Come sta Immobile?
“Clinicamente sta bene ma non è ancora al 100% della condizione fisica. Vedremo se potremo usarlo per uno spezzone di gara”.
Torna a tutte le conferenze ed ai convocati del 28° turno.
Zaccagni e Casale non convocati dalla Nazionale?
“Abbiamo un ct che fa le convocazioni. Quando i miei giocatori non vengono chiamati in nazionale io sono contento perché possono così allenarsi con me. Ormai il campionato non è più sostenibile, i ritmi sono assurdi. Il campoionato non è più fattibile, ho sentito paragoni con NBA, una follia. Si gioca 38 minuti contro 90, nel calcio si prendono più botte rispetto alla NBA, al basket europeo un po’ meno. Vecino ha giocato in Giappone e in Corea del Sud per disputare due amichevole”.
Ha cambiato opinione sulla corsa Champions?
“Ho sempre detto che ci sono squadre superiori all’organico nostro, a livello complessivo. Vedo squadre che fanno dei cambi che ti lasciano pensare, ho visto l’Atalanta contro l’Empoli, a 20 minuti dalla fine ha messo Boga, Hojlund e Lookman. RImango dell’idea che ci sono organici superiori, noi dobbiamo lottare e poi vedremo come va a finire”.
Ora inizia un “altro” campionato?
“Il vantaggio è quasi simbolico, se penso ai punti recuperati nelle ultime 5 partite, penso cosa potrebbe succedere tra 11. Possiamo fare poco affidamento sulla classifica attuale. Non guarderei il campoionato intero, ma la gara di domani. A Monza ha perso la Juve, ci ha pareggiato l’Inter. Andiamo a prenderci il piccolo vantsggio di giocare una volta alla settimana, ma pensiamo di partita in partita. Quest’anno non c’è nulla di scontato”.
Giudizio su Palladino?
“Tra gli allenatori giovani di ora è uno dei più intriganti e interessanti. Riesce a fare una fase difensiva tipo l’Atalanta, con un palleggio alla Guardiola. Uno da seguire con tantissimo interesse”.
Pellegrini può giocare? A che punto è?
“Se può giocare dall’inizio lo dico a lui. Sono contentissimo di Luca, è bello, partecipe, grande progressione della condizione e apprendimento. Poi stiamo parlando di una linea che ha funzionato, metterci le mani è sempre difficile”.
Milinkovic?
“Non si sta esprimendo al massimo ultimamente. Se torna al 100% ci può fare la differenza nella parte finale. Lo aspettiamo con grande fiducia.
Quanto cresciuto il rapporto con Luis Alberto?
“Dipende che intendi. Adesso è un giocatore fenomenale, io non lo so il pubblico e i giornalisti cosa guardano durante le partite. Per quello che vede l’allenatore quello che sta facendo mi rende contento. È un giocatore totale, ti tira da fuori, rincorre, fa tutto. Giocatore sopra le righe”.
Oggi sono 11 anni dalla morte di Chinaglia:
“Ricordo Chinaglia quando ero un ragazzino ma già all’epoca guardavo più agli allenatori che ai giocatori: è stato un estroso, rimane nell’immagine popolare in maniera fortissima”.
Ha detto di preferire gli italiani: ne ha parlato con Lotito?
“Sì, sempre. Io l’ho sempre detto che preferisco gli italiani, perché danno più identità. Se in rosa ne hai 7-8 di italiani dai un’identità, se sono laziali ancora meglio. Ma lo pensano tutti. Un italiano che fa 3 partite costa 15 milioni, uno straniero in Bundes costa 4”.
Incontrerà a breve Lotito?
“Lo vedo spesso, non così come prima da quando è in Senato. Ma lo vedo spesso”.
Spesso la Lazio si è fermato contro le medio-piccole.
“Mi sembra un campionato strano, contro queste perdono tutte. Le squadre di media classifica sono forti, se le affronti in un momento di salute è un problema. Parlo di Bologna, Monza, Fiorentina e Torino. Hanno uno spessore superiore rispetto agli anni precedenti. Le motivazioni che contano sono interne, quelle esterne sono frivole che il tempo porta via. Lo dico alla squadra, vogliamo essere la più forte di Roma o una delle più forti d’Italia. Dopo le partite di cartello abbiamo vinto una volta sola. Questo è il limite da superare”.
Quanto conta la Champions per la progettualità futura? La Lazio avrebbe più appeal?
“Non lo so come ragionano calciatori e agenti. A me non importa se una squadra sta in Champions in meno, se una squadra mi cerca e il progetto mi intriga ci vado lo stesso. Se poi ci sono giocatori che si fermano al primo aspetto, può essere pure che aumenti a livello di appeal”.
La Lazio vista la classifica ora ha più responsabilità?
“La responsabilità ce l’ha chi ha l’organico migliore del nostro, per noi la Champions è un’opportunità”.
Ha spesso criticato le nazionali….
“Io non critico le nazionali, non mi interessa niente. Ho visto 10 minuti di Kosovo e Andorra, ho visto tutti i giocatori in area, ho detto: “Cazzo è successo?”. Critico il calendario perché la qualità diminuisce, ci sono sempre 5-6 assenti per infortunio, mi devono spiegare dove vogliano andare. Il calcio da sport è diventato business, se poi diventa solo business non escludo che tra 10 anni nessuno si interesserà più”.
Come sta Lazzari?
“Sta bene, l’ho visto bello brillante. In alcune occasioni abbiamo fatto scelte tattiche diverse, ma a fine campionato supererà le 35 presenze”.
Quanto Sarri c’è nella Lazio attuale?
“Mi ci vedo tanto. Giovedì abbiamo fatto un allenamento sulla linea difensiva, poi l’ho rivisto a casa e mi sono accorto che è una roba importante. La linea, lasciando perdere il valore dei singoli, è ai livelli di Napoli ed Empoli. Al Chelsea e alla Juve non l’ho mai raggiunto questo livello. Poi se Sarri nell’immaginario di tutti è quello del Napoli, non si rivedrà più. Ci sarà invece il Sarri di un altro gruppo di giocatori e di altre caratteristiche”.