Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 18º turno di campionato 2024/25.
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ATALANTA
In attesa della conferenza.
BOLOGNA
In attesa della conferenza.
CAGLIARI
Si dice sempre che in queste gare non sarebbe obbligatorio vincere. Non è l’idea di Nicola, giusto?
“Assolutamente. L’Inter è una squadra di grandissima qualità ed abbiamo bisogno di fare una partita gagliarda con tanta aggressività, cercando di non smettere di giocare, ma farlo con la giusta attenzione. Dovremo capire i momenti in cui cercare di colpire. Infermeria? Manca solo Zito, tutti gli altri sono disponibili”.
A Venezia si è visto un passo indietro rispetto ad altre partite. Cosa evitare?
“Contro l’Inter servirà capacità di recupero immediato. A Venezia avevamo l’atteggiamento di chi voleva vincere. Abbiamo dominato nettamente il primo tempo. Abbiamo fatto delle valutazioni, ovvero che non basta fare bene quanto progettato, ma si dovrebbe avere più cattiveria nel gestire le situazioni. Abbiamo subito una sola azione pericolosa e l’abbiamo gestita male. Dobbiamo pretendere di più sotto l’aspetto nervoso, così non basta e stiamo lavorando. Perdere così ti deve fare innervosire”.
Mancano due giornate alla fine del girone: i numeri parlano di una squadra che non segna. Come risolver il problema?
“I numeri dimostrano fino ad un certo punto. Con una vittoria potresti guadagnare diverse posizioni e viceversa. Il Cagliari sta producendo molto, ma non siamo ancora all’altezza sotto l’aspetto qualitativo. I ragazzi sanno che devono andare oltre, sia in fase di possesso che in fase di non possesso. A Venezia abbiamo concesso poco, ma un primo tempo così non l’abbiamo mai fatto. Eppure quando avremmo dovuto manifestare più attenzione siamo caduti. Non abbiamo giocatori tanto pronti, ma abbiamo la fiducia, l’impegno e la determinazione”.
Piccoli è sembrato affaticato, Pavoletti ha segnato: potrebbe esserci una staffetta?
“A parte Jankto, che per ora non ho avuto occasione di impiegare non perché non abbia qualità bensì perché magari preferisco calciatori con caratteristiche diverse, tutti sono stati chiamati in causa. È normale che qualcuno giochi più di altri, anche perché la filosofia della società è valorizzarli al meglio, ma a prescindere da questo meritano il minutaggio che stanno avendo perché stanno dimostrando delle qualità, e alcuni giovani devono darci quell’energia mischiata all’esperienza di chi è meno giovane. Pavoletti c’è la possibilità di vederlo, è una grande risorsa per questa squadra a prescindere che sia titolare o subentrante. Posso spendere solo belle parole, sia per quello che fa per i compagni che per la qualità di determinare in certe situazioni”.
Il problema dell’attacco è legato alle caratteristiche degli elementi o all’ultimo passaggio?
“Per sei volte il nostro avversario ha avuto come migliore in campo il portiere. Ci sono momenti in cui raccogli di più e momenti in cui raccogli di meno. La fame? E’ una sensazione che ti porta a volere qualcosa di più, che ti faccia scoprire qualcosa dentro di te”.
Esiste un problema sulla trequarti? Gaetano ancora non si è sbloccato.
“Accordare fiducia nei giocatori significa anche rispettare le loro caratteristiche, Gianluca deve lavorare e stare sereno, perché arriverà ad ottenere ciò che tutti si aspettano da lui. Marin da trequartista ci va per dinamica durante la partita, ma serve convivere con gli equilibri giusti e quello non è il suo ruolo naturale. Verso i miei giocatori ho sempre delle aspettative, e in loro ripongo fiducia. L’importante è che la pressione e l’aspettativa non diventi negativa. Piccoli, Gaetano, Luvumbo: tutti si stanno costruendo ora i propri numeri, nessuno di loro viene da una serie di stagioni da protagonista ai massimi livelli, alcuni stanno avvicinando ora il momento di prendersi responsabilità per la prima volta in carriera. Idem vale per Felici, bisogna avere pazienza e dare fiducia, perché solo gradualmente passi dall’essere un elemento al quale viene richiesto di stupire a uno al quale viene richiesto di prendersi determinate responsabilità a beneficio della squadra. Facendo poi notare costruttivamente l’eventuale errore o imperfezione al fine di migliorare durante il percorso e dare sempre di più”.
Potrebbe scendere in campo un Cagliari con due punte?
“L’abbiamo già fatto e i ragazzi sanno bene come sviluppare il gioco in base all’avversario. Dobbiamo mantenere alta l’energia e l’entusiasmo, ma anche concentrarci su ciò che sappiamo fare bene, potenziandolo. In parallelo lavoriamo su ciò che c’è da migliorare. Serve sentire l’esigenza di produrre risultati: fin qui abbiamo cercato e costruito buone prestazioni, ora dobbiamo fare di più per concretizzare e portare a casa quando prodotto e meritato”.
Due parole sull’Inter?
“Ha un consolidamento di uomini costruito nel tempo. Ti invoglia a cercare di prenderla da vicino, sa costruire con due, tre, quattro elementi. Accetta la parità numerica, ed è in grado di gestire la palla e cercare la profondità con grande facilità. E’ una gara per noi gratificante, e se vogliamo fare risultato dovremo cercare di fare quanto sempre fatto, ma con maggiore velocità”.
In attesa dei convocati.
COMO
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
EMPOLI
Quanta soddisfazione le stanno dando i suoi ragazzi?
“C’è grande soddisfazione fin dal primo giorno, negli ultimi due anni l’Atalanta è stata messa poco in difficoltà ma purtroppo i complimenti non muovono la classifica. Non dobbiamo sentirci appagati, domani affrontiamo una squadra molto difficile che sta recuperando e ha un certo equilibrio e una certa intensità. Dovremo essere intensi come a Bergamo, anche se in maniera diversa. Quello che si è fatto ci deve dare delle certezze per la partita di domani”.
Ha qualche dubbio di formazione soprattutto a centrocampo? Dietro ci sarà ancora Cacace?
“Sicuramente abbiamo fatto altre valutazioni e abbiamo lavorato su diverse situazioni. Fazzini ha fatto una settimana in più di lavoro ma va considerato che sta tornando da un lungo periodo. A Bergamo non era la sua partita ideale ma era giusto dargli minutaggio. Dubbi ce ne sono sempre, anche oggi nella rifinitura su 3-4 posizioni ho alternato vari giocatori. Mi riservo domani di decidere”.
Un chiave può essere il gioco sulle fasce?
“Indipendentemente dal loro sistema di gioco, qualsiasi zona del campo può fare la differenza. Si lavora sempre in base alle caratteristiche degli avversari, ci comporteremo di conseguenza quando abbiamo la palla noi. I duelli sulle fasce possono essere importanti perché loro sono molto stretti centralmente”.
Avete segnato solo due gol in casa. A Bergamo le due punte erano più vicine?
“Hanno giocato nella stessa maniera in quasi tutte le partite. Si può anche partire con tre punte di ruolo, ma se poi non occupano certe zone per dialogare cambia poco. Hanno dialogato bene, in casa abbiamo giocato contro grandi squadre. Esposito ha già fatto tanti gol, Colombo ha quasi eguagliato se stesso in campionato. Bisogna ragionare su come le squadre ti affrontano. Sotto l’aspetto realizzativo i ragazzi stanno riportando numeri importanti”.
Potremmo vedere qualche novità dietro, ad esempio qualche giovane?
“A livello numerico siamo questi, devo considerare la rosa nell’interezza perché ci possono essere difficoltà. Tutti hanno dimostrato di fare bene quando sono stati chiamati in causa. Non mi piace stare a pensare alle assenze, ma i ragazzi stanno sopperendo a tutte le difficoltà. Marianucci, quando sono arrivato qua, era destinato ad andare a giocare, ma col lavoro quotidiano ha cambiato le gerarchie. L’importante è che i giovani non si sentano già arrivati, ma ho un gruppo eccezionale”.
In attesa dei convocati.
FIORENTINA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
GENOA
Domani inizia un ciclo di partite importantissime: Empoli, Lecce e Parma. Che Genoa vuole?
“Nella partita contro il Napoli, specie nel secondo tempo, abbiamo fatto bene. Ci sono aspetti positivi su questa partita. Abbiamo preso le cose anche che possiamo migliorare. Le prossime partite sono importantissime per noi ma anche per Empoli, Lecce e Parma, squadre come noi che vogliono rimanere in Serie A. Dobbiamo giocare bene per vincere”.
Recupera De Winter e Ekhator?
“Sono entrambi convocati, hanno fatto la settimana con la squadra”.
Come affrontare l’Empoli?
“L’Empoli è una squadra di qualità, sanno giocare da squadra e sono fisici. Mi aspetto una gara complicata ma noi abbiamo giocatori bravi che stanno facendo bene. Abbiamo fatto una bella partita contro il Napoli, specie nella ripresa, la squadra è in crescita. Abbiamo avuto due gare difficilissime contro Milan e Napoli e abbiamo fatto bella figura. Abbiamo le nostre qualità per poter dare fastidio all’Empoli”.
Il nuovo Genoa, dal punto di vista offensivo, inizia dal secondo tempo contro il Napoli?
“Abbiamo fatto bene nel secondo tempo, siamo stati pericolosi ma alla fine non abbiamo fatto gol. Possiamo essere più cattivi in zona gol. Abbiamo Ekuban e Balotelli che possono portare energia, abbiamo giocatori che stanno crescendo”.
Balotelli potrà avere più minutaggio?
“Non sarà ad Empoli perché è influenzato. Oggi è rimasto a casa. Mi spiace perché si stava allenando bene. Il messaggio per me è che tutti loro devono capire che fanno parte della squadra, è un periodo dove abbiamo bisogno di tutti. E’ un momento difficile, dobbiamo essere uniti e deve essere importante”.
Che idea ti sei fatto sul ruolo di Vitinha?
“Vitinha deve stare a posto fisicamente. E’ importante per lui continuare ad allenarsi tutti i giorni e allenarsi per la squadra. Farà gol quando la squadra farà bene. Quando noi creeremo occasioni pericolose lui ha qualità per far gol. Mi aspetto da lui che continui a fare fino ad ora. E’ stato fuori per infortunio, ora sta meglio, sta facendo bene per la squadra e i gol arriveranno”.
L’idea di avanzare Frendrup può andare bene per il futuro?
“Può esserlo. Credo che l’atmosfera che hanno creato i tifosi ha portato l’energia ad un altro livello. I tifosi hanno portato la squadra a fare di più. Mi è piaciuta questa unità che ci sono stati fra giocatori e pubblico. Alla fine meritavamo un punto perché abbiamo fatto bene nel secondo tempo”.
La differenza fra primo e secondo tempo col Napoli?
“Credo che abbiamo rispettato troppo il Napoli nel primo tempo. Nella ripresa siamo stati più aggressivi. Questo non vuol dire che avremmo vinto la partita ma potevamo essere più aggressivi”.
Coperta corta?
“La cosa bella del calcio è che se siamo in dieci qua e abbiamo dieci opinioni diverse. Devo scegliere l’approccio alla partita che aiuti il giocatore a fare il meglio delle sue potenzialità. Nel primo tempo può essere abbia tantissime responsabilità su questo. Lo abbiamo cambiato nella ripresa e abbiamo fatto tante cose bene. E’ importante mettere un giocatore nella condizione giusta per far meglio”.
L’Empoli ha segnato solo due gol in casa.
“Dobbiamo guardare la qualità delle partite che hanno giocato. Dell’Empoli abbiamo tantissimo rispetto ma dall’altra parte noi abbiamo qualità per giocare ad alto livello, abbiamo qualità per dare fastidio. Dobbiamo avere fiducia, qualità e il lavoro fatto fino ad ora. Credo che la squadra sia in crescita anche se contro Milan abbiamo pareggiato e Napoli perso. Andremo lì per andare a fare la nostra partita”.
Si gioca ormai in 16.
“Siamo un gruppo. I giocatori che sono in panchina hanno un ruolo importantissimo. Quando entrano devono portare qualcosa in più alla squadra. Contro il Napoli sono stato contento perché hanno portato energia”.
In attesa dei convocati.
INTER
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
JUVENTUS
Come avete vissuto questa settimana?
“Partita molto importante contro una squadra che viene da due risultati non positivi, ma che in precedenza veniva da una lunga serie di vittorie. I nostri giocatori stanno bene e abbiamo recuperato qualcuno che non ha partecipato alle partite precedenti. Siamo concentrati per giocare contro una squadra forte e dobbiamo affrontarla nel modo giusto”.
Sulla Fiorentina?
“Hanno un ottimo allenatore molto preparato che ha dimostrato sempre di aver fatto un ottimo lavoro. Hanno giocatori di ottime qualità e soprattutto una buona preparazione. Loro sanno giocare bene a calcio e sono molto pericolosi in contropiede. Noi dobbiamo fare la partita giusta ed equilibrata. Sugli infortunati? Abbiamo recuperato Douglas Luiz, Nico sarà disponibile e abbiamo recuperato anche Danilo e Koopmeiners. Dobbiamo aspettare Rouhi, Weah e Milik”.
Quanti minuti ha Nico?
“Alla fine nel calcio tutti vogliono vincere. Dobbiamo fare le cose che sappiamo fare e bene, concentrati su quanto dobbiamo fare in campo. Noi faremo sempre qualcosa in più come sempre fatto. È sentita dai nostri tifosi, è importante essere insieme dentro e fuori dal campo Nico ha fatto un lavoro differenziato per due giorni, perchè era un po’ affaticato dopo Monza. Oggi l’ho visto bene. Nemmeno i ragazzi sanno la formazione e non posso dirla a voi, perchè voglio dirla sempre prima a voi”.
La Juve può permettersi di rinunciare a Danilo?
“Danilo, come gli altri, pensa solo alla partita della Fiorentina. Per le prossime vedremo e ne discuteremo al momento opportuno. Il mercato sarà da gestire nel modo giusto e bene. Oggi la concentrazione è sulla partita di domani contro la Fiorentina perché è la prossima di campionato”.
Che obiettivo ha in mente per il 2025?
“L’obiettivo è domani. Tutto il resto possiamo discuterne per ora ma conta pochissimo. Noi dobbiamo fare tutto quello che sappiamo fare per avere il risultato dalla nostra parte”.
Dove bisogna migliorare in attacco?
“Io non penso che solo il possesso possa farti vincere. Contano tante altre cose. 2-3 mesi fa ho detto cosa significa giocare bene a calcio per me. Avere più possesso ti permette di avere più possibilità di vincere le partite, ma ci sono state vittorie anche diverse come quella contro il City. Noi dobbiamo fare bene quello che sappiamo fare molto bene. Loro giocando in transizione sono molto pericolosi e bisognerà fare molta attenzione”.
Dovete trovare un po’ di equilibrio?
“Dobbiamo avere sempre equilibrio e intensità. Quando si parla di fase difensiva si parla di 11 giocatori. Tutti i giocatori devono avere la stessa sintonia per interpretare bene la partita”.
Su Vlahovic?
“Continuare a lavorare come sta facendo, la cosa più importante è la continuità. Le squadre di alto livello sono capaci di mantenerlo seguendo sempre una linea, ed è importante anche per lui. Siccome lavora bene tutti i giorni, se continua così ha più probabilità di mantenere questa linea e avere maggiore continuità nella sua carriera”.
Su Douglas Luiz?
“Spero e credo tanto in lui. È stato fermo tanto tempo. Sicuramente non ha il livello fisico di alcuni suoi compagni. Da centrocampista può fare tutto, nella squadra precedente giocavano a due davanti alla difesa. Lui ha dimostrato di essere un centrocampista completo, di alto livello. Vale anche per lui la continuità. Deve mantenere questa linea per essere ad un ottimo livello ed essere da oggi in poi insieme alla squadra”.
Quando vorrebbe il primo rinforzo?
“Voglio fare una grande partita domani. Tutto il resto arriverà a tempo debito. L’ho già detto. Siamo sempre nella stessa sintonia con la società. Se si potrà migliorare la squadra si farà, se non si potrà migliorare la squadra non si farà. Oggi io sono concentrato al 200% per fare una grande partita domani contro la Fiorentina. Il resto arriverà a tempo debito”.
C’è una gerarchia sulle punizioni?
“Lui per me è il primo. Koopmeiners ha fatto 5/5, perciò per me deve calciare lui. Poi Douglas e Vlahovic le tirano molto bene, ma è il campo che decide. Se uno fa 5/5 deve tirare lui, poi è un ragazzo generoso che lascia i compagni calciare ma lui è uno specialista”.
In attesa dei convocati.
LAZIO
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
LECCE
In attesa della conferenza.
MILAN
Prima sfida alla Roma.
“La Roma è un grande club, hanno una ottima squadra, buoni giocatori e un grande allenatore che ha vinto tanto. Giocare contro la Roma sarà speciale per me. Ho tanti amici lì. Ma poi si gioca e sarà normale: voglia di vincere, di fare una buona partita. Nei 90 minuti io ho solo il pensiero di vincere”.
Bollettino medico.
“Mi aspettavo di avere Pulisic. Lui sta bene, è guarito dal problema al polpaccio, ma negli ultimi due giorni ha avuto un problema alla caviglia; è sorto nel processo di recupero e non è pronto per giocare domani, neanche per la panchina. Loftus-Cheek tornerà la prossima settimana. Morata e Bennacer stanno molto bene; l’algerino è molto motivato, sono sicuro che giocherà. Musah e Leao sono più in ritardo nella fase di recupero, vediamo se per la Supercoppa possiamo recuperarli o no. Ne avremo comunque undici”.
Come sta Theo?
“Ha bisogno di recuperare fisicamente. Io ci ho parlato e lui è consapevole di poter fare molto meglio. In questi ultimi due giorni sono molto positivo su di lui, vediamo come starà”.
Theo gioca?
“Dobbiamo aspettare domani”.
Da Jimenez più cross?
“Leao è più forte nell’uno contro uno. Jimenez più da cross, da assist. Domani giocherà sicuro”.
Milan e Roma sfida tra deluse?
“No, per me no. Rispetto chi pensa così, ma non è così. La fine del campionato è lontana. Poi se facciamo un paragone con le altre squadre non credo che parlare solo di Milan e Roma come deludenti sia troppo”.
Come sta vedendo Abraham?
“I giocatori hanno alti e bassi. È stato bene quando ha giocato con Morata. Sono generalmente soddisfatto”.
Cosa ha chiesto a Babbo Natale?
“Stiamo pensando a tante situazioni. La società è attenta. Faremo le cose con coscienza e consapevolezza di ciò che è meglio per la squadra. Io sono molto concentrato su Roma e Supercoppa. Tomori? Per me è una novità, ma sono cose normali; se ci sarà da parlare, parleremo”.
Tomori le è utile? Darlo alla Juve, sarebbe un altro errore dopo Kalulu…
“Grande professionista. Sia che gioca sia che non gioca lavora allo stesso modo. Il suo atteggiamento non è mai cambiato e per me questi giocatori sono importantissimi. Non posso dire se giocherà di più o di meno, ma per me Tomori è importante”.
Fofana-Bennacer-Reijnders insieme in futuro?
“Non lo so. So chi giocherà domani e Bennacer non ha la condizione per essere titolare domani, ma sono molto soddisfatto del suo ritorno. Lui è molto motivato, sta lavorando molto bene e sta portando anche tanta energia alla squadra”.
Chukwueze sta creando poco… Saelemaekers invece sta facendo benissimo a Roma.
” Alexis sa ciò che penso e sono contento che stia facendo bene. Chukwueze si sacrifica tanto per la squadra, lui fa il quinto uomo quando siamo bassi e sta facendo molto bene difensivamente. Poi manca nelle ultime scelte. Può essere più decisivo”.
Com’è l’umore per la squadra?
“Sta bene, l’atmosfera sta bene. Non posso essere più positivo dopo gli ultimi allenamenti. Spero di fare tre partite settimana prossima, non penso ad altre cose”.
Theo alto e Jimenez basso possibile?
“No”.
Propositi per il 2025?
“Voglio vincere più volte, avere una classifica più idonea alle nostre qualità e esigenze”.
Tomori a destra?
“A Verona è stata una scelta momentanea, ma io posso dire che ci ho già pensato. Il City talvolta gioca con quattro difensori centrali sulla linea difensiva. Magari Tomori può fare difensivamente questa posizione. Il problema è con le dinamiche offensive che abbiamo ed il nostro modo di attaccare col terzino: mi sembra difficile avere Tomori in questa posizione. Difensivamente sì, è il difensore più velocemente in squadra. Offensivamente è più difficile incastrarlo nelle dinamiche offensive della squadra. Ma in qualche momento e in qualche partita, quando penso che abbiamo bisogno di difendere meglio, può succedere”.
Gennaio mese decisivo per lei e per la squadra?
“Non è difficile capire cosa voglio vedere nel 2025: una squadra con un atteggiamento più consistente. Penso al mese di gennaio come decisivo? No. È un gennaio pieno, troppo pieno. E allora devo pensare ad una partita alla volta. Ora penso solo alla Roma, dopo questa partita comincio a pensare alla Supercoppa. Se vado troppo avanti col pensiero non si possono fare bene le cose”.
Cosa intende per consistente?
“Noi stiamo parlando di una squadra che ha fatto partite in cui ha dimostrato cosa può fare bene. Senza queste partite potevamo pensare ad un problema. La squadra invece ha dimostrato capacità in partite difficili. Ma penso che la squadra non veda le partite tutte allo stesso modo e questo è il problema. Oggi siamo qui a parlare di un Milan che non sta bene, ma se abbiamo due punti in più delle partite contro Genoa e Cagliari magari non se ne parlava tanto. Ma questo è successo perché la squadra non è consistente nell’affrontare gli avversari: quando non gioca contro grandi squadre pensa che sia facile. È questo che dobbiamo cambiare, in questo dobbiamo essere consistenti, guardare tutte le squadre allo stesso modo e non perdere punti dove non dobbiamo perderne. È una questione tattica? No. È una questione tecnica? No. È un problema di adesso? No. Stiamo cercando di fare tutto quello che possiamo fare. Abbiamo provato di tutto? No, perché continuano a succedere questi momenti. È una grande sfida. Sono sicuro che troveremo la strada giusta”.
MONZA
In attesa della conferenza.
NAPOLI
Cosa si aspetta di trovare dopo il secondo tempo di Genova e le sue parole? Come ha visto la squadra?
“Guadiamo il bicchiere mezzo pieno, pensiamo al primo tempo. E’ inevitabile che la partita va analizzata tutta ed abbiamo fatto come sempre, lavorato, analizzato i 95 minuti e siccome ho ragazzi responsabili prendiamo quel secondo tempo come uno spunto per migliorarci. La voglia c’è già, ma questi spunti ti fanno alzare il livello”.
Firma per chiudere tra le prime 4?
“A me non piace mai firmare per traguardi minimi, chi mi conosce lo sa. Poi ognuno di noi sa benissimo quali sono i propri obiettivi, da dove si parte. Ma io non firmo mai per un traguardo minimo, dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo. 38 punti sono tanti, considerando la nostra partenza, è inevitabile che vogliamo confermarci e continuare a migliorare e serve solo continuare a lavorare”.
Che bilancio fa dei primi mesi alla guida del Napoli?
“Speriamo di chiudere l’anno 2024 con un’altra gioia ai tifosi, a noi stessi, per festeggiare bene l’ultimo dell’anno. Sono stati 5 mesi molto intensi, mesi vissuti a manetta. L’ambiente è bellissimo, passionale, allenare a Napoli ti dà veramente tanto, ma al tempo stesso è impegnativa sotto diversi aspetti. Molto contento, però, l’obiettivo mio e dei ragazzi, lo dico sempre, è di non aver nessun rimpianto in nessuna situazione e nessuna partita. Noi dobbiamo uscire dal campo con la sensazione di aver dato tutto, senza dire potevamo far meglio”.
Come sta Politano? In prospettiva è possibile la convivenza Neres-Kvara?
“Tutto è possibile, tutti possono far parte dell’11 del Napoli, poi sappiamo che ci sono situazioni di equilibrio e bisogna valutare che tipo di partita vai ad affrontare. Ci sono squadre più difensive, più offensive, fai tante valutazioni. Stiam parlando di giocatori che possono determinare, finora abbiamo visto sempre dall’inizio Matteo con Kvicha, nelle ultime due Matteo con David, prima o poi vedrete anche David con Kvicha. Ma questo non significa bocciatura per nessuno. Ieri Matteo ha avuto questo problema intestinale, oggi s’è allenato e valuteremo attentamente. Non ci sarà nessun problema, non lo so quando vedrete le varie soluzioni, ma prima o poi le vedrete”.
Quali sono le insidie del Venezia?
“Essendo l’ultimo dell’anno, in pieno periodo natalizia, essere ancora a festeggiare e questo non lo accetterei. Il pensare da parte di tutti ad una vittoria facile solo perché il Venezia penultimo, ma se vediamo le partite in casa della Juve e dell’Inter dovremmo almeno preoccuparci. Hanno un bravo allenatore, hanno una loro organizzazione, dei loro concetti e li abbiamo studiati come giusto che sia ed ora dobbiamo mettere in atto con applicazione perché per noi sono 3 punti fondamentali per mettere fieno in cascina, questi punti ci serviranno”.
E’ presto per dire che per lo Scudetto ci sono Inter, Atalanta e Napoli?
“Non è ancora finito il girone d’andata, è un po’ azzardato, poi si possono pensare tante cose. Mancano due partite al girone d’andata, ci sono ancora più di 63 punti in palio.. ero forte in matematica (ride, ndr). L’obiettivo deve essere fare punti e dar fastidio, questo è l’obiettivo primario, stiamo lavorando tanto e vogliamo continuare a crescere”.
Il prossimo obiettivo è aumentare i minuti di quel primo tempo di Genova?
“L’obiettivo è di allungare, sì, quello che dobbiamo percepire sistematicamente, in ogni momento, che tipo di gara si sta giocando e che tipo di partita ci viene richiesto. A volte partiamo con quello spartito, siamo preparati su quello, ma quando cambia dobbiamo riconoscere che sta cambiando qualcosa ed adeguarci, ma fa parte di un processo di crescita e di lavoro. Riconoscere il tipo di partita durante la gara stesso è da migliorare per non incepparci e leggere meglio delle situazioni. I ragazzi sono molto applicati”.
Non sbagliate mai con le medio-piccole. E’ forza mentale?
“Incrocio le dita (ride, ndr), non vogliamo essere scaramantici… quando affronti squadre che sulla carta dovrebbero essere inferiori tu devi vincere altrimenti sei mancato di qualcosa, con le pari livello invece puoi dare il massimo come accaduto anche quest’anno e non raccogliere niente pur essendo soddisfatto della prestazione. Con quelle di un livello leggermente inferiore lì dipende solo da te, devi prendertela senza se e ma, senza alibi e scusanti, Noi in queste partite dobbiamo andarci a prendere i tre punti”.
Vede più sereno Lukaku? Gli ultimi gol l’hanno sciolto sul discorso della pressione o deve lavorare ancora?
“E’ uno dei 21 giocatori di movimento che abbiamo, adesso è al top della forma quindi non dobbiamo aspettare chissà cosa, ma è inevitabile che lui è Lukaku e le aspettative su di lui sono superiori rispetto a Mister Rossi, ai 9 normali. Lui ha spessore internazionale, il suo curriculum porta ad aspettative importanti e deve reggerle e continuare a fare ciò che sta facendo. Lui lo sa benissimo, come me, ognuno di noi porta delle aspettative, che ci piaccia o no dobbiamo mantenerle perché in passato si è fatto qualcosa di importante e devi sempre confermarti”.
L’innalzamento della qualità passa anche da opportunità sul mercato di gennaio? Può arrivare qualcosa?
“Risposi già l’altra volta, è una questione che non affronterò mai, c’è il club che deciderà cosa fare. Io ho chiesto al club soltanto che ho 21 giocatori, due squadre da allenare ed ho bisogno quantomeno di avere quel numero di giocatori, così abbiamo un buon livello anche durante l’allenamento. Che rimanga almeno quel numero, è la minima richiesta che io possa fare”.
Come ha ritrovato la Serie A? In meglio ed in peggio.
“Il livello s’è alzato, rispetto al campionato inglese noi difettavamo sull’intensità mentre oggi s’è alzata molto anche da noi e poi abbiamo tatticamente che trovo nettamente migliore rispetto all’estero. C’è stata un’evoluzione sotto tanti aspetti, proprio come allenatori e visione del calcio e lo si vede anche in Europa. E’ difficile giocare contro una squadra italiana, Fiorentina due finali di fila, l’Atalanta in EL, l’Inter finale Champions, la quinta in Champions per il ranking, sono tutti segnali che ci dicono che l’Italia è andata avanti ed è un campionato più bello e difficile. E’ sempre stato difficile affrontare un’italiana, ma oggi siamo cresciuti tanto ed il nostro brand è sempre stato importante nel mondo”.
PARMA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
ROMA
Allenamento aperto il 1 gennaio. E’ un modo per dare il benvenuto i nostri tifosi. Sono loro la vostra forza?
“Sicuramente i nostri tifosi sono la nostra forza, il nostro sangue, inutile sottolinearlo. Ci danno la voglia di lottare sempre. Siamo professionisti e un conto è farlo con il pubblico che ti sospinge e un conto con uno che non ti sospinge. Oggi resta difficile aprire il campo di allenamento”.
Più complessa la missione di Fonseca o di Ranieri?
“Gli allenatori hanno sempre delle complessità che devono gestire. Dipende molto dalle piazze e dall’incontro che si fa con gli addetti ai lavori. Io ho trovato giocatori splendidi. Io il mio compito lo sto portando avanti con tutto il mio entusiasmo e tutto il mio amore”.
Hummels, Dybala e Paredes, vuole che facciano parte della squadra il prossimo anno?
“Sicuramente si. Non giriamoci tanto intorno”.
Che Milan si aspetta?
“Il Milan ha giocatori fortissimi e molto particolari. Sarà uno sforzo di tutta la squadra e di stare attentissimi. Il Milan è la seconda ad incassare gol, la prima il Bologna. Noi siamo una delle squadre che segna di meno in trasferta. Dobbiamo fare una super partita”.
Qual è l’approccio mentale che deve avere la squadra?
“Io cerco di dare serenità e tranquillità. Durante gli allenamenti metto tutto me stesso e voglio che loro diano sempre il massimo. Io credo che questa partita con il Milan si prepara da sola perchè tutti vorrebbero giocare, per cui son convito che faremo una buona gara. L’importante è dare tutto fino all’ultimo secondo. Piccoli particolari fanno i risultati. Noi dovremo stare attenti a questi ultimi particolari”.
A che punto è la scelta dell’AD?
“Io non sono coinvolto. Io sono coinvolto solo nell’aspetto tecnico della società. Io non entro in questi meandri societari”.
La sua posizione su Pellegrini, qual’è?
“Il giocatore gode di tutta la mia fiducia, perciò se verranno offerte le valuteremo, come tutte le altre. Io mi auguro che lui possa restare con noi, ma vorrei che anche lui fosse contento di stare con noi”.
Mile Svilar, che tipo di gioco le chiede? E a chi lo paragona?
“Non voglio fare nessun paragone. Sta facendo molto bene. Lui sa che può iniziare l’azione da dietro ma anche inviare lungo. Lascio – una volta che sono tutti catechizzati – di fare quello che sentono. Io cerco di dare le nozioni ma loro devono fare quello che sentono. Lui sa quando deve accelerare o rallentare”.
Cosa ne pensa di Saelemaekers? Si pensa già al futuro?
“Saelemaekers si è ambientato benissimo a Roma e noi lo vogliamo tenere. Vediamo come si sviluppano le cose anche con Abraham”.
Come hanno reagito coloro che non sono entrati in campo contro il Parma?
“Tante volte si fanno dei cambi in vista delle sostituzioni avversarie. Non mi è sembrato doveroso fare dei cambi. Non ho pensato ne al perchè ne al per come. Ho detto semplicemente che tutti stavano spingendo e ho voluto continuare così”.
TORINO
Come sta la squadra?
“Abbiamo recuperato Milinkovic, che aveva un problema all’addome, e Njie, che ieri ha subito un trauma al ginocchio. Ma sono entrambi con noi. Contro il Bologna abbiamo dimostrato che a livello fisico ci siamo, sappiamo l’importanza di questa gara: nelle ultime due dell’andata ci sono punti importanti, abbiamo il focus su Udine”.
Che Udinese si aspetta?
“Vengono da un risultato importante a Firenze, la loro cultura è di trovare giocatori strutturali e fisici. Servirà attenzione, la difficoltà sarà sui corner: superano quasi tutti il metro e 90, poi Thauvin ha fatto tre gol e ha qualità. Anche Lucca si sta confermando. Per me è una squadra completa, non è una sorpresa ma sul piano fisico ci impegnerà molto”.
Un bilancio sui primi mesi al Toro
“Dobbiamo guardare avanti, costruire qualcosa in prospettiva futura. E’ iniziato un nuovo ciclo: nella prima parte ci sono stati risultati positivi e negativi, stiamo trovando un nuovo concetto. Non pensavamo di trovare così tante difficoltà, ma è anche dovuto al percorso. Gli obiettivi cambiano, ora ci focalizziamo per arrivare il prima possibile a punti importanti”.
Ilic può aiutare in fase offensiva?
“Ha le qualità per farlo. Quello che sta facendo è il suo ruolo ideale: abbiamo tanti giocatori con qualità importanti che possono saltare l’uomo e mettere l’ultima palla, come Vlasic. Non possiamo soffermarci su questioni qualitative, ma serve anima e forza: lasciamo da parte le qualità, ma davanti dobbiamo mettere il Toro e la squadra”.
Cosa chiede ai quinti a Udine?
“Per fare bene la fase difensiva, bisogna attaccare perché così i loro quinti ti seguono. Ma devono anche fare gli uno contro uno, su quello stiamo migliorando: ciò che voglio è che i quinti attacchino di più per costringere gli altri alla difensiva”.
Come sta Walukiewicz?
“Ha avuto una crisi respiratoria contro il Bologna, lo valuteremo e spero di recuperarlo per la prossima”.
Quanto è importante domani da 1 a 10?
“11. Mi avete un po’ riso in faccia quanto dicevo che i punti salvezza erano la priorità, ma vuol dire che non sono uno stupido. In queste due partite, prima a Udine su un campo difficile contro una squadra complicata e lo ha dimostrato, ci sono punti importanti come a Empoli”.
Come stanno gli attaccanti?
“Non c’è chi fa meglio quando entra oppure no, tutti devono dare di più anche in zona realizzativa. Non è vero che non si tira in porta, ma bisogna arrivarci con cattiveria: con il Bologna abbiamo avuto grande occasione con Karamoh, abbiamo avuto potenziali occasioni come quella di Sanabria che non è stato reattivo nel pressing…Lì dobbiamo cercare la differenza, siamo una squadra che ha dimostrato di avere giocatori che possono entrare subito in partita e altri che hanno bisogno di più tempo. Anche sui piazzati, chi tira e chi salta, deve avere la convinzione di fare gol”.
Quale giocatore ruberebbe all’Udinese per il suo Toro?
“Nessuno. Assolutamente”.
Siete costretto a cambiare di nuovo in difesa: come disegnerà il reparto?
“Tra squalifiche e infortuni ce ne sono capitate un po’…Chi va in campo, deve dare il 110%. Non puoi andare sotto con il Bologna per un errore del genere, tiriamoci su le maniche e andiamo avanti”.
Su quali tasti ha battuto in spogliatoio?
“Ho fatto vedere il percorso ai ragazzi: ho fatto vedere i dati delle prime 7 gare e delle ultime 10, se ci nascondiamo vuol dire che stiamo sbagliando. Ho imparato che quando metti davanti alla realtà, capisce e non sono chiacchiere. Il primo obiettivo era raggiungere i punti salvezza, è tutto chiaro. E dobbiamo dimostrare sul campo”.
Chiosa di Vanoli.
“Vorrei dire una cosa, la società ha chiesto e ottenuto dalla Lega di giocare con il lutto al braccio in memoria di Gian Paolo Ormezzano. Io non l’ho conosciuto e questo mi dispiace perché non ho avuto modo di conoscere una persona così innamorata e tifosa del Torino. È un grande dispiacere però Piero (Venera il responsabile della comunicazione, ndr), che è un po’ il mio riferimento per la storia granata, mi ha raccontato di quanto Ormezzano volesse bene al Torino. Volevo unirmi alle condoglianze del club alla famiglia e dire che domani giocheremo con il lutto al braccio per onorare una persona così importante”.
UDINESE
La vittoria a Firenze e l’allenamente a porte aperte hanno generato entusiasmo, come ha visto il gruppo in questi giorni?
“Sicuramente è stata una vittoria importante quella di Firenze, perciò anche l’atmosfera è stata buona. L’allenamento era già pianificato prima di Firenze, però farlo dopo una vittoria chiaramente è stato più bello. C’erano anche tanti giovani che hanno potuto guardare l’allenamento e interagire con i giocatori dopo, questo è importante nella costruzione di un legame con i nostri tifosi. Non è stato il primo allenamento a porte aperte, non ne ha sofferto l’intensità, eravamo tutti estremamente concentrati. Per vincere le partite però oltre all’entusiasmo servono energia, compattezza, bisogna mettere più fattori, anche domani. Troveremo il Torino che ha iniziato bene la stagione, poi ha vissuto una fase meno buona a livello di risultati, è una squadra aggressiva, è una partita dove dovremo mettere sul piano tutto quello che abbiamo. Dovremo fare molto per riuscire a ottenere i tre punti e ottenere un buon risultato”.
Si continuano però a regalare agli avversari possessi e persistono errori grossolani. A Firenze ce ne sono stati quattro:
“Sono d’accordo. La ripresa l’abbiamo fatta bene, non avevamo cominciato altrettanto bene, subendo anche un calcio di rigore. Sappiamo che possono essere errori fatali, abbiamo una brutta esperienza per quanto riguarda questi errori nel passato. Ci stiamo lavorando ogni giorno, l’obiettivo è evitarli. Ci stiamo lavorando, sappiamo che possono capitare, dobbiamo lavorarci, capire meglio determinate situazioni”.
I ballottaggi sono decisi? In difesa?
“Non ancora, dobbiamo decidere. Ci sono un paio di possibilità, domani ne saprete di più”.
Che parere ha sul Torino?
“Hanno dei difensori che giocano bene palla tra i piedi, danno un buon contributo in costruzione. Hanno un centrocampo forte con esterni aggressivi, il portiere è esperto e durante la gara può effettuare lanci pericolosi. Possono giocare in tanti modi, dovremo mantenere il giusto equilibrio per trovare soluzioni anche contro i lanci lunghi. Dovremo essere coraggiosi evitando errori in costruzioni, servirà impegno. Abbiamo lavorato bene in settimana, con entusiasmo, dovremo ora tramutarlo nella pratica domani in campo”.
Il girone d’andata è quasi finito, quale squadra l’ha impegnata di più sul campo?
“E’ l’ultima partita del 2024, ma dopo ne avremo un’altra e dopo si concluderà il girone d’andata. Aspetterò la sfida con il Verona per il primo bilancio. Dopo tireremo le conclusioni, non vorrei anticiparlo. Ci sono molte squadre che hanno giocato bene contro di noi, con ottime individualità, giocatori fisici. L’Inter ha struttura, gioco, singoli, l’Atalanta è un altro avversario molto complicato contro cui giocare, il Napoli ci ha messo in difficoltà, è squadra di livello, con grandi giocatori e di esperienza. Noi abbiamo diversi ragazzi nuovi, stiamo imparando, anche da queste squadre, ricordo ancora la prima gara con il Bologna, dove abbiamo avuto in alcune fasi della gara il pallino del gioco, abbiamo trovato un buon pareggio. Nel girone di ritorno le ritroveremo tutte, stiamo crescendo e sono contento di poter conoscere tutti gli avversari, il Torino domani lo affronteremo ma una cosa è il video un’altra è il campo, vogliamo portare a casa punti importanti, anche loro vorranno punti, forse il Torino è un po’ al di sotto delle sue attese domani. Farà una partita intensa”.
Bijol e Payero saranno della partita?
“Bijol è a disposizione, domani gioca, Payero sarà a disposizione, probabilmente non giocherà dal primo minuto. E’ un fattore positivo avere di nuovo un giocatore del genere, settimana prossima avremo di nuovo a disposizione Davis e un po’ alla volta stanno recuperando tutti. Con l’anno nuovo speriamo di riaverli tutti”.
Sanchez domani potrà salutare i suoi tifosi?
“Capisco la domanda visto che parliamo di una leggenda di questa squadra, domani sarà con noi ma non può ancora giocare titolare, in base a come evolverà la partita potrebbe giocare uno spezzone. Non so dire se giocherà e quanti minuti, deciderò in base alla gara. Sarei contento di potergli concedere qualche minuto, non bisogna dimenticare che l’obiettivo è concentrarsi sulla squadra, sulla classifica e bisogna essere pronti anche alle evoluzioni dellapartita. Dopo la gara di domani spero di poter andare a casa soddisfatto della gara e con i tifosi contenti”.
Dovessero arrivare ancora punti nelle prossime due inizierebbero a crearsi aspettative:
“Sappiamo la situazione di partenza e sappiamo dove ci troviamo ora, dobbiamo migliorare, non posso guardare troppo al futuro, posso dire che dobbiamo trovare stabilità. Ci sono squadre che partivano con altre aspettative, come il Torino, e che sono dietro di noi di pochi punti. Dobbiamo lavorare, migliorarci di partita in partita, ci sono errori che commettiamo troppo spesso, dobbiamo evitarli. Voglio vedere una squadra con il giusto impatto, la nostra aspettativa è che si dia tutto sul campo per far identificare i tifosi con la squadra. Ci sono tanti dettagli che possono influire e che sono magari difficili da spiegare a parole”.
Gennaio è alle porte, Pafundi in questi giorni è rientrato, che impatto ha avuto il ragazzo in allenamento?
“Sì è tornato, si sta allenando con la squadra, ho visto raramente un talento di questo livello per quanto riguarda movimento, pallone tra i piedi, è bello vederlo giocare a calcio. Pafundi è un grande talento, adesso bisogna che si integri con la squadra, che si adatti al gruppo, a come vogliamo giocare, deve riuscire a trovare il proprio ruolo all’interno della squadra. Abbiamo avuto una settimana giocando il lunedì, poi c’è stato il Natale, l’ho visto ancora un po’ poco, ma anche nel lavoro a piccoli gruppi ho visto che ha talento, poi il calcio richiede tante cose, dipende da lui, nei prossimi mesi deve migliorare e crescere per dare il suo contributo”.
C’è qualche giocatore che la sta colpendo nel suo processo di crescita?
“Tutti stanno crescendo, Kabasele sta dando un contributo importante, ha preso parte a gare importanti, dà tutto in allenamento e fuori dal campo, lui è un buon esempio da seguire. Sono soddisfatto anche di Karlstrom, non tanto del suo processo di crescita ma di come si sta adattando a una posizione chiave sul campo, anche a inizio stagione senza stabilità. C’è anche Abankwah, sta migliorando passo dopo passo, piccoli miglioramenti sui quali basare la sua crescita. Potrei parlare di ogni giocatore. Il processo di crescita fa parte del nostro lavoro. Stiamo lavorando per riuscire a raggiungere un certo livello per poter competere anche contro le grandi squadre”.
In attesa dei convocati.
VENEZIA
Il Venezia è in striscia positiva.
“Sicuramente stiamo lavorando in questa direzione legandoci al concetto di spirito battagliero che non deve mancare mai. Non possiamo non passare da quello spirito lì anche contro il Napoli, sapendo che è una big, in un contesto difficile, poi le abilità possono venire fuori, ma noi non possiamo non avere questo spirito e l’equilibrio”.
Quali le difficoltà?
“Hanno un allenatore determinato, vincente, lo conosco personalmente e non lascerà nulla al caso. Potrebbe essere un compito proibitivo, ma in questo momento ben venga”.
Si aspetta prestazioni simili come in altre trasferte complicate?
“Partiamo con quel proposito lì, ma con l’obiettivo che deve essere sempre il risultato. Dobbiamo passare dallo spirito battagliero di cui parlavo prima, dal saper riconoscere i momenti della partita senza alimentare i pensieri negativi quando ci sarà da soffrire. In questo abbiamo fatto uno step, dovremo cercare di mantenerlo”.
Gli infortunati?
“L’unico che non c’è stato per un problema a casa poi risolto credo è stato Andersen. E’ a disposizione, è mancato per qualche giorno, poi Doumbia che ha avuto un piccolo fastidio, niente di importante ma non è ancora rientrato. Poi confermiamo gli altri infortunati dell’ultima partita”.
Quanto ha aiutato il fatto di avere una gerarchia ormai chiara?
“Qualcuno è sempre cambiato, 1-2 almeno. Poi scelgo sempre in base all’avversario. Dobbiamo capire che sono importantissimi i subentri. Chi entra è importante e cerchiamo di migliorare. Spesso leggo per altre squadre 7-8 gol dai subentrati. Noi siamo ancora a 0”.
Intanto arrivano i gol dai difensori.
“Ben vengano. Ha segnato anche Zampano. Sono quei gol in più che valgono le vittorie. Stiamo lavorando bene su piazzati”.
Crescono le quotazioni di Crnigoj?
“Sì, ma ci sono anche Bjarkason ed Ellertsson che hanno dimostrato di sapersi adattare. Se non ho soluzioni me le invento”.
L’apertura del mercato la vede più come una opportunità o con preoccupazione per le distrazioni?
“Non amo molto parlare di mercato prima di una partita, comunque è un insieme di più aspetti, cerchiamo di vederla come una opportunità per migliorarci ed è ovvio che chi di dovere come i direttori staranno già pensando e lavorando per farlo”.
Una gabbia per Lukaku?
“Lukaku è un giocatore bravo a dialogare con i compagni ed a venire incontro. Crea spazio, lo sappiamo, ma di gabbie dovremmo crearne tante per i tanti giocatori che ha il Napoli. Dovremo giocare come squadra”.
L’importanza ora di Altare?
“Giorgio è uno dei giocatori che gioca per il noi e non per l’io. Giorgio si deve far trovare pronto, deve farsi trovare pronto quando lo chiamo, il lavoro più importante per un allenatore è soprattutto far rendere chi gioca meno, lui è fra questi come tanti altri”.
Politano disponibile, fra Neres e Kvara chi preferirebbe in panchina?
“Non sta a me fare la formazione, ma sono entrambi giocatori di alto livello. Noi abbiamo preparato la partita sapendo che anche se partono con un mancino a destra e un destro che parte a sinistra, poi li alternano ed hanno tanta qualità nell’uno contro uno”.
In attesa dei convocati.
VERONA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.