In vista della partita di Milano contro l’Inter, Italiano carica e suoi e segna la strada per la sua viola.
Può essere questa la partita della consapevolezza di potersela giocare alla pari con una grande?
“Servirà attenzione ai massimi livelli, l’approccio deve essere giusto: ovvero dobbiamo presentarci con una certa idea, dobbiamo essere umili, dobbiamo correre e rincorrere, l’Inter è una delle squadre più forti d’Italia. Dobbiamo arrivare a San Siro da squadra umile, rispettando la bravura degli avversari”.
Quale Fiorentina vorrebbe rivedere fra quelle che hanno affrontato le grandi?
“Mi viene in mente quella contro la Juventus, la squadra è stata concentrata e ha giocato con qualità. Se nelle ultime 10 partite di campionato ragioniamo così, possiamo toglierci tante soddisfazioni. In quella partita tutti hanno fatto vedere che quando l’attenzione è massima si può giocare ad altissimi livelli e la gara di domani richiede questo. Contro le grandi non abbiamo ottenuto grandissimi risultati, nelle ultime 10 le affrontiamo tutte: dobbiamo iniziare a far vedere il nostro valore a partire dalla gara di domani contro una corazzata come l’Inter”.
Se l’Inter è una corazzata, la Fiorentina cos’è?
“Noi siamo in crescita, in campionato ci sono dei momenti. Abbiamo alternato alti e bassi, ma la squadra per me è migliorata tantissimo nel corso del campionato. Dobbiamo migliorare in tante cose però, come nei gol o nella gestione della partita”.
Come sta Bonaventura?
“Ha ancora un problema, ha lavorato a parte ma non ha recuperato. Non è a disposizione, come non è a disposizione Amrabat che è influenzato”.
L’Inter?
“Non è in crisi, l’ultima in casa ha vinto 5-0, a Torino puoi pareggiare anche se ti chiami Inter. Se andiamo a San Siro pensando che l’Inter è in crisi, abbiamo perso in partenza. Noi dobbiamo uscire da San Siro a testa alta”.
La vittoria del Villarreal in casa della Juventus le ha dato qualche idea tattica in vista del ritorno di Coppa Italia?
“Il Villareal arrivava da un pareggio, che va gestito in maniera diversa da una sconfitta casalinga come la nostra. Noi dobbiamo andare lì a fare gol, cercando di tenere la partita sempre viva. Ci penseremo quando sarà il momento”
Quanto tempo ci vorrà a Cabral per entrare in condizione?
“Non lo so, varia da calciatore a calciatore, anche in base al loro carattere. Il ragazzo si allena, ha voglia di entrare in condizione e nei nostri meccanismi. È un ragazzo giovane, c’è tutto il tempo per entrare bene nei nostri meccanismi, noi da parte nostra ci mettiamo tutta la pazienza possibile”.
Chi è il giocatore che da Moena ha fatto più progressi?
“In tanti sono cresciuti, hanno dato grande disponibilità a me e allo staff. Quello che vorrei da qui alla fine della stagione è qualche gol in più.