Conte
Che partita si aspetta contro il Napoli?
E’ una gara impegnativa, ho sempre messo il Napoli tra le prime 2-3 squadre in grado di competere per lo scudetto perché ha una rosa forte e un allenatore bravissimo.
L’Inter può anche permettersi di pareggiare: quanto si arrabbierebbe se qualcuno tirasse il freno per gestire il vantaggio?
Non c’è da arrabbiarsi, ma da capire che mancano ancora dei punti per raggiungere un obiettivo ambizioso. Andremo a Napoli per giocarci la partita per ottenere la vittoria, poi vedremo come andrà. Non possiamo permetterci di fare i ragionieri, per esperienza non conviene mai. Sarebbe deleterio.
Quanto le danno fastidio le critiche?
Il problema sono sempre io, basta che non tocchino l’Inter.
Girone di ritorno perfetto: cosa potete rischiare da qui alla fine?
Il rischio che non dobbiamo correre è di leggere troppo. Si sta dando per scontato che lo scudetto è già stato assegnato e non dobbiamo cadere in questa trappola. Sappiamo i sacrifici fatti per questi risultati e questa classifica, ma ci serve umiltà per sapere che manca ancora qualche step per coronare il sogno.
Anche il Napoli è in forma: cosa pensa della situazione Gattuso che è sempre in bilico nonostante i risultati?
Il Napoli ha una rosa importante, una delle più attrezzate del campionato. A inizio stagione per me era candidata al titolo. Gattuso sta facendo molto bene, è un bravissimo allenatore, ma sappiamo tutti noi come funzionano le cose nel calcio italiano. Anche per me è stato un anno particolare, ma sappiamo che il tecnico è la persona più soggetta a critiche e a situazioni poco piacevoli. L’allenatore è il ruolo più difficile da fare, c’è da soffrire e serve tanta, tantissima passione. Noi lo sappiamo, anche Gattuso: se vinci sei il più bravo, ma a volte non basta comunque. La passione per il calcio ci fa andare oltre alle critiche e ai giudizi che a volte non sono giusti.
Negli ultimi quattro mesi è cambiato il rapporto in generale con l’Inter: merito dei risultati buoni o perché sei diventato punto di riferimento?
Solo i risultati. Merito solo di quelli.
Il percorso di Lukaku, è cresciuto tantissimo con lei: cosa gli consiglia per affrontare Koulibaly?
Stiamo parlando di un difensore tra i due-tre più forti al mondo, lo avrei voluto al Chelsea ed è anche migliorato. Romelu lo conosce molto bene, è cresciuto e sarà sicuramente un bel duello. Per mettere in difficoltà un singolo giocatore o un reparto bisognerà lavorare di squadra con movimenti e soluzioni in partita che abbiamo provato in allenamento.
Quanto è importante nel calcio moderno avere una formazione altamente riconoscibile?
Ogni squadra deve avere una propria identità e si riesce a dargliela se si insiste in particolare su un sistema, poi ci sono i principi. Su quelli puoi lavorare adattandoli ai vari moduli. Quello che penso è che lavorando su un sistema preciso per i giocatori è più semplice e da lì puoi apportare modifiche nelle due fasi di gioco, ma una squadra deve avere identità.
Come ha lavorato Perisic, è recuperato? Vidal?
Perisic è rientrato in gruppo da giovedì, ha smaltito l’infortunio ed è a disposizione. Vidal sta lavorando a parte con Kolarov per recuperare il problema al ginocchio.
Il Napoli è la squadra che difensivamente vi ha messo più in difficoltà nel girone d’andata? Cos’è cambiato?
Durante una partita ci sono momenti in cui metti in difficoltà gli altri e viceversa. Sicuramente hanno la qualità per crearci problemi nell’uno contro uno e negli spazi. Hanno giocatori che giocano da tanto insieme e hanno aggiunto pedine importanti, pagandole anche bene. Il Napoli è forte, c’è poco da dire. Dobbiamo dimostrare di essere più forti con grandissimo rispetto.