Nonostante il gol sia arrivato tardi, la squadra sembrava tranquilla:
“La partita era difficile, il Verona è una squadra complicata da affrontare, dinamica e aggressiva. L’uno contro uno a tutto campo crea problemi. La squadra è stata brava ad avere pazienza”.
Che segnale è nel processo di crescita?
“In queste due partite hanno dato tutti una buona risposta di crescita, credo abbiano giocato in 18 o 19 ragazzi. Davanti siamo un po’ limitati in questo periodo, stiamo chiedendo tanto, forse troppo, ai giocatori offensivi. Speriamo in un rientro immediato di Pedro. In questo momento sono più contento della solidità difensiva che dei gol fatti. Se si riuscisse a invertire la tendenza dell’anno scorso in fase difensiva, poi realizzare 75 o 80 gol non ci cambierebbe tanto. La solidità è la qualità basilare su cui lavorare”.
C’è una fotografia di un suo dito medio verso la panchina del Verona:
“Il direttore Marroccu lo conosco da tanti anni. Ho avuto l’impressione che mi avesse detto di mettermi seduto, allora ho risposto. Poi abbiamo chiarito e abbiamo riso sopra l’episodio. Lui mi aveva detto di stare calmo, non di mettermi seduto”.
Luis Alberto quando entra fa la differenza…
“Quando entra con gli avversari stanchi, le sue qualità risaltano di più. Può essere l’uomo decisivo. Nella prima mezz’ora avrebbe faticato anche lui”
I lanci lunghi di Provedel sono una soluzione?
“Si doveva uscire lunghi ma più spesso lunghi e rasoterra. Il loro modo di giocare porta a vedere tanti spazi alle spalle, ti portano a cercare questo tipo di soluzione. Che dobbiamo cercare in assoluta necessità”.
Si sta creando un’alchimia con i tifosi?
“Quando hai la sensazione di essere nel tuo ambiente vuol dire che i meriti sono di tutti. Non è facile trovarsi bene per un allenatore, sempre molto criticato. Questo ambiente lo sento mio, mi sento parte di loro. Questo mi dà gusto”.
Un commento sul contatto di Cancellieri nel finale?
“Non l’ho visto dopo la partita. Come funziona il Var? Io anche non l’ho capito”.
L’esordio da titolare di Casale e Marcos Antonio?
“Casale ha fatto cinque minuti un po’ nervoso, poi si è sciolto. Marcos ha fatto partita non ideale per sue caratteristiche, ma ha grande palleggio e personalità. Non si nasconde, vuole la palla anche con l’uomo addosso. Sono prestazioni che ci danno fiducia per il futuro”.