Si complica la missione-salvezza per Nicola e la Salernitana.
Come mai Mousset non è stato convocato?
“Ha subito una distorsione, capiremo nei prossimi giorni quanto e se sarà grave. Ha appena fatto la radiografia, sono state escluse rotture e lesioni ma resta una situazione da monitorare giorno dopo giorno”.
Il Genoa ha vinto col Torino, la classifica diventa complessa. Che idea si è fatto?
“Il Cagliari ha 25 punti, la Sampdoria 26 e lo Spezia 29. Si è dilatata ancora di più la classifica, ci sono tante squadre in lotta per non retrocedere e la Salernitana proverà a fare il meglio possibile nelle undici gare che restano”.
Come si prepara una gara del genere?
“Come tutte le altre. Quando affronti una squadra così forte, con una mentalità vincente, gli stimoli sono automatici. E’ una partita interessante, ci aiuterà a capire quale livello di forza abbiamo raggiunto. Come a Milano con l’Inter, anche domani occorrerà coraggio misto ad equilibrio. E’ fondamentale la voglia di pressare, di riconoscere i momenti della gara e saperli interpretare. Mi aspetto molto dalla Salernitana”.
Ruggeri e Ranieri è il ballottaggio della vigilia?
“Vedremo domani. Vi dò quattro nomi: Sepe, Fazio, Lassana Coulibaly e Bonazzoli. Per il resto mancano sette calciatori, lascio fare a voi”.
Che Juventus dobbiamo aspettarci?
“Una formazione capace, che sa stare in campo in tanti modi. A volte sviluppa gioco con tre centrocampisti, altre volte con due esterni larghi e due attaccanti di riferimento. Può bloccare un terzino, alzare l’altro e costruire a tre. In fase di non possesso, come si è visto nei match precedenti, tende ad occupare il campo con due linee e due attaccanti che si abbassano per dare una mano. Hanno educazione tattica, riconoscono gli spazi e sanno esaltare la qualità dei singoli. E’ ovvio che stiamo parlando di una big a tutti gli effetti. E’ una partita che ci servirà per migliorare la mentalità, vogliamo essere competitivi in qualunque campo e contro qualunque avversario. Non c’è tempo per fare calcoli o guardare indietro. Ripeto, mi aspetto molto dalla Salernitana. A volte le cose le facciamo bene, purtroppo capita di sbagliare i tempi. Ma i ragazzi si impegnano fino all’ultima goccia di sudore, siamo tutti concentrati sull’obiettivo”.
Ci può dare altre indicazioni di formazione?
“La prossima settimana vi darò un nome in più, sto valutando tante cose anche in base ad altre dinamiche”.
Ci sono esterni in rosa che possono fungere da seconda punta al posto di Mousset?
“Noi lavoriamo quotidianamente anche su altri modi di stare in campo. Verdi con me ha fatto la seconda punta a Torino, Perotti ha intelligenza tattica importante e può agire in diversi ruoli. Stesso discorso per Ribery. A volte hanno giocato tutti e tre insieme, se sono al top ci possono dare soddisfazione come accaduto col Bologna. Stanno crescendo tutti, Ribery si allena continuativamente da due settimane e ha smaltito ogni fastidio legato all’episodio che tutti conoscete”.
Juventus senza Locatelli, si aspetta Bernardeschi mezzala?
“Hanno utilizzato anche Danilo come centrocampista, c’è Bernardeschi che può ricoprire più ruoli. Hanno tante di quelle capacità che possono adattarsi a prescindere dalle assenze. A volte vediamo Morata che si allarga in fase di costruzione. Occorrerà grande attenzione, guai a perdere la lettura del gioco. Detto questo, la Salernitana vuole costruire il suo percorso e sfruttare le undici partite a disposizione per raggiungere quello che ci interessa”.
Designato Ayroldi, arbitro che vi penalizzò poche settimane fa in Salernitana-Bologna. Come commenta questa scelta?
“Già è difficile fare l’allenatore, preferisco non entrare in altre dinamiche. In quella partita sono stato sorpreso per un discorso legato al regolamento, ma non credo che la sua forma mentis varierà”.
Zortea rientra nelle valutazioni che sta facendo tra i titolari e come sta Mikael?
“Provo sempre tutti, anche negli allenamenti. Nel momento in cui vado a dichiarare la formazione iniziale a loro è perchè abbiamo già lavorato su certe dinamiche. Spesso e volentieri determina chi entra dalla panchina, chiunque può incidere a prescindere dal minutaggio. Mikael sta meglio, sono il primo che spera di potergli dare una chance quanto prima. E, vedrete, ne avrà”.
C’è un solo risultato a disposizione?
“Ci sono undici partite, 33 punti in palio e la partita di domani è la più importante perchè ci può dare la possibilità di ottenere ciò che ci serve. Ripeto: dobbiamo controllare la prestazione che vogliamo mettere in campo, è l’unico modo per ambire al massimo. Incontreremo una squadra fortissima, ma siamo certi che le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Voglio che la mentalità sia questa, andrò sempre su ogni campo senza accontentarmi. E deve valere anche per i ragazzi”.
La Juventus potrebbe pagare l’eliminazione dalla Champions?
“Resta sempre una grandissima squadra, bravissima a star sempre dentro la partita. Noi vogliamo essere competitivi e sfruttare le occasioni che ogni tanto concedono. A Milano abbiamo fatto un ottimo primo tempo, ma se prendi gol non devi abbassare la guardia nè calare di intensità”.
Mamadou pronto per giocare dall’inizio?
“Non gli manca molto per poter essere al top. E’ un calciatore in cui credo, quando inizierà il ciclo di fuoco vedrete che tutti potranno dare una grossa mano”.
Quando arriverà il momento di Bohinen? Forse il modulo lo penalizza…
“Noi vogliamo impiegare i calciatori di qualità, su questo non c’è dubbio. La nostra squadra può giocare con questo atteggiamento tattico, ma sto lavorando anche in ottica dei tre centrocampisti. Per voi è più importante pensare a quando arriverà il tempo di questo o quel calciatore, a me tocca invece capire quando c’è l’esigenza e la possibilità di dargli una chance. Per me conta la Salernitana. E la Salernitana non è nè Nicola, nè Ribery, nè Bohinen. Siamo tutti noi. In questo contesto e in questo gruppo ho abolito le individualità, non a caso si percepisce una mentalità completamente diversa. E che mi rende orgoglioso”.
Tra le big la Juve è quella che ha più punti deboli. Non c’è confronto sul piano tecnico, ma è una grande che concede qualcosa. Quanto è replicabile la partita disputata contro il Milan, assolutamente straordinaria e con un pari che stava stretto ai granata?
“Nell’ultimo periodo, che dura da tempo, la Juventus è stata pochissimo in difficoltà. Forse un po’ all’inizio, ora no. Non darei troppo peso all’eliminazione di mercoledì scorso, prima dell’episodio a favore del Villareal avevano giocato meglio i bianconeri. Hanno ripreso la loro mentalità, hanno continuità e da dieci anni stanno facendo cose molto importanti. Hanno qualità, non c’è dubbio. Noi vogliamo essere competitivi, avere equilibrio e rispettare l’avversario senza scendere in campo con paura o timore reverenziale. Fare senza strafare è uno dei concetti che ho trasmesso ai ragazzi. Col Milan abbiamo giocato in casa, questo è un fattore che conta. Ma saranno in tanti anche domani. Se facciamo una partita tosta, gagliarda e con idee possiamo essere competitivi”.