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Inzaghi e Arnautovic presentano la sfida al Salisburgo

Inzaghi: Dumfries stamattina non ha ancora recuperato, ho l’opzione Bisseck, come quella De Vrij; Arnautovic: qui per vincere la partita

Le parole di Inzaghi

Domani con una vittoria l’Inter si qualificherebbe: dal 2004 è successo solo una volta. Quanto sarebbe importante?
“Sappiamo dell’importanza della gara di domani sera, sappiamo anche che abbiamo di fronte un avversario che ha dimostrato il suo valore già a San Siro. È una squadra fisica, che corre tanto, con ottimi giocatori: sappiamo che domani sera, qui nel loro stadio, dove abbiamo già giocato e di cui conosciamo il calore dei tifosi, servirà una partita da grande Inter. Affrontiamo una squadra di tutto rispetto, che in Europa ha sempre fatto bene”.

È una squadra che, con la crescita degli ultimi due mesi, ha 15-16 titolari?
“Assolutamente sì. Tutte le partite devo fare delle scelte e domani sicuramente ci sarà qualche cambiamento, ma dev’essere una grandissima risorsa e non un problema per me. Abbiamo una rosa ricca a disposizione e devo cercare di utilizzarla al più possibile: i ragazzi mi stanno dando tante risposte. Domani ci sarà qualche cambiamento: perdiamo, come avevo detto dopo Bergamo, un giocatore importantissimo come Pavard, che si era inserito nel migliore dei modi sia a livello tecnico tattico che negli spogliatoi. Però in questo periodo abbiamo fatto bene nonostante la mancanza di Arnautovic e di Cuadrado: aspetteremo Pavard quando, tra un mese e mezzo, tornerà a darci una mano”.

Ha fatto riferimento alla partita d’andata, agli infortunati: rispetto a quello che ha visto quindici giorni fa, pensa di cambiare l’approccio alla partita o va bene come è andata a San Siro?
“Abbiamo analizzato quello che è successo una settimana fa a San Siro. Ce lo aspettavamo tutti, perché il Salisburgo vince il campionato ogni anno e fa la Champions ogni anno: è una squadra con tanti giovani, che corre, organizzata. Come a San Siro avremo delle difficoltà e dovremo essere bravi a uscirne nel migliori dei modi: abbiamo fatto fatica a entrare in campo, poi una volta entrati abbiamo fatto una parte finale del primo tempo e un secondo tempo ottimi, meritando la vittoria. Domani sera qui nel loro stadio sarà ancora più difficile”.

Serviranno più palleggio, più aggressività, più gestione?
“Servirà tutto, abbiamo toccato con mano cosa sia il Salisburgo, una squadra fisica e tecnica. Ci vorrà la migliore Inter, sappiamo l’importanza della gara e cercheremo di mettere in campo una partita importante”.

Pavard out, Dumfries è sembrato stanco. Leggendo i segnali, crede che Bisseck sia pronto per una serata del genere?
“È un ragazzo che sta lavorando bene da inizio anno. È un giocatore in crescita, che sta dando grandi segnali in allenamento e nei minuti finali che ha avuto a sua disposizione. Abbiamo avuto un problema a destra, con Cuadrado e Pavard: Dumfries stamattina non ha ancora recuperato per potersi allenare, ne ho parlato con lo staff. Il ragazzo c’è, ma non so ancora se comincerà la partita: ho l’opzione Bisseck, come quella De Vrij, ho diverse opzioni e devo valutare. Fermo restando che in quella posizione, con Cuadrado fuori e Dumfries non al meglio potremmo anche alzare Darmian in quel ruolo”.

“Assolutamente sì, hanno fatto molto bene insieme nel secondo tempo contro il Salisburgo, che è stato il momento in cui abbiamo giocato meglio. A centrocampo ho tante scelte, domani sicuramente sarà titolare Frattesi, mentre devo scegliere gli altri due posti: Asllani è in grande crescita. Barella e Mkhitaryan sono importantissimi, e c’è Klaassen che mi mette in difficoltà in ogni allenamento da quando è arrivato. Sceglierò domani, fermo restando che lo farò sempre nell’interesse dell’Inter”.

Le parole di Arnautovic

Come stai e quanta voglia hai di tornare in campo?
“Sto bene. Sono state sei settimane, un periodo difficile per me, non solo fisicamente ma anche mentalmente perché non sono abituato a questa situazione. Però adesso sono ritornato e ho grande voglia: cerco di aiutare la squadra”.

Si giocheranno tante partite tutte insieme, pensi che nell’Inter ci siano quattro titolari in attacco, o ci sono delle gerarchie ben precise?
“Questa è una domanda per l’allenatore, non per me…. Se l’allenatore mi mette in campo, faccio del mio meglio per aiutare la squadra. Noi davanti abbiamo un attacco molto forte: giocherà chi se lo merita. Ma questa è una domanda per l’allenatore, non per me”.

Sei austriaco, anche se in carriera hai giocato quasi sempre fuori. Cosa c’è da temere del Salisburgo?
”È una partita con tanta emozione per me, anche se non è la mia città siamo comunque in Austria. Però sono venuto qui per vincere la partita: ci sono tanti amici, ma quando si gioca si fa tutto per vincere. E noi siamo venuti qui per vincere”.

Non ha mai giocato una partita di club in Austria, quali sono le tue emozioni per domani?
“Le emozioni sono tante: prima e dopo la partita siamo tutti amici, ma durante cerchiamo tutti di vincere. Vogliamo qualificarci alla prossima fase della Champions League”.

Cosa pensi del Salisburgo?
“È una squadra molto buona, giovane, con un buon allenatore: negli ultimi anni ha offerto prestazioni di alto livello, ma siamo qui per vincere”.

L’Inter ha la consapevolezza di essere realmente la più forte in Italia e di poter competere a grandissimi livelli in Europa?
“Io non posso dire che siamo i più forti. Noi facciamo quello che dobbiamo fare, settimana dopo settimana: abbiamo un allenatore che tutti i giorni ci indica le tattiche e tutto il resto. Poi il resto sta a noi in campo: finora abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma il campionato è appena iniziato. Non siamo ancora vicini alla fine: la strada è lunga, ma siamo preparati per tutto”.

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