Siete al match point? Timore che la Lazio porti ruggine?
“Dobbiamo cercare di reagire per l’ennesima volta a un brutto risultato, per forza di cose andremo in campo per confermare quegli aspetti positivi che abbiamo fatto vedere a Bergamo, all’andata e con la Lazio, risultato a parte. Non ci sono mai partite semplici in Europa, serve fare come all’andata. Se approcciamo in quel modo, potremo avere soddisfazioni. Quella vittoria è figlia della qualità messa nel primo tempo. Una squadra matura e che vuole reagire domani si porta dentro gli ultimi dieci minuti con la Lazio: non mi sono piaciuti, certi problemi non stavano più apparendo. La Lazio però è forte, di qualità e può battere chiunque: ogni tanto si deve dare merito anche a un avversario che subisce ma vince 4-0. In questi giorni mi hanno detto che chi vince festeggia e chi perde spiega, noi questo stiamo facendo. Siamo qui a spiegare”.
Vivete la Conference come un peso?
“Non è per niente così. Archiviamo e ripartiamo, per me il discorso Lazio finisce qui, è finito all’89° e non voglio neanche più discutere di come si perdono le partite, sappiamo dove sbagliamo e dove migliorare. Le prestazioni sono sempre di livello, la Fiorentina ovunque va gioca, poi non vince per demeriti clamorosi negli ultimi metri. Sono le sensazioni che io, ciò che percepiamo tutti. Mi accodo agli allenatori che dicono che queste competizioni ti danno di più, ti fanno crescere come consapevolezza, ti fanno diventare più bravo. Anche domani potremo far bene, bisogna battere forte sulle cose in cui non siamo stati bravi”.
La Conference League può essere un incentivo contro le difficoltà del campionato?
“L’unica difficoltà data da questo impegno sta nel recupero delle energie, c’è chi non riesce ad essere al 100% con partite così ravvicinate. Però ti lascia tanto: ritmo, intensità, qualità… Se non le alzi fatichi con tutti e questo è un grande allenamento. Siamo riusciti a reagire in Scozia, sento dire che ci sono partite semplici ma non esistono più. Bravi noi a vincere all’andata, ora reagiamo ancora. In campionato siamo un po’ in ritardo ma nulla è perduto. Ricordo quando l’anno scorso perdemmo 4-0 a Torino e poi nelle due partite dopo siamo andati a vincere a Napoli in Coppa e 6-0 col Genoa… La squadra ha forza e capacità per ribaltare quegli stati d’animo. Mi aspetto dai ragazzi questo orgoglio”.
Come si è spiegato il poker interno con la Lazio?
“Ogni volta gli avversari sono diversi e ti possono mettere in difficoltà in determinati momenti o strategie. In altre partite eravamo più solidi in difesa, nell’ultima brava la Lazio a sfruttare la sua concretezza. Abbiamo preso più gol ma c’è sempre il valore dell’avversario, prima di giocarci avevo detto che erano forti in ogni aspetto. Il problema del gol ci impedisce di avere qualche punto in più, ma in queste prime partite la nostra principale difficoltà è sotto porta, dove si vincono le partite e si indirizzano le gare. Lì si decidono tantissime sorti. La mancanza è nostra, di qualità o di precisione o di capacità non lo so, ma bisogna migliorare”.
Come stanno Sottil e Quarta?
“Sottil non sarà recuperato. Quarta si è rotto il naso ma sarà della partita, vediamo come riusciremo a gestirlo. Queste le uniche situazioni borderline”.