Ci fa il punto sull’infermeria?
“Abbiamo recuperato oggi Ceccherini, così come Piccoli, che si è allenato per tutta la settimana. Esce invece Faraoni: l’ho forzato, e si è forzato lui, ma deve fermarsi perché così non si può andare avanti. Niente di grave, ma ha bisogno di tempo”.
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Non servire Henry all’Olimpico è stato il motivo delle difficoltà in fase offensiva. Le cinque reti subite ieri dalla Lazio rimodulano i giudizi sulla vostra prestazione?
“La partita di Roma ha tanti aspetti positivi, tra i meno positivi c’è la fase offensiva in generale: siamo frettolosi a verticalizzare, e su questo stiamo lavorando. È un’analisi corretta, che abbiamo visto e sulla quale abbiamo lavorato”.
A Roma c’è stata una direzione arbitrale rivedibile. Dovete pagare sempre voi?
“Da allenatore del Verona mi tiro fuori da ogni polemica, è uno spreco di energie che non ha senso, e la società mi appoggia in questo. Il nostro obiettivo è vincere le partite in campo. C’è un regolamento che parla chiaro: la Fiorentina si è lamentata di qualche episodio, noi per l’intervento su Kallon. L’approccio che dobbiamo avere è quello di non abbaiare, ma rispettare un ruolo difficilissimo come quello dell’arbitro. Sono sicuro che ci sarà un arbitraggio equo, starà a noi portare a casa i punti”.
In contropiede potete fare male alla Fiorentina con Lasagna.
“È un aspetto. Stiamo recuperando in termini di condizione i giocatori che sono arrivati, in settimana si respira una competizione sana. Deciderò domani chi entrerà in campo, rispettando quello che è il nostro DNA”.
Gunter non gioca perché è in scadenza di contratto?
“Il contratto non c’entra. È una scelta legata al momento: sta a loro dimostrare che le mie scelte sono state sbagliate, fino a quando non si trova il famoso equilibrio che poi andrà rotto”.
Quanto non c’è da fidarsi della Fiorentina?
“La Fiorentina non è in crisi: è in crisi di risultati, ma non di giocatori. Si tratta di una squadra costruita da un paio di anni per raggiungere l’obiettivo delle coppe, quest’anno si è rafforzata per essere competitiva nelle coppe. Per varie ragioni non è nel flusso, ma noi dovremo alzare la soglia dell’attenzione”.
A che punto è il percorso che dovrà portare il Verona al livello che desidera?
“È un percorso che non ha mai fine, né un inizio. Quello che sappiamo è che affronteremo una squadra forte e ferita, in un ambiente che sarà un calderone. E lì confido nell’equità dell’arbitraggio, sono convinto che non si lasceranno influenzare”.
Il piano di battaglia del Verona non è ancora chiarissimo: qual è la sua idea di gioco offensivo? Si completerà con Verdi e Hrustic?
“Fino ad oggi è stata di una squadra che poteva giocare tra le linee in maniera indiretta e sfruttare le caratteristiche di profondità. Siamo coscienti di poter fare nettamente meglio con la palla: recuperando certi giocatori, potremo iniziare a fare un gioco tra le linee più pulito, alternandolo con la profondità”.
Che problemi ha in questo momento Tameze?
“Fino ad oggi non ha giocato perché lo reputavo indietro rispetto alle scelte che ho fatto, per diversi motivi. Mi è piaciuto come è entrato: sto rivedendo il vero Tameze, così come sto rivedendo Ilic. Non è ancora l’llic dell’anno scorso, ma sta mettendo grande impegno”.
Perché Lasagna arriva poco lucido sotto porta?
“La squadra deve aiutare Kevin e Kevin si deve aiutare. Ogni tanto deve rompere la linea ed essere più attivo. Quando entreranno giocatori di qualità dietro la punta ne beneficerà anche lui, lì si inizierà a vedere una proposta offensiva che oggi sta ancora latitando”.
Hien può giocare anche da braccetto a Firenze?
“Magari in corsa”.
Lazovic verrà confermato sulla trequarti?
“Ad oggi siamo focalizzati su ritrovare un equilibrio difensivo. Poi c’è la parte vera, che è quella di farsi rincorrere, aprirsi, giocare… Oggi noi facciamo due passaggi e andiamo diretti. Lì non si tratta solo delle caratteristiche dei giocatori, fa parte anche della crescita: vanno aggiunti gradualmente dei pezzettini. Mi aspetto delle conferme a livello difensivo insieme a una proposta offensiva più pulita e ragionata. Facendo punti, ovviamente”.
Cabal è ancora da ‘sgrezzare’?
“Ha un motore forte, un potenziale incredibile. Come dici te va sgrezzato: se li butti dentro all’Olimpico lo vedi subito se hanno personalità. Noi ci crediamo”.
Che margini di crescita ha Doig? Deve aiutare di più in difesa…
“Sono convinto di una cosa: certi giocatori giovani devono migliorare il migliorabile. Lui deve migliorare in quello che deve imparare, tutto il resto ce l’ha già. È un 2002, non può avere le letture di Darko”.
Kallon per lei è ancora uno ‘spacca-partite’, o può partire titolare?
“Ora è alla pari, sta bene. È una scelta mia, non è un problema di minutaggio: sta bene e sono contento di quello che sta facendo”.
Qual è la situazione di Praszelik e Magnani? Sono reclutabili?
“D’accordo con la società, non rientrano nei piani. Ci si allena in venti, devo fare delle scelte. Trattasi di scelta tecnica”.