È stata la gara che si aspettava? Cosa l’ha risolta?
“È stata una partita complicata perché la Cremonese ultimamente gioca un buon calcio e ha reso la vita difficile a tanti. A Lecce ha fatto un risultato importante, si dà per scontata la classifica ma quella della Cremonese non è veritiera perché meriterebbe di più e qui viene fuori la complicazione della partita di oggi, c’era una squadra organizzata che dopo il pareggio ci ha reso la vita difficile perché non siamo stati bravi a tenerla sulle nostre caratteristiche e quando la partita cambia in questa maniera qui si complica tutto”.
È stata la prova della maturità?
“Si, ce la siamo meritata attraverso uno scorrimento che non rispecchia le nostre qualità. La squadra è stata matura a portare a casa un risultato importantissimo. La Cremonese si chiudeva bene, su queste pallate ripartiva bene e aveva chiaro cosa fare sulle ripartenze. Non diventa facile mantenere il possesso e andare a cercare gli spazi per entrare mantenendo comunque l’equilibrio per la prevenzione della perdita di palla. Il terzo gol è merito di Kvara, si scrive Lozano marcatore ma va dato a lui, così capisce che è come se l’avesse fatto lui”.
Cosa sta dando Simeone a questo Napoli? Sembra portare grande vivacità anche fuori dal campo
“Io vedo più di un ragazzo come lui, come Olivera a cui non ho ritagliato moltissimo spazio e invece quando entra si fa sempre trovare pronto come quando ho alternato Politano e Lozano. Quest’anno si vede che tutti cercano di valorizzare i minuti in cui giocano. Simeone per nazionalità, caratteristiche individuali e entusiasmo e voglia di affermarsi riesce subito a trasferire nel giocato la garra che ha. Lui viene anche penalizzato in alcune scelte, ma se io faccio al contrario mi ritrovo con Simeone che ha giocato 70′ e non ha la forza che ha avuto nel gol del 2-1. Un conto è entrare con la cattiveria che ha lui, una cosa è farlo negli ultimi 20 minuti dopo che ne ha giocati 70′”.
La Cremonese è una delle poche squadre che ha tenuto il vostro ritmo, il Napoli ha vinto quando ha saputo battagliare. È una vittoria diversa dalle altre?
“Sì, è un’estensione a livello di squadra di quelle che sono le nostre capacità. Dobbiamo essere bravi a giocare a ritmi internazionali, ma a volte ci adattiamo a ritmi italiani. Noi dobbiamo invece mantenere gli altri, perchè siamo noi che determiniamo il ritmo della partita e dobbiamo portarlo dove abbiamo più qualità. Però ripeto che davanti avevamo una grandissima Cremonese. Faccio i complimenti a Massimiliano, il fatto che l’ho portata a casa è un extra complimento per i calciatori”.
Il filotto rispetto allo scorso anno è peggiore, ma sembra che le cose vadano meglio
“Vedo che nelle vittorie, le giocate e il modo di stare in campo siamo maturati in confronto allo scorso anno. Abbiamo giocato su campi difficilissimi, non è scontato portarle a casa tutte le partite. Noi siamo in condizione e vogliamo continuare a fare così, dobbiamo forzatamente migliorare sulle cose che non ci piacciono”.
Alvini ha detto che il rigore è stato generoso, che ne pensa? E cosa augura al suo collega, di cui è grande amico?
“Per come abbiamo visto il rigore dalla panchina dico che è rigore, se bisogna fare questo giochino allora devo mostrare lo stinco di Mario Rui a inizio azione. A Kvara sono state messe le mani addosso per tutta la partita e ha ricevuto anche qualche comportamento che non si fa, forse perché deve ancora entrare in confidenza con il nostro calcio e il nostro modo di comportarsi in campo, così non si fa. Poi la partita è scorsa su dei binari corretti, ma all’inizio c’erano continue perdite di tempo, a rinviare ci volevano 25 secondi… Sono situazioni che il calcio moderno ha sorpassato. Ad Alvini auguro il meglio possibile perché è un grande allenatore e gli auguro di portare a casa i suoi obiettivi di questa stagione. Lo aspetto a Napoli che oltre ad averlo vicino gli faccio un regalo”.