Mazzarri potrà contare su Nandez, ma solo limitatamente.
Il calendario diventa fondamentale a questo punto: quanto diventa pesante questa partita con l’Hellas?
“A quattro giornate dalla fine i punti sono 12, noi dobbiamo pensare a noi senza guardare gli altri. Contro il Sassuolo abbiamo fatto una grande prestazione, gli episodi ci hanno dato ragione: brucia ancora la sconfitta immeritata di Genova, se c’era una squadra che doveva vincere eravamo noi, ci sono stati errori nostri e di altre persone, ma questo ormai è passato. Il Verona è la rivelazione del campionato, gioca senza grandi patemi e dovremo fare una partita attenta e aggressiva come contro il Sassuolo. Gli altri risultati non possiamo controllarli, noi possiamo farlo soltanto per i nostri: andremo a Salerno per fare il massimo e a fare punti. Sono molto carico, questa carica penso di averla trasmessa ai ragazzi e dovrà essere trasmessa al nostro grande pubblico. Gli episodi ci devono dare ragione”.
Nandez è pronto a giocare dall’inizio?
“Ha fatto 5 allenamenti con la squadra, come fa a essere pronto? Ha un minutaggio limitato, sarà impiegato per il contributo che potrà dare sperando che stia bene”.
Siete pronti a livello di forza mentale?
“Io non vedo tutta questa fragilità, onestamente. Avete visto che ha fatto il Sassuolo? C’è rammarico, ma in quelle sei sconfitte abbiamo fatto la prestazione, non sono arrivati i punti. Noi allenatori purtroppo non abbiamo la bacchetta magica, a La Spezia abbiamo fatto una brutta partita, mentre con Lazio e Udinese abbiamo fatto una partita ingenua. Siamo cascati in certe trappole e bisogna fare mea culpa. Ora non dobbiamo guardare il passato, ma il presente: abbiamo il destino nelle nostre mani, dobbiamo essere ottimisti. Questa è un’annata complicata, il Genoa non è mai stato pericoloso: io ho fatto i cambi per vincere, c’è andato tutto storto compreso l’episodio arbitrale sbagliato. Fino a oggi la squadra è viva, domani spero che sia ancora più viva e spero che i risultati ci diano ragione”.
I diffidati saranno un problema nella formazione titolare?
“No, perché quando abbiamo fatto i punti eravamo in emergenza. In tanti ruoli l’uno vale l’altro, parlo degli attaccanti ma pure degli altri reparti: solo ora purtroppo stanno rientrando alcuni giocatori che ci sono mancati tutto l’anno, magari uno come Rog potrebbe fare una settantina di minuti. Ora posso fare scelte, però ripeto: non facciamo calcoli, basti pensare alla vittoria di Bergamo o Torino”.
Con i recuperi dei vari giocatori potrà cambiare qualcosa a livello tattico?
“Bisogna pensare a fare tante staffette, i tre slot sono un limite. Questo è un calcio che stanca, bisogna entrare nella mentalità che si giochino 90 minuti a questi ritmi. Anche chi non parte dall’inizio è comunque un titolarissimo, ma i ragazzi lo sanno”.
I pochi punti negli scontri diretti solo sfortuna o c’è qualcosa in più a livello di attenzione?
“Ho detto che a La Spezia abbiamo sbagliato, anche quella di Udine l’abbiamo sbagliata, ma è comunque una partita diversa. Per il resto meritavamo di più, a partire da Genova: il loro gol rocambolesco arrivato nel finale ci sono diversi errori personali, ma non penso di dover dire nulla alla squadra. Domani c’è un arbitro internazionale e siamo più tranquilli tutti, però gli episodi di Keita e Joao Pedro potevano portarci tre punti. Se ripenso alle sfide di Venezia e Salernitana rivedo alcuni episodi sfortunati, ma è tutto l’anno che gira così. Noi abbiamo le nostre colpe, con errori che costano punti. Io credo che se i ragazzi e gli episodi ci daranno il giusto, arriveremo all’obiettivo. Questo è il mio pensiero”.
Come giudica le parole del presidente Giulini?
“Io non ho mai dato alibi ai giocatori, io parlo di rispetto: gli arbitri che stiano attenti, poi anche loro commettono errori come noi. Per ora però siamo tutti là, anche se noi abbiamo un vantaggio sugli altri che sono 3 punti. Ora stiamo tranquilli, fiduciosi nell’affrontare il Verona sperando che gli episodi ci diano ragione, perché ce lo meritiamo con la prestazione”.
Nelle ultime giornate si è giocato meno sulle fasce: è una decisione tattica?
“Se lei si ricorda Bellanova nel primo tempo è venuto dentro il campo, ma perché anche gli altri ci studiano. Hanno cominciato a studiarci, anche Sarri mi aveva detto di essere preoccupato prima della partita contro di noi. Ma ora ci studiano, su Bellanova hanno messo le gabbie: a lui ho detto di cambiar un po’ gioco, perché questo è il calcio”.