Spalletti parla della gara con il Genoa e di cosa si aspetta che sia migliorato rispetto alla gara con il Venezia.
Cosa si aspetta di vedere col Genoa? Quali miglioramenti?
“Mi aspetto che venga dato seguito al lavoro che proponiamo, dobbiamo migliorare in alcune cose. Ogni volta che rientriamo analizziamo la gara fatta, come tutti, si spezzetta la gara e se ne parla con i nostri calciatori professionisti. S’è evidenziato che hanno fatto tante cose fatte bene, si erano messe di mezzo alcune questioni, ma l’abbiamo spostate quelle questioni capitate e quindi abbiamo trovato riscontro anche da parte loro”
Come sostituirà Osimhen? Petagna o una punta leggera.
“Ogni tanto ascolto, mi sono accorto che avete le sentinelle, quelli sul muro che guardano all’orizzonte. E’ quello il dubbio, uno tenetelo, non ce ne sono altri”.
In passato gare come col Venezia sono state fallite. Koulibaly parla di 3-4 cose diverse, cosa ha capito la squadra?
“Io quasi sempre ho visto fare al Napoli cose bellissime, poi ci sono momenti di partita dove gli avversari per bravura ti creano delle difficoltà, è fondamentale la personalità di mantenere la lucidità ed abbiamo fatto molto bene col Venezia. Dopo il rigore sbagliato soprattutto, poi c’erano state anche altre situazioni e poteva essere la goccia che deviava l’atteggiamento e evidenziava una mente debole, mentre la mente è forte”.
Ha studiato il Genoa? E’ una trappola?
“Meglio non studiarla, sarà un Genoa differente, è un ambiente che trasferisce un atteggiamento, un’atmosfera particolare, dovremo essere pronti a qualcosa di diverso. Hanno trovato anche un avversario fortissimo, non hanno neanche fatto così male, per noi non cambia niente. Non si distingue contro chi giochi, ma esibisci la tua forza sempre ed in ogni ambiente”.
Quanto perde la Serie A con l’addio di CR7? Cambiano gli equilibri?
“Le qualità del campione le vedremo sempre, continua a giocare a calcio. Prima ce l’avevamo come vicino di casa, è stato un campione da cui imparare molte cose, professionale e con un’impostazione forte e sicura che trasferisce. Gli equilibri non cambiano, ci sono altri campioni, altre cose oltre le qualità di Ronaldo nel campionato. Resta un campionato di primissimo livello”.
E’ uno Scudetto per 6-7 squadre?
“Ci sono 7 squadre di un livello superiore, poi lo devono dimostrare sul campo. Sarà il comportamento nella lunghezza del tempo a fare la differenza. Sarà la forza della rosa e non della squadra più forte a fare la differenza, ci saranno problematiche con vicinanze di partite, trasferte e rientri, recuperi, infortuni, dipende da molte cose ma sono 7 quelle d’alta classifica”.
Ha buttato via la catena con cui voleva incatenarsi per i big o la conserva ancora?
“La catena era lunghissima. Io sono fortunato, è successo che non è partito quasi nessuno e sono contento così. Altre squadre si sono organizzate bene, si sono rinforzate, sarà difficile rivedere la Juve che lotta per il quarto posto mentre nell’ultimo dopo quasi 10 anni s’è vista una condizione anomala e ci sono pure altre situazioni così”.
Osimhen come ha reagito alla squalifica? E lo spogliatoio?
“E’ ufficiale che il Napoli ha fatto il ricorso, quindi stiamo buoni fino al ricorso, poi caso mai se ne riparla. Ne abbiamo parlato nello spogliatoio, sono stati bravi, hanno appeso un cartello in cui ognuno ha firmato e appeso qualcosa di suo, l’abbiamo approfondito a livello organizzativo”
Si aspetta un rinforzo last minute?
“Io ho sempre detto la stessa cosa, sarei stato contento di tenere quelli che ho trovato, ma sempre in funzione di completezza di rosa 3 erano partiti, Hysaj, Maksimovic e Bakayoko che avevano fatto 100 partite, quindi è segno che avevano un peso nella rosa. E come so che la società sta attenta, se capita qualcosa di livello si può portare a disposizione”.
Ancora sul sostituto di Osimhen
“Mi riportate lì. Ma c’è anche Lozano. Poi sugli esterni ce li abbiamo, abbiamo anche Ounas che rimane con noi ed è un calciatore che ci può dare una mano importantissima. E’ un buon calciatore e si va a giocarla”.
La calma di Spalletti e Insigne dopo il rigore, c’è la grandezza di una squadra da vertice?
“C’è l’inizio di un percorso per fare cose importanti per se stessi e per una città che chiede questo. Lorenzo è uno di quelli che vuole aggiungere nuove giocate al manuale del calcio, è normale ribattere un rigore per lui. Il capitano è condannato a dover dare sempre comportamenti corretti ai compagni, ai bambini allo stadio o a casa, lui fa questo e manda segnali importanti”.