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Come ha lavorato la squadra in queste due settimane?
“La squadra ha lavorato bene, come sempre. Chi è rimasto a Genova hanno lavorato più che bene. Chi era in nazionale si è ripresentato bene e sono pronti per giocare una grande partita”.
Che avversario si aspetta?
“Innanzitutto è una squadra che dopo la vittoria con la Juventus ha trovato fiducia. Ha cambiato allenatore da prima della gara contro i bianconeri. Cercherà di proporre qualcosa di diverso, ma si vede che la strada che vuol percorrere è di un certo tipo. Abbiamo preparato la gara, siamo pronti”.
Come sta Gabbiadini dopo la gara in nazionale?
“Sta sempre meglio. La convocazione in nazionale gli ha dato una bella iniezione di fiducia. Sulla professionalità non ci sono dubbi, sta meglio ed è a disposizione”.
Ritroverà Caprari e Sensi.
“Entrambi ho avuto un ottimo rapporto. Sensi è un ragazzo intelligente oltre ad essere un giocatore con tante qualità. Di Caprari ne ho parlato sempre in maniera positiva. Quando era alla Samp era in procinto di essere ceduto e litigavo col presidente perché dicevo che è forte, lo ritenevo un crack. Era un giocatore che, a mio avviso, doveva fare un ultimo step e acquisire consapevolezza, cosa che ha fatto. Quando siamo andati a giocare con l’Hellas, Caprari poteva avere un comportamento migliore ma non dal punto di vista tecnico perché ci sta che fai di tutto per segnare per una maglia, ed è giusto. Sul piano dei rapporti mi sarei aspettato un comportamento diverso ma questa cosa esula dal campo”.
Intende l’esultanza?
“E’ legittima l’esultanza. Aveva del risentimento nei confronti di qualcuno non so per quali motivi. Quando è andato via dalla Samp non c’ero ma ci sta. Un giocatore vive di quelle cose lì”.
Come sta Colley?
“Si è allenato bene. Sono tutti recuperati tranne Winks”.
Domani giocherà col trequartista? Sabiri o Djuricic?
“Se ti dico sì, no o non so. Tanto vale che dico con chi giochiamo domani e faccio prima (ride ndr). Entrambi possono in quella posizione ma anche un attaccante, come feci con Caprari o Defrel”.
Sabiri ha segnato in nazionale dalla distanza. Ci ha preso gusto.
“Ce l’ha quei numeri lì. Fa parte del suo repertorio E’ tornato carico, la chiamata in nazionale credo che sia il massimo”.
I tifosi hanno affisso uno striscione fuori dal campo. Vincere anche per loro.
“E’ diventata una necessità. E’ una necessità. Bisogna profondere qualsiasi risorsa fisica mentale e caratteriale. Devi fare più di qualcosa per vincere. E’ una necessità così come l’hanno manifestata i tifosi stamattina con questo striscione. E’ una necessità per il nostro movimento”.
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