Di questi 4 punti fermi di cui parlavi, se c’è un problema gioca un altro. Si tiene in considerazione la prestazione e quello che un ragazzo fa vedere nel corso delle partite. IN questo momento in 4 hanno giocato sempre ma può capitare di tutto, soprattutto in queste tre partite.
Nella sua testa c’è un momento per fare un punto sugli obiettivi della Fiorentina?
Un bilancio si può fare dopo 10-15 partite. Ora è troppo presto soprattutto per una squadra che ha cambiato come noi. Ci sono stati 10 cambi di panchine e non è facile trovare la quadra in poco tempo anche se un allenatore è chiamato a farlo. Avete visto cosa è successo a Verona e Cagliari. E’ il problema degli allenatori: cercare di essere veloci e di ottenere risultati fin dall’inizio. Questa squadra ha margini enormi anche perché è una squadra giovane. Sottil è un ’99, il titolare in attacco è un 2000. Tutti possono migliorare giorno dopo giorno. Dopo 12-15 partite si farà il punto della situazione.
Le ha dato fastidio l’atteggiamento di Gasperini e dell’Atalanta?
Quelle dove l’arbitro ha chiamato in causa il Var sono state chiare. Il rigore per loro c’era e i nostri anche oltre al fuorigioco di Zapata. Penso che sia tutto chiaro. Durante l’arco di un campionato ci sono tanti momenti. Noi abbiamo subito un’espulsione a Roma dopo 17 minuti dove in altre situazioni è uscito il giallo. Si compensa un po’ tutto. E’ stata una grande partita, spettacolare come sempre contro l’Atalanta. Abbiamo subito il ritorno dell’Atalanta. Gli episodi vanno e vengono, per me è tutto a posto. Pensiamo alla prossima partita perché sarà tosta.