La gara di domani può essere un match point?
“Il discorso è ampio, sicuramente siamo vicini all’obiettivo e domani è uno dei nove match point che abbiamo a disposizione. Dobbiamo andare a Cremona con la mentalità di portare a casa dei punti, affrontiamo una squadra che sta bene e con giocatori di grande gamba. Sono al nostro livello, non è una partita abbordabile e si giocherà sui dettagli. Vogliamo dare continuità di risultati, la difficoltà più grande è uscire dai momenti duri”.
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Sarà una Cremonese diversa rispetto all’andata?
“Ci sono molte differenze, la Cremonese è diventata una squadra camaleontica. Cambiano spesso adattandosi all’avversario. Analizzando un blocco di partite abbiamo trovato molte differenze, lavorano molto sulla tattica. Mi aspetto una partita difficile, per loro è un’ultima spiaggia. Dovremo stare attenti a tenere alto il livello di attenzione e di aggressività”.
Come sta la squadra? Vicario?
“Su Vicario porto buone notizie, il problema è superato, ora bisogna farlo ritornare in forma. Non essendo un giocatore di movimento i tempi sono diversi, deve ritrovare forza e chili. Tra massimo un paio di partite può tornare al suo posto. La squadra sta bene onestamente, stiamo crescendo anche fisicamente. Abbiamo messo molta benzina durante la sosta e aumentano i nostri parametri. Akpa e Ismajili non ci saranno, ma abbiamo una rosa ampia che ci garantisce di essere competitivi”.
Quanto la duttilità mentale e l’umiltà della squadra è servito per pareggiare la partita col Milan?
“Io sicuramente sono cresciuto, prima ero molto più talebano. Abbiamo pareggiato contro una squadra che è a un passo dalla semifinale di Champions. Abbiamo fatto una piccola impresa, grazie alla bravura dei ragazzi. La cosa più bella è che col Lecce abbiamo fatto una partita di dominio, poi con umiltà a Milano siamo andati con una strategia diversa. Non esiste un solo spartito, adesso conta solo il risultato. Sono stato orgoglioso della loro duttilità mentale e tecnica”.
Avete i centrocampisti giusti per il vostro sistema?
“Intanto col sistema di gioco abbiamo bisogno di certe caratteristiche. Le mezzali devono avere continuità di corsa fuori dal comune, perché sennò la squadra ne subisce. Noi siamo una squadra che gioca con tre punte fisse in campo, questi vanno sostenuti e con questo sistema chiuso con poca ampiezza bisogna avere caratteristiche ben precise. Anche il play è un giocatore determinante. In Italia siamo gli unici con questo sistema, la squadra è costruita perfettamente per questa idea. I giocatori devono essere collocati perfettamente nel sistema. Henderson a livello tecnico è fortissimo, ha caratteristiche fisiche e tecniche ben precise. Per me è più play o trequartista, ho una grande stima ma l’ho utilizzato meno di quanto avrebbe meritato”.
Secondo il presidente Corsi per alcuni giovani sono decisive le prossime partite. D’accordo?
“Credo che sia un modo per stimolarci. Al di là dei finali i calciatori attualmente devono dimostrare continuità. Le uscite sporadiche le possono fare in tanti, bisogna stare dentro certi tipi di momenti. I nostri ragazzi hanno questa qualità perché, oltre ad avere un ottimo bagaglio tecnico, hanno anche personalità. Più alto sarà il risultato di squadra, più ne beneficerà il singolo. I nostri ragazzi sono al livello top”.