VAR, ma cosa ci combini?
E’ l’81esimo minuto del match tra Sampdoria e Sassuolo, il risultato è ancora fermo sullo 0 a 0. L’arbitro fischia un rigore in favore dei neroverdi: evidente braccio di Ferrari su un traversone di Politano, non c’è bisogno del VAR. E’ proprio l’attaccante che si incarica dell’esecuzione, ma si lascia ipnotizzare da Viviano che respinge a lato entrando di diritto nei FantaTop di giornata. Magnanelli si fionda sulla ribattuta rimettendola in mezzo ed ecco il patatrac: Torreira, nel goffo tentativo di allontanare la palla, non la colpisce e la “para” letteralmente di mano.
La decisione arbitrale
L’arbitro Gavillucci, nonostante le accese proteste degli ospiti, lascia proseguire l’azione che si conclude con un tiro fuori di Falcinelli dopo un batti e ribatti. Osservando la reazione dei giocatori del Sassuolo, Magnanelli in primis, sembra chiaro che il tocco di mano fosse evidente già dal campo.
Impietoso, arriva il replay
Per tutti coloro che seguivano la partita in TV, il replay toglie qualsiasi dubbio: rigore tutta la vita, come confermato dalla quasi totalità dei telecronisti ed opinionisti.
La domanda sorge spontanea: cos’ha visto il VAR? Come è possibile non essersi accorti di quanto successo?
La concessione, o non, del calcio di rigore, è una delle 4 situazioni nelle quali il VAR può intervenire (le altre 3 sono Gol, Espulsione e Scambio di persona) e quindi i presupposti c’erano tutti.
Il finale di partita
Allo scoccare del 90°, Matri insacca su cross di Ragusa e porta il risultato sullo 0 a 1 in favore degli emiliani. Dopo 8 minuti di recupero arriva il triplice fischio, che regala la seconda vittoria consecutiva dell’era Iachini sulla panchina neroverde.
Una vittoria che, se non altro, mitiga la rabbia per il rigore non assegnato: nessuno può sapere come sarebbe finita se l’arbitro avesse fischiato il mani in area di Torreira, ma certamente ha aiutato a distendere il clima.