Quando Gasperini scelse di sposare la causa giallorossa rifiutando il fascino della Juventus, probabilmente non immaginava che il suo primo derby capitolino sarebbe arrivato con un attacco decimato già alla quarta giornata di campionato. Anche Claudio Ranieri, ben prima che Gasperini fosse considerato per la panchina della Roma, aveva indicato come priorità quella di assicurare maggiori soluzioni offensive, confessando le difficoltà riscontrate da un reparto attaccanti poco prolifico.
Oggi la situazione non è migliorata: tra infortuni e scelte tecniche, la Roma conta su risorse offensive limitate. Ferguson, ventenne prelevato con aspettative elevate dopo un infortunio al crociato e un periodo complicato all’estero, non può essere considerato da solo la salvezza. Bailey, dal canto suo, è diventato un esubero dopo la chiusura per Sancho da parte dell’Aston Villa, mentre Dovbyk, centravanti costato molto, sembra per il momento escluso dalla formazione tipo. I trequartisti Baldanzi ed El Shaarawy, che la dirigenza avrebbe voluto collocare altrove, offrono soluzioni ridotte. Resta Soulé: giovane con promesse concrete, unico attaccante che ha segnato nelle prime tre giornate e artefice dell’eurogol nel derby di aprile.
I numeri offensivi riflettono questo quadro preoccupante. La Roma ha effettuato 46 conclusioni, ma soltanto 14 sono finite nello specchio della porta. Ne sono derivati due gol. Le statistiche degli expected goals mettono in luce un’ulteriore falla: 3,49 xG sui tiri in porta contro 0,08 xG sul totale. Risulta che negli ultimi dieci anni di Gasperini solo l’Atalanta del primo anno abbia fatto peggio in termini di reti segnate dagli attaccanti dopo tre giornate.
Con appena tre reti realizzate da chi è partito dalla panchina nell’intera stagione sino a questo momento, la Roma fatica tanto a creare quanto a finalizzare. In un derby che richiederà sangue freddo e incisività, questi dati suonano come un campanello d’allarme. Sarà nella sfida contro la Lazio che emergeranno le responsabilità, ma anche la possibilità di invertire rotta: se non cambieranno approccio e prestazioni, le ambizioni rischiano di restare parole non supportate dai fatti.