Antonio Conte presenta la trasferta di Parma di domani sera con Sanchez nel suo miglior momento e Vidal in forte recupero.
Salve mister, che partita si aspetta domani a Parma, squadra che sembra essersi ritrovata?
“Mi aspetto un match difficile, ci hanno sempre creato dei problemi con una sola nostra vittoria e due pareggi da quando sono qui. In questo momento ha una classifica pesante, ma ha anche esperienza e qualità, un ottimo tecnico e perciò servirà grande attenzione. Serve il giusto approccio contro una squadra che sa proporsi e far male in ripartenza”
Dove l’Inter può ancora migliorare per vincere lo scudetto?
“Nell’efficacia in fase realizzativa perché creiamo tante occasioni da gol e con tutta la squadra, non solo con gli attaccanti. Dobbiamo essere più cinici”
La squadra è cresciuta nel gestire le pressioni?
“Si, le pressioni saranno però sempre maggiori da qui alla fine. Posso rispondere a metà, di sicuro rispetto all’anno scorso la situazione è diversa, ora in testa ci siamo noi. Dovremo essere bravi a gestire le pressioni, con quella maturità che serve per vincere”
Com’è riuscito a ritrovare il miglior Sanchez?
“Quando è arrivato all’Inter veniva da due anni tribolati allo United dove aveva giocato poco, poi i problemi alla caviglia, ma lo abbiamo aspettato, c’è voluta pazienza da parte di tutti. Ora si trova nel suo miglior momento, vediamo sprazzi del vecchio Alexis, sa benissimo che davanti ha Lukaku e Lautaro che stanno facendo molto bene, ma anche loro devono guardarsi alle spalle. Può aiutarci in questo finale di stagione”
Come procede il lavoro di Vidal?
“Arturo si sta allenando, sta cercando di dare continuità in allenamento, perché da quando è arrivato, ha avuto diversi problemi al polpaccio e al ginocchio. E’ generoso e non si è mai fermato, si è sempre messo a disposizione e, per questo, va ringraziato. Giusto però che lui punti al top: sta lavorando, può giocare un minuto, mezz’ora o non giocare affatto”
Rispetto a dodici mesi fa, qual è stato il salto di qualità della sua squadra?
“Quest’anno abbiamo battuto la squadra che ha vinto per nove anni di seguito e che vorrebbe vincere ancora (Juventus, ndr). Credo sia importante, anche perché l’anno scorso ci avevano battuto sia all’andata sia al ritorno, consolidando il loro strapotere. La nostra vittoria ha portato autostima e consapevolezza, dopo un anno e mezzo per forza devi crescere, nelle individualità e sul piano del collettivo, nella mentalità e nella determinazione. Mancano 14 partite, dovremo dimostrare di essere cresciuti totalmente e c’è solo un modo per farlo: vincere lo scudetto”
Viaggiate fortissimo: da qui alla fine il ritmo va comunque incrementato?
“In Serie A è difficile non lasciare punti, ogni match nasconde insidie. Dovremo mantenere un buon ritmo, ogni gara da qui alla fine deve essere una finale per noi. Più si accorcia il margine dal traguardo più entrano in gioco fattori psicologici, legati alla personalità. Ora serve un passo avanti totalitario”
E’ una scelta precisa quella di confermare in blocco la squadra?
“Per me la prossima partita è sempre quella più importante, non mi interessa fare calcoli stupidi. Dovesse arrivare l’ammonizione per un diffidato, vuol dire che poi giocherà un altro al suo posto. Non voglio lasciare punti per strada”
Il pallone ora viaggia più veloce: riguarda l’aspetto tecnico-tattico o mentale?
“Cerchiamo sempre di farlo viaggiare veloce, poi ci sono gare dove ci riesce meno. Se siamo davanti è perché c’è un trascorso importante e non solo grazie alle ultime partite. Sicuramente adesso prendiamo meno gol e abbiamo più equilibrio anche in costruzione e sviluppo”