Il Milan si prepara a una stagione senza coppe e la scelta della società è chiara: la rosa sarà ridotta al minimo. Al massimo 23 giocatori, portieri inclusi. Una strategia precisa per evitare malumori nello spogliatoio e garantire allenamenti intensi per tutti, senza cali di concentrazione.
Con le settimane libere da impegni europei, il turnover non sarà più una priorità. Il recupero tra una partita e l’altra sarà gestibile e, soprattutto, senza i ricavi UEFA, il club rossonero dovrà tenere sotto controllo il monte stipendi.
Sfoltimento necessario: Milan al lavoro sulle cessioni
Dal 1° luglio rientreranno diversi giocatori in prestito o non riscattati, ma la dirigenza ha già in mente una “cura dimagrante” per la rosa. L’obiettivo è liberare spazio salariale per permettere l’arrivo di almeno un paio di rinforzi di livello, senza correre il rischio di sovraffollare Milanello.
Theo Hernández è tra i primi destinati a partire. Stessa sorte potrebbe toccare ad Adli, di ritorno dalla Fiorentina, a Colombo e Vasquez, rientrati dopo l’esperienza all’Empoli, e a Bennacer, non riscattato dal Marsiglia. Anche Okafor, reduce da una stagione anonima mentre il Napoli vinceva lo scudetto, e Pobega, rientrato dal Bologna, sembrano in uscita.
Chi può restare e chi è vicino all’addio
Un discorso diverso riguarda Alexis Saelemaekers. Il belga piace molto a Massimiliano Allegri per la sua versatilità: può giocare sia come terzino che come esterno d’attacco. A meno di offerte irrinunciabili, il Milan punta a trattenerlo.
In uscita invece ci sono anche Musah, uno tra Thiaw e Tomori, e il terzino Emerson Royal. Il club vuole evitare una situazione con troppi scontenti e lo spogliatoio troppo affollato, perché l’equilibrio interno è considerato fondamentale per partire con il piede giusto fin dal primo giorno di raduno.