“Le insidie di domani sono quelle di tutte le partite, troveremo una squadra che gioca, è nel DNA dell’Empoli. Dovremo fare una partita solida, tecnica, senza sottovalutare la loro squadra”.
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La difesa titolare è quella, tutta brasiliana? Alex Sandro preferito a Gatti per questioni tattiche o di condizione?
“Non c’è una difesa titolare. Ho sei difensori, tutti titolari. Domani giocheranno Bremer e Danilo, ho un dubbio tra Alex Sandro e Gatti”.
Come mai non ha voluto parlare a Bologna dopo la partita?
“Non stavo tanto bene, è venuto Landucci che è come se parlassi io, nessun problema. È stata credo la prima volta in vent’anni, non stavo bene e venivo da una settimana in cui sono stato malconcio. È capitato, mi è dispiaciuto, non capiterà più”.
Vede Fagioli regista?
“È un giocatore che sta migliorando di condizione, con la frattura ha saltato la preparazione con noi e non ha potuto giocare sempre. Può diventare un buon regista, ma per ora Locatelli è il titolare: sta facendo bene e sono dispiaciuto per i fischi di domenica, così come ad Alex Sandro. Sono due giocatori affidabili, che come tutti possono fare più o meno bene”.
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Cambiaso può giocare a destra?
“A destra può giocare anche McKennie, devo valutare i giocatori che possono entrare che apporto possono dare. Cambiaso può farlo, cambia poco per lui a destra o a sinistra”.
Cosa pensa del mercato, della Juventus e degli altri?
“Almeno è chiuso e possiamo pensare alla partita di domani… Abbiamo condiviso tutto quello che è stato fatto, sia in uscita che nelle possibilità di entrata. Cambiare i giocatori tanto per cambiare le facce non aveva senso: non c’è stata possibilità di prendere qualcuno che migliorasse la squadra. L’input è stato quello di mantenere una squadra competitiva e allo stesso tempo sostenibile: sono usciti tanti giocatori e in questo è stato fatto un ottimo mercato. Ora abbiamo una squadra competitiva, con la prospettiva di credere che Vlahovic stia facendo molto meglio dell’anno scorso, che per Chiesa sia un anno nuovo, che Pogba sia da gestire per quanto possibile e farlo giocare finché non raggiungerà una condizione ottimale, che i ragazzi crescano ancora. L’obiettivo di quest’anno è quello di arrivare al 30 dicembre, dopo la partita con la Roma in casa se non sbaglio, poter tirare una riga e vedere a che punto siamo in classifica. L’obiettivo è rimanere nelle prime quattro o attaccate alle prime quattro, per giocarci le nostre carte nella seconda parte di campionato. L’obiettivo è entrare di nuovo, come è successo l’anno scorso, nelle prime quattro e giocare la Champions l’anno prossimo”.
Una griglia delle altre?
“Penso che quest’anno servano da 86 a 90 punti per vincere lo scudetto. Una griglia è difficile, quello che vale oggi non vale domani: il Napoli è favorito perché ha vinto lo scudetto, il Milan anche ieri ha fatto un’ottima partita. Però siamo solo all’inizio, noi dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare, sapendo che sarà dura: ci sono anche Inter, Lazio, Roma, Atalanta e Fiorentina. Le prime quattro usciranno da queste squadre”.
La Juve quindi la considera con una rosa da prime quattro?
“È competitiva, noi lavoriamo ogni giorno per migliorare le prestazioni e poi ci sono gli avversari. Io credo che sarà un campionato molto equilibrato e sarà molto difficile entrare nelle prime quattro. Se la quota scudetto è quella che dico io, per il quarto posto devi fare 76 punti”.
Szczesny come sta?
“Non ci sarà e rientrerà dopo la sosta. Sta meglio, ma per ora non è in condizioni tali da poter giocare”.
Cosa dice a Vlahovic, dopo un’estate col fantasma di Lukaku e tante voci sul mercato?
“Lo vedo più sereno, sta meglio fisicamente. Poi gli attaccanti stanno sempre meglio quando fanno gol: lui ci è riuscito nelle prime due partite e, come vi ho detto a inizio preparazione, credo che Vlahovic, che l’anno scorso non stava bene e ha fatto comunque 10-12 gol, farà i suoi gol. Sono molto sereno sulla sua stagione, così come su Federico (Chiesa, ndr), Kean, Milik. È difficile, avendo una partita a settimana abbiamo giocatori che potrebbero non giocare per 2-3 settimane, ma abbiamo un obiettivo comune”.
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Kostic a zero minuti. Motivazione tecnica o di mercato?
“Di mercato assolutamente no. Con l’Udinese ho spiegato perché ha giocato Cambiaso, che ho riproposto a Bologna. Magari domani giocherà titolare Kostic, è un giocatore che ha fatto tanti assist e migliorerà nelle condizioni al tiro. Sono contento di lui, poi ripeto: con una partita a settimana, ci saranno dei giocatori che giocheranno meno. Ma sono sereno”.
Ieri si è parlato di visite mediche non passate in Turchia per Pogba. Come sta, quanto giocherà?
“In questo momento lo devo centellinare, è un giocatore che sta venendo fuori da un infortunio, però l’altro giorno ha fatto una giocata importante, l’assist di Iling nasce da lui. È un giocatore che già al 70 per cento è diverso da tutti gli altri, cerchiamo di tenerlo come le cose sante”.
Il trio d’attacco può variare nel corso del campionato?
“Per ora andiamo avanti così. Siamo solo all’inizio, devo capire i cambi, chi mi dà di più a partita in corso coi cinque cambi. Noi siamo una squadra che deve spingere all’inizio e poi i cambi devono aiutare a tenere i ritmi alti”.
Può sovvertire le preferenze per la squadra che può vincere il campionato quest’anno?
“Io ripeto. Di solito la favorita è quella che vince l’anno prima. E poi, come ho detto in un’intervista settimana scorsa, il Napoli ha un giocatore importante come Osimhen che sposta gli equilibri di una partita. Resta la favorita, poi Milan e Inter sono molto attrezzate. Noi dovremo essere bravi ad arrivare a dicembre nelle migliori condizioni, poi la stagione è lunga”.
Oggi chi è l’alternativa a Locatelli?
“Ci può giocare Rabiot, ci può giocare Miretti. Poi magari potremmo anche giocare con un centrocampo a due”.
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