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Italia-Inghilterra: le conferenze di Bonucci e Mancini

L’Italia si appresta a disputare la partita contro l’Inghilterra. Bonucci e Mancini sono intervenuti in conferenza stampa per presentare la gara.

 

Le parole di Bonucci

Quanto è importante la gara di domani nel processo di crescita? Che difficoltà ti aspetti?
“Quella di domani sarà una gara molto importante, ci farà capire a che punto siamo del percorso. Dopo la mancata qualificazione al Mondiale e le gare di giugno, con tanti ricambi, domani capiremo dove migliorare e in cosa. Non c’è gara migliore di questa per iniziare il percorso. Bisognerà stare attenti alle loro individualità, soprattutto in attacco hanno giocatori che possono decidere il match da un momento all’altro”.

La Nazionale ti sta aiutando a scrollarti di dosso le scorie juventine? Anche tu punti al Mondiale americano?
“Quando vengo in Nazionale mi rigenero ma non solo stavolta, è così da 12 anni a questa parte. Qui si respira aria fresca, si sta insieme a un gruppo per 10 giorni di fila. Al Mondiale del 2026 non ci penso, non è il mio obiettivo, il mio obiettivo e star bene e aiutare la Nazionale finché potrò e lo vorrà il mister”.

Dobbiamo tornare a sentirci uniti?
“Sì, sicuramente. Nel calcio come nella vita si ha troppo la memoria corta e ci si focalizza su ciò che non va. Ci sono momenti che ognuno di noi ha vissuto e qualcosa non va come vogliamo, ma da lì bisogna ripartire e mettere dentro le emozioni di quando le cose andavano bene. Spero domani il pubblico possa aiutarci con entusiasmo e orgoglio, ci aiuterà a battere una nazionale che abbiamo già battuto per vincere l’Europeo”.

Cosa serve per ritrovare entusiasmo?
“Se pensiamo all’entusiasmo dell’Europeo, chiaramente quello è diverso… Io credo che in questa Nazionale l’entusiasmo ci sia, poi si amplifica quando inizi a vincere. Servono vittorie e consapevolezza per far capire che il passo falso dovuto alla mancata qualificazione al Mondiale appartiene al passato. Vincere queste due gare ci permetterebbe di partecipare quasi certamente alle final four, dobbiamo pensare a questo”:

In Nazionale ti senti più leader rispetto alla Juventus?
“Io mi sento me stesso, sempre. Nel bene e nel male, tutto ciò che ho fatto nella carriera l’ho fatto essendo me stesso. Che sia la Juve o la Nazionale, io mi comporto come credo sia giusto. L’importante è che io la mattina mi possa guardare allo specchio ed essere consapevole di aver dato tutto me stesso per me e per la squadra”.

Dal punto di vista tattico è il momento più complicato per voi?
“Queste domande spettano al mister più che a me. Quest’anno giocando tanto e con tanti infortunati diventa molto più difficile trovare giocatori che rispecchiano un certo tipo di gioco, ma poi alla fine ciò che conta è dare tutto ciò che abbiamo”.

Che futuro vedi in questi ragazzi in gruppo?
“C’è un po’ di mancanza di coraggio nel farli giocare, ma anche difficoltà nel trovare giocatori di un certo livello pronti per certe competizioni. Però bisogna lavorare e capire che per dare alla Nazionale una squadra all’altezza bisogna rischiare perché il rischio può dare soddisfazioni”.

Cosa pensi degli attaccanti inglesi?
Con Kane abbiamo giocato contro tante volte, è tra i migliori attaccanti al mondo. I nuovi li scopriremo, li abbiamo studiato in questi giorni. Sicuramente loro sono avvantaggiati perché scoprono continuamente nuovi talenti e hanno il coraggio di farli giocare”.

Senti un po’ di ingratitudine nei tuoi confronti?
“Se fossero stati gli ultimi tempi mi sarei sorpreso… Ma è tutta la carriera così, non mi spaventa nulla. Ho vissuto nella vita momenti peggiori, non mi spaventa ormai più nulla”.

Cosa ti aspetti da domani? Pensi possano esserci fischi?
“Chi fischia un giocatore della nazionale italiana per me è una persona senza cervello, in quel momento il giocatore rappresenta tutta la Nazione e anche chi sta fischiando… Non vedo perché debba essere fischiato Donnarumma che ha solo fatto una scelta, non è stato il primo a essere fischiato e non sarà l’ultimo. Dobbiamo crescere dal punto di vista culturale, domani ci aspettiamo un San Siro carico”.

La conferenza di Mancini

“L’entusiasmo c’è sempre, soprattutto in vista di una partita così bella. In palio ci sono punti per un gruppo apertissimo, l’entusiasmo c’è per forza. Tonali non s’è mai allenato con noi, provavamo a recuperarlo per Budapest ma non sta benissimo e credo lo rimanderemo a casa”.

Come giocherete domani?
“Se cambiando il sistema si riuscisse a vincere, allora verrebbe cambiato ogni partita… Io non credo cambi molto, la nostra Nazionale ha una identità che è quella che ci ha portato a far bene per tanto tempo”.

Cosa ti preoccupa di più della sfida di domani?
“Non sono preoccupato, è una partita che affrontiamo ed è un momento delicato per noi. Loro essendo a inizio stagione fisicamente stanno meglio, ma abbiamo entusiasmo per disputare una buona gara”.

La gara di domani dovrebbe ricordare a tutti qualcosa…
“Ma l’Europeo rimarrà lì, aver vinto un Europeo dopo 50 anni credo sia stato qualcosa di importante. Il fatto di avere pochi giocatori italiani che giocano nel campionato italiano può essere un problema ma non possiamo tornare su questo ogni volta”.

Cosa rappresenta questa Nations League? Le assenze quanto pesano nelle tue valutazioni?
“Io non penso che un modulo ci porti a vincere. Sul modulo, il giocatore si deve adattare al tipo di giocatori che ha. Quattro anni fa abbiamo costruito la squadra in questo senso, perché avevamo giocatori tecnici, e siamo andati in quella strada lì. Poi, i sistemi si conoscono tutti: dipende dai giocatori che si hanno a disposizione, ci ritroviamo a essere ancora in ballo. In questo momento si può anche cambiare, ma stiamo valutando fino alla fine. Andare alla fase finale di Nations League ci darebbe un po’ più di gioia e non è poco visto che fino a dicembre ci sarà da soffrire”.

Bonucci ha detto che è da persone con poco cervello fischiare chi gioca con la Nazionale. Vuoi lanciare un appello?
“Io credo che il calcio sia emozione e a volte un tifoso fischia perché si è sentito tradito dal suo idolo… Poi è chiaro che questa è la Nazionale, se si potesse non fischiare meglio”.

Sarebbe rischioso affidarsi a Gabbiadini o Zerbin e Cancellieri?
“Gabbiadini volevamo chiamarlo anche prima, ma ha avuto problemi fisici. Cercavamo un attaccante esterno mancino e non ce ne sono molti, sta abbastanza bene e vedremo se avrà la possibilità di giocare”.

Quali saranno i punti di riferimento per chi giocherà?
“Uno spirito la squadra ce l’ha, giocano insieme da tanti anni e sanno cosa devono fare in queste partite. Sarà una gara molto dura. Deve esserci lo spirito di squadra che ha sempre contraddistinto la nostra Nazionale e poi dobbiamo provare a giocare bene. Giocare semplice è sempre la cosa migliore”.

Qual è la differenza tra l’Inghilterra attuale e quella del 2020?
“La Nazionale inglese è una grande nazionale, lo era anche a Euro 2020 e qualche anno prima… E’ una squadra giovane e può migliorare ancora, anche se ha perso due gare con l’Ungheria. Loro arrivano a fine stagione abbastanza stanchi, giocano tante gare durante l’anno”.

Quali sono secondo te i punti di forza dell’Inghilterra?
“Ritengo l’Inghilterra una delle migliori squadre al mondo, piena di talento. In attacco ha tantissimi giocatori, sarà una partita difficile”.

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