Che Milan troverete?
“Era normale affrontare prima o poi chi sta in vetta, ora è il Milan ma non mi preoccupa. Però mi disturba il calendario, il Toro è l’unica squadra ad affrontare impegni così ravvicinati, 5 partite in 13 giorni. Tutte le altre hanno in media un giorno in più per recuperare: non è il Milan che mi disturba, sono gli impegni ravvicinati”.
E’ il momento migliore per affrontarli?
“Anche con le assenze, hanno dimostrato di essere una squadra forte. Quando raggiungi un filotto così lungo di partite utili vuol dire che hai creato consapevolezza e autostima. Sono andati avanti senza tanti titolari, anche nell’ultima gara hanno fatto bene. Le assenze fanno parte dei momenti della stagione”.
Come mai vi esprimete meglio contro le big?
“Non ci sono motivazioni né tattiche né psicologiche. E comunque le due vittorie sono arrivate contro Genoa e Parma, che stanno vicino a noi, mentre con le altre abbiamo fatto buone gare senza trovare il risultato. Prima o poi arriveranno anche i risultati con le buone prestazioni”.
Come vede Lukic in ruolo nuovo?
“E’ un giocatore moderno, può giocare in mezzo o davanti perché ha caratteristiche e qualità per svolgere entrambe le funzioni. Non c’è alcun rischio, bisogna rispettare le peculiarità della squadra”.
Belotti è un po’ stanco: concorda?
“Insieme a Rincon, è quello con il più alto minutaggio. Quando dico che mi preoccupano gli impegni ravvicinati, mi riferisco a questo: sento dire che Belotti non si può sostituire, ma è una bugia. Non bisogna perdere i giocatori per mancanza di lucidità e di prestazione fisica. Dovrò necessariamente in questo ciclo di 5 partite capire come stanno i ragazzi”
Linetty è imprescindibile?
“E’ un giocatore forte: può anche riposare e stare in panchina, ma è un giocatore forte”.
Gestirà le forze anche pensando a martedì?
“E’ difficile programmare, in questa stagione non esiste programmazione. Per noi è importante la gara di domani, dovremo giocarla al massimo e poi faremo la conta per martedì. Non è semplice fare valutazioni nel giro di tre giorni: torniamo all’una o alle due da Milano, poi ci sarà da recuperare e in tre giorni si gioca di nuovo. Per ora non penso proprio alla gara di coppa”.
Qual è la situazione legata a Nkoulou, Meité e Zaza?
“Le situazioni cambiano, le scelte possono essere diverse a seconda dello stato di forma del calciatore o della squadra. Sirigu e Izzo erano e sono giocatori forti, anche quando non hanno giocato. Sirigu è stato fuori due partite, Izzo un po’ di più anche perché ha accusato un infortunio. Meité, Nkoulou e Zaza sono forti e si allenano con professionalità. Come ho sempre detto il Toro è al di sopra di ognuno di noi e ognuno deve partecipare al raggiungimento degli obiettivi”.
Le piace Krunic?
“Gli faccio l’in bocca al lupo per una pronta guarigione dal Covid. L’ho avuto ad Empoli, l’ho ritrovato al Milan ma lì non l’ho mai allenato perché era reduce da infortuni. E’ migliorato perché le esperienze ti fanno migliorare e quando approdi in una grande squadra accresci il tuo livello di autostima. E’ un giocatore forte, con qualità, ma non verrà a giocare al Toro”.
Cosa manca per l’accelerata definitiva?
“I quattro risultati di fila ci hanno permesso di lasciare l’ultimo posto e aggrapparci al gruppone. Dobbiamo puntare sulla continuità, allungare la striscia positiva. La continuità è la strada da percorrere, quella che può premiarti. Con la squadra ci siamo posti l’obiettivo di pensare ad una partita alla volta. Pensiamo alla partita di domani e cerchiamo di farla bene. La squadra nell’ultimo periodo ha mostrato più compattezza, più senso di squadra. Ha giocato insieme, non dobbiamo disperdere questo valore”