Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 6º turno di campionato 2024/25.
ATALANTA
I 23 in partenza per Bologna! 🚂
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BOLOGNA
“La verità è che negli ultimi 3 anni ci siamo incontrati spesso, con un percorso in Coppa italia in cui l’anno scorso ci siamo affrontati due volte, oltre a quelle in campionato. Sempre partite tiratissime, molto intense e spero che domani possa essere una partita del genere e non pensare a momenti in cui loro possono essere in difficoltà perchè loro possono sempre riprendersi. Dobbiamo stare molto attenti, è sempre una squadra fortissima, ogni tanto può capitare di inciampare e perdere punti, ma on la convizione ed è quello che dobbiamo cercare noi. L’Atalanta ha sempre la capacità di reagire”.
Che momento è per voi? Farà turn-over?
“Ci muoviamo pensando partita dopo partita, non puoi andare oltre, abbiamo sempre bisogno di fare risultato, per un allenatore serve creare una mentalità forte e poi ci dobbiamo aggiungere il risultato. Abbiamo l’Atalanta, dopo penseremo al Liverpool e così continueremo con questo pensiero. Ogni partita ha la sua strategia, cambiano i sistemi di gioco, le palle in attive, dobbiamo concentrarci sulla partita che abbiamo nell’immediato, dobbiamo dare valore ai 3 punti di Monza”.
In questa settimana su cosa ha puntato?
“Il sole è tornato con i tre punti, l’imbuto arriva, Freuler l’ha chiamato sole ma la vittoria è la medicina che ti fa arrivare al campo con il sorriso, una delle settimane più belle, tutti a spingere con il sorriso, spero che possiamo disputare una grandissima partita. Abbiamo bisogno di creare una grandissima identità e spero si faccia in fretta ad acquisire”.
Sarà importante andare avanti anche quando non ci sarà il sole… fa sempre fatica a rinunciare a Ndoye? Come sta Holm?
“L’identità quando non ci sarà il sole ci darà la forza per andare avanti, l’organizzazione ti dà la forza di reagire nell’immediato. Ndoye ha reagito benissimo all’infortunio, ha avuto tutta la settimana per riposare dopo i 90′ di Shakhtar e Monza, a volte non serve solo allenare ma anche gestire, Ndoye sta bene il problema è sparito. Holm si è allenato bene, è stato martoriato in ritiro poi qui con la caviglia. È in ritardo ma ha una capacità dal punto di vista fisico mostruosa. Serviranno le qualità di tutti”.
Quanto manca a Castro e Dallinga?
“Dallinga sta crescendo, ma anche altri calciatori stanno crescendo, ci sta anche altri possano avere un minutaggio più alto, qualcuno è in vantaggio vedi Castro in questo momento. Dallinga sta crescendo, condizione diversa rispetto a quando è arrivato, anche confidenza nell’ambiente, è un’altra persona. Karlsson deve lavorare, abbiamo 6 esterni, devono andare forte e guadagnarsi spazio e minutaggio, chi è in vantaggio giocherà”.
Atalanta cos’è cambiato rispetto all’anno scorso?
“Ci vogliono ancora molte gare per guardare le classifiche definitive, hanno inserito giocatori di grandissimo livello, per competere su tre competizioni, anche se arrivano da una sconfitta sappiamo tutti che è una squadra molto temibile”.
Cosa vuole rivedere di Monza? E cosa non vorrebbe rivedere più delle ultime tre giornate?
“Vorrei rivedere come abbiamo fatto nelle ultime partite di concedere meno all’avversario. Dopo i primi 10′ di Monza abbiamo fatto venire fuori la qualità di Urbanski, aumentando la qualità. Mi è piaciuta la personalità che ha avuto la squadra, abbiamo nelle corde un errore in meno”.
Castro quanto può crescere ancora? Come gestirà i due portieri?
“Castro ha 20 anni, sono tante le cose che non sa, ha delle grandi qualità, se fa quel gol vuol dire che ha qualcosa di più dei suoi coetanei, ma deve crescere, tenere i piedi per terra, seguire l’allenatore, accettare i consigli dai più esperti e se continuerà così si toglierà grandi soddisfazioni. Dei portieri vedremo, ne abbiamo parlato con i ragazzi, sono contento di Ravaglia, ha lavorato bene nonostante l’errore di concetto, sono contento della sua prima presenza”.
Orsolini cosa deve dare e cosa non ha fatto per prendersi la panchina?
“Ieri ho parlato a lungo con Orsolini, è l’ultimo dei miei pensieri non avere orso libero di testa, gli ho detto che vorrei gli undici gol dell’anno scorso, gli ho detto che ha trovato l’ultima persona che non lo vuole mettere in condizione di rendere (Italiano parla di se stesso ndr). Ha la fiducia di tutti, sono l’ultima persona che non vuole mettere Orsolini nelle condizioni di essere determinante, siamo però qui a valutare le prestazioni in campo. Mi ha detto che gli capitano questi momenti, troveremo una soluzione lavorando insieme anche quest’anno”.
CAGLIARI
COMO
EMPOLI
Domani c’è un’opportunità per rendere incredibile questo avvio di stagione?
“I complimenti non mi piacciono troppo perché a volte fanno calare l’attenzione. Ora dobbiamo accantonare quello che abbiamo fatto finora, dobbiamo dare continuità. Sappiamo l’importanza della gara e quanto i tifosi ci tengono, è una squadra da Davide contro Golia. La Fiorentina ha investito tanto in entrata, fino a domani non dobbiamo sprecare energie, tutte si devono riporre in questa partita. Dobbiamo ricercare la prestazione, il risultato è una conseguenza”.
La gara di coppa contro il Torino ha certificato la forza del gruppo, anche dei non titolari.
“Come ho già detto prima della gara sono scelte che avrei fatto, anche perché tra squalifiche e indisponibilità durante l’arco del campionato le gerarchie possono cambiare. Faccio l’esempio di Ekong che sembrava dovesse andare via e che invece sta facendo bene. Pensavamo che erano più prestativi, sono scelte che avrei indipendentemente dal derby. Anche Seghetti l’ho messo per questo, per verificare la sua condizione visto che potrebbe capitare a Vasquez. Fa piacere che c’è stata la prestazione e il risultato, le seconde linee sono tra virgolette perché per me son tutti titolari”.
Il derby arriva nel momento giusto con meno pressione?
“Io credo che se iniziamo a pensare che la nostra posizione classifica ci fa andare in campo più sereni, commettiamo un errore. Chiedo intensità, prestazione, non presunzione. Noi dobbiamo fare in modo che siano contenti i tifosi. Dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo, non possiamo permetterci di ragionare sul non avere pressione. Dobbiamo mettere tutta la nostra voglia contro avversari più forti”.
I gol presi su palla inattiva, le crea qualche grattacapo?
“Ragioniamo sugli aspetti positivi, abbiamo subito pochi gol. Noi analizziamo tutti e cerchiamo di migliorare tutti gli aspetti. Anche la Fiorentina ha subito gol su palla inattiva, oggi come oggi le squadre sono organizzate. A differenza del passato non si usano più le mani per trattenere”.
Aveva capito fin dall’inizio che potevate partire così bene?
“Devo dire che a parte il modo in cui questi ragazzi si allenano, scendono in campo da squadra. La partita e il risultato sono conseguenze di come si lavora durante la settimana e quindi dal ritiro. Nelle partite amichevoli di inizio stagione anche in cui avevamo difficoltà legate ai carichi di lavoro, difficilmente concedevamo palle gol. Questo ha aumentato la stima, le capacità, ma quando cominci la stagione in questo modo prendi tanta fiducia. Non dobbiamo mai perdere la concentrazione e l’attenzione. L’aspetto tecnico lo si può migliorare, l’atteggiamento difficilmente si può recuperare. Domani affrontiamo una squadra forte, non dobbiamo ragionare solo su ciò che si è fatto finora”.
Pensate a qualcosa di particolare per affrontare una squadra che potrebbe scendere in campo con tre attaccanti?
“La squadra è forte, sotto l’aspetto tattico abbiamo analizzato la Fiorentina secondo vari sistemi di gioco. Siamo preparati su ciò che c’è da fare, ma in queste partite si deve pensare a scendere in campo per vincere. Ciò che conta è l’interpretazione della gara. Noi siamo abituati a essere coraggiosi e se vogliamo colmare il gap dobbiamo portare in campo l’intensità”.
Come stanno Fazzini e Maleh?
“Fazzini è recuperato al 100%, Maleh è recuperato ma dobbiamo ragionare su quanto sarà il minutaggio”.
Cosa si aspetta veramente dai suoi ragazzi in una sola parola?
“La prestazione”.
FIORENTINA
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INTER
JUVENTUS
Quali possono essere le insidie di domani?
“Come sempre in tutte le partite di Serie A. Troveremo una buona squadra da affrontare con serietà. Dobbiamo portare la partita dalla nostra parte e non la loro”.
Dove avete maggiormente lavorato in settimana?
“Abbiamo lavorato su tutto con una buona settimana di lavoro. I tiri da fuori sono importanti come tante altre cose. Dobbiamo arrivare con tanti uomini avanti per creare situazioni per fare gol”.
Le sue emozioni per questa partita? Su Vlahovic?
“Dusan sta lavorando molto bene. È chiaro che per l’attaccante è importante che la squadra parta bene da dietro. Dobbiamo metterlo in condizioni di concludere al meglio possibile. Lui ha bisogno della squadra e la squadra ha bisogno di lui. Lui sta facendo bene molte altre cose. Genoa? Ho vissuto tantissimi momenti belli. È stato un privelegio. Mi sono trovato bene sia da giocatore che da allenatore. Sono sempre contento di tornare li”.
È preoccupato della fase difensiva?
“No preoccupato per niente. La fase offensiva non è solo un giocatore, ma tutta la squadra. Abbiamo fatto un passo importante nella partita contro il Napoli. Abbiamo tolto la palla ad una grande squadra. Dobbiamo mettere in condizioni attaccanti e centrocampisti di fare bene. Dobbiamo creare di squadra”.
Farà del turnover?
“Questa settimana è molto più facile perchè mi fido degli allenamenti. Ho visto tante buone cose in campo da parte di tutti, anche di quelli che hanno partecipato meno. Abbiamo avuto una settimana completa e ho molte più informazioni su tutto il gruppo”.
Sui rinnovi di Mbangula e Pinsoglio?
“Due casi molto diversi. Mbangula, è un giocatore giovane, che ci sta aiutando tanto. Però deve continuare così perchè è solo all’inizio della sua carriera. Pinsoglio è stata una sorpresa. Un portiere forte che aiuta il gruppo. Lui è un grande esempio nel gruppo. Eventualmente quando giocherà sarà pronto. Abbiamo un portiere forte, un grande esempio”.
Dove deve migliorare Douglas Luiz?
“Deve continuare a fare così. Ha fatto un’ottima settimana di lavoro. Domani inizierà la miglior formazione possibile”.
Hai percepito un po’ di ansia da vittoria?
“Vogliono sempre vincere. Anch’io voglio sempre vincere. Però esistono tante cose dietro una vittoria. Alla fine il nostro obiettivo è quello di vincere con il nostro gioco. Non ho mai percepito ansia nella mia squadra. Vogliamo sempre il risultato positivo”.
Vincere il campionato sarebbe un’impresa?
“Noi vogliamo essere competitivi. Il nostro obiettivo è la partita di domani. Vogliamo mettere tutta la nostra energia per affrontare una squadra che in casa è forte e determinata”.
Un suo punto su Miretti?
“Un giocatore di grande qualità tecnica e fisica. Un ragazza eccezionale nel gruppo. Ha fatto una scelta giusta in una squadra che può dargli il minutaglie che sta cercando. Auguro a lui il meglio. Si merita tutto”.
Ha scelto la formazione per domani?
“Ho scelto la formazione. Giocheranno Perin, Jonas, Danilo, Bremer, Kalulu; Fagioli, McKennie; Yildiz, Koopmeiners, Nico; Vlahovic”.
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LAZIO
LECCE
Come ha visto il gruppo dopo la Coppa Italia?
“Il calcio è molto emotività. Ci sono avvisaglie certe volte, riesci a prevedere…. Invece poi ti capita di perdere due punti importanti nel recupero col Parma. Due punti che avrebbero dato serenità ambientale diversa a tutti, persi in maniera improvvisa. In coppa non è andata come speravamo. Devo accompagnare il gruppo in una crescita costante, gli incidenti fanno parte del percorso. In ogni gruppo c’è chi ha i suoi momenti di forma, io penso al gruppo”.
Il Milan confermerà il 4-4-2?
“In linea di massima penso che continuerà con lo schieramento del derby. Ha dimostrato di avere coraggio. Ha molti giocatori per continuare in questa direzione”.
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MILAN
Fonseca in conferenza stampa pre sfida al Lecce:
Quanto è importante sfruttare la scia che vi siete creati col derby?
“È molto molto importante. Dobbiamo confermare che siamo in crescita: la vittoria nel derby ha un senso se vinciamo col Lecce, anche perché dobbiamo recuperare dei punti. Ci sono tante motivazioni per vincere domani. Per me è una partita pericolosa dopo il derby, dobbiamo stare attenti: non possiamo sbagliare, dobbiamo vincere”.
Più che un problema tattico, era un problema psicologico?
“Non voglio tornare al derby, è finito. La parte mentale è più importante della tattica e della tecnica. Le partite sono molto emozionali. Stare bene, equilibrati, motivati ed energici è molto importante”.
Consoliderà la formazione?
“Dobbiamo avere continuità e per avere continuità, se possiamo far giocare la stessa squadra… Morata ha avuto una contusione, una borsite ed è in dubbio. Vediamo domani”.
Leao va recuperato?
“Vediamo. Stiamo lavorando molto, anche individualmente con Rafa, difensivamente. Ed è chiaro per tutti che Leao sta crescendo; può fare meglio, ma sta crescendo difensivamente. Noi possiamo difendere con tutti i giocatori, Rafa incluso. Leao ha avuto tre opportunità nel derby per essere decisivo. Non mi sembra che Leao non possa essere un giocatore decisivo, anche facendo di più in difesa. Sta facendo bene, anche nel lavoro con la squadra”.
Che impatto ha avuto Abraham?
“Abraham ha una energia contagiosa, che per me è importante. Portare questa energia, lui come Morata, è importante non solo in partita, ma anche in allenamento”.
Senza Morata, chi può fare il suo ruolo?
“Jovic non ha le caratteristiche per giocare in quella posizione. Senza Morata, ci sono Loftus-Cheek o Reijnders”.
Quanto somiglia questo Milan al Milan che ha in testa?
“Siamo lontani, siamo lontani. Difensivamente non siamo cresciuti tanto, mi piacerebbe avere altre cose, ma poi ci sono le caratteristiche dei giocatori… Offensivamente dobbiamo crescere tanto. Stiamo lavorando per farlo, abbiamo tanto da migliorare”.
Vittoria nel derby segnale in ottica Scudetto?
“La vittoria nel derby porta fiducia, porta un’altra atmosfera. Ma io sono così, cerco di essere sempre equilibrato. Poi una partita può cambiare, può aiutare la fiducia dei giocatori, ma è solo una partita. Poi, però, se non vinciamo domani possiamo retrocedere… Per questo dobbiamo dimenticare il derby, focalizzandoci sulla prossima partita che è la più importante. L’atmosfera è positiva, c’è allegria, ma è importante capire che il derby è passato, non conta più. Sullo Scudetto continuo a dire ciò che ho detto sin dal primo giorno: noi al Milan non possiamo non pensare allo Scudetto e continuiamo a pensarci”.
Prima del derby era sull’orlo dell’esonero, dopo il derby è un genio… Se lo aspettava così il calcio italiano?
“Noi latinos siamo così, i portoghesi sono lo stesso. A Roma era lo stesso: se vinciamo siamo i migliori, se perdiamo… Non voglio dire questa parola (ride, ndr). Io non ho guardato niente in questa settimana, perché per me non è cambiato niente. Quando ero in Portogallo, mio figlio mi diceva che i tifosi erano arrabbiati con me… Io gli risposto: ‘Gli stessi tifosi che oggi sono arrabbiati, domani mi batteranno le mani’. È normale, il calcio è così: allegria quando si vince, tristezza quando non si vince. Essere tifosi è essere questo, irrazionali, che è per l’amore dei tifosi, ma io sono l’allenatore, devo essere equilibrato. Non ho nessun sentimento per chi era contro di me e che ora sono con me”.
Che idea ha lei del turnover?
“Mi piace far ruotare tutti i giocatori, ma bisogna capire i momenti. E ora è il momento di non cambiare troppo, di dare stabilità. In futuro sì, lo faremo. Quando saremo una squadra in tutti i momenti sarà più facile cambiare, perché cambiarne uno o due non cambierà niente. Quando saremo la squadra che ho in mente, allora io potrò cambiare”.
Chi tra i centrali?
“Non ho questa preoccupazione di cambiare. Gabbia sta giocando perché merita di giocare, tra i centrali è uno dei più forti con la palla tra i piedi e nel costruire. Gabbia orienta molto bene la squadra, la linea difensiva, ha un gioco posizionale molto forte e per me è importante stabilizzare la linea difensiva in questo momento. Domani giocheranno Gabbia e Tomori per cercare di avere questa stabilità, poi col Bayer vediamo”.
Cosa è più difficile ora?
“La responsabilità qui è sempre la stessa, poi la cosa più difficile da gestire sono le vittorie. Il giorno prima della partita con l’Inter sapevo che i giocatori fossero motivati e pronti mentalmente. Quello che è pericoloso qui è giocare con il Lecce, perché nella testa dei giocatori non c’è la difficoltà di trovare contro l’Inter. Bisogna far capire ai giocatori che devono essere gli stessi, giocare allo stesso modo che con l’Inter”.
Morata convocato?
“Morata è convocato, vedremo domani come sta. È in dubbio, non sappiamo se potremo usarlo domani. Però non voglio prendere rischi”.
Settimana scorsa grigliata, oggi qualcosa di particolare?
“No, non abbiamo fatto niente di speciale, solo un meeting”.
Fofana un unicum nella sua rosa?
“Ora non abbiamo Bennacer, ma credo che anche Musah possa giocare in quella posizione. La differenza tra i due è che Fofana è un giocatore di passaggio, mentre Musah più di portare il pallone”.
Come sta Chukwueze?
“Ha fatto una pre-stagione molto buona, con tanti spazi contro le grandi squadra da sfruttare. Sia col Torino che con la Lazio non ha fatto bene come in pre-stagione, ma non è un problema di qualità; ha bisogno di prendere fiducia, di giocare in questo contesto di Serie A in cui non c’è spazio, in cui deve prendere decisioni veloci, trovando il momento giusto. Sta capendo. È entrato bene con l’Inter. Ma deve crescere, tipo domani in cui sarà senza spazio”.
Reijnders insostituibile?
“È un giocatore unico nella nostra squadra, non c’è uno come lui in rosa. Ma non ho pensato molto al futuro, ma solo alla prossima partita. Poi vedremo se, non avendo Tiji, cosa si potrà fare”.
Ha avuto risposte positive da Royal?
“Non ha avuto tanti allenamento con noi, soprattutto riguardanti la fase difensiva. La maggior difficoltà per lui è difensiva: è qui che deve migliorare. Offensivamente è forte”.
Reijnders più avanti?
“È importante anche quando si avvicina a Fofana. Gioca molto bene tra le linee, può fare diversi ruoli”.
Bello l’abbraccio con Morata dopo il derby…
“Momento normale, di allegria, di euforia”.
MONZA
NAPOLI
PARMA
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Lei ha visto la differenza di rendimento tra il primo e il secondo tempo contro l’Athletic club? Da cosa è dovuta?
“In sintesi possiamo dire che nel secondo tempo abbiamo corso meno del primo. La questione fisica non c’entra nulla: le partite sono diverse l’una dall’altra. Quello che jo notato quello è che qualche giocatore giustamente è cambiato si è aperto e ha corso un po’ di meno. L’Athletic nel primo tempo non ha avuto mai occasioni vuol dire che i giocatori erano molto concentrati e la prestazione molto intensa. La Roma può migliorare e in quelle situazioni avere più il possesso perché ha capacità. Ecco secondo me è mancato questo fatto: qualcuno che si aprisse un po’ di meno e mentalmente di aver dato di meno. La mentalità è quella di portare il risultato a casa. C’è tanta materiale su cui lavorare. Le statistiche dicono che hai corso tantissimo e non hai concesso nulla. Però sicuramente vogliamo fare più partite come quella del primo tempo”.
Come sta Pellegrini?
“Oggi vuole provare a tornare in gruppo. Lui ha tanta voglia di giocare. Ha un po’ di dolore ma vuole esserci. Il suo comportamento mi sembra esemplare. Ha una grande voglia di dimostrare chi è e di giocare di dare il suo contributo, sempre”.
Hummels e Dahl. Quante possibilità hanno di entrare in rotazione?
“Hummels non ha fatto ritiro e preparazione. Sta lavorando molto e in questo periodo vogliamo che lavori tanto proprio per portarlo ad un livello buono. Noi stiamo spingendo e lui sta lavorando tanto, ma non è in forma al 100%, ancora non è sufficiente. Spero di inserirlo il prima possibile. Dahl ha le caratteristiche ma bisogna essere lucidi nelle scelte”.
Cosa fa per prevenire gli infortuni? Visto anche la situazione di Dybala e Celik del turno in Europa…
“Celik e Dybala non hanno niente. Hanno solo una piccola lesione. Celik oggi vuole allenarsi e Paulo anche. In quel senso siamo a posto e fortunati per adesso. Ora devo dire che abbiamo trovato uno staff di livello molto alto. Qui a Trigoria la struttura ti offre il massimo a livello di recupero e di giocatori. Penso che nel mondo si stanno sviluppando veramente tante tecniche per migliorare il recupero e lavorare molto su quello. È chiaro che secondo me bisogna avere le rose di 20 e più giocatori che riesci a far giocare e cambiare. E quando non giocano che si allenano e danno il massimo. Non potendo avere una settimana di recupero è importante il tipo di lavoro che fai sul campo, quello che ti dà poi la forza di affrontare le partite. Bisogna essere intelligenti e andare forte. Pensare e lavorare bene sul recupero e sulla gestione della rosa, cercare di includere più giocatori possibili per poter affrontare bene le partite.
Poi altra cosa è l’intensità. Una squadra come Roma deve giocare con intensità. Sempre. Perché non si può giocare al 70% se si vogliono raggiungere i risultati”.
Ci può descrivere il rapporto con Ghisolfi?
“Stiamo comunicando molto come è giusto che sia tra DS e allenatore. Condividiamo tutto. E’ un rapporto umano e professionale. C’è abbastanza trasparenza. Non ci si nasconde nulla. Per ora bene”.
Come sta Le Fee? In che posizione lo vede?
“Le Fee sembrava essere pronto però non credo sia ancora al 100%. Io spero che da prossima settimana sia con la squadra. Lo vedo come centrocampista ed entra perfetto nel mio modulo. Molto dinamico. Lavora molto bene anche in fase difensiva”.
TORINO
Siete pronti per la Lazio?
“Il Toro deve essere sempre pronto. Loro sono stanno molto bene, lo hanno dimostrato in Europa League e hanno un potenziale offensivo importante”.
La priorità è sempre la prestazione?
“Lo sarà sempre, per arrivare a qualcosa di importante dipende dalle prestazioni. Poi c’è la caratura dell’avversaria, devi sapere fare tutto”.
Avete riletto la sfida contro l’Empoli?
“Domani è un motivo in più per dimostrare che non sbagliamo ancora. E’ stata una delusione, volevamo passare, ma serve che si trasformi in energia positiva. Queste gare danno l’opportunità di capire dove migliorare, sono convinto che faremo un passo avanti. Bisogna crescere”.
Avete capito gli errori?
“Nel primo tempo con l’Empoli ci è mancata velocità con la palla, ci era capitato anche contro il Lecce: se vuoi fare la partita, devi migliorare l’interpretazione con il pallone. Sto battendo tanto su questa cosa, non è facile migliorare ma ci lavoriamo”.
Ha pensato a correttivi?
“Sono partite differenti tra Empoli e Lazio. Il principio è che devi migliorare, al di là dell’avversario: non deve mai mancare qualità tecnica”.
Giocherà Vojvoda dal lato di Tavares e Zaccagni?
“Anche a destra la Lazio ha giocatori veloci. Chiunque vada in campo lo deve sapere: ho la fortuna di avere un parco difensori che sa difendere su questi giocatori, lo abbiamo dimostrato con Leao soprattutto e Loftus-Cheek. E’ una questione di fase difensiva, non è mai un discorso individuale. Vojvoda sta bene, stanno tutti bene”.
Ha sentito Cairo recentemente?
“Secondo te non sento il mio presidente? Assolutamente, il venire allo stadio non mi compete…L’ho detto ai giocatori, devono essere orgoglioso perché abbiamo dato qualcosa ai nostri tifosi, che sono la parte più importante. Ma il percorso è lungo, troveremo difficoltà e le dovremo superare insieme a questi magnifici tifosi”.
Cos’ha pensato guardando la classifica?
“Non la guardo…La faccio guardare ai miei tifosi. La parte più bella è ciò che stiamo dando: siamo umili, la strada è lunga e dopo la Lazio avremo l’Inter per vedere a che livello siamo. Sono felice quando i tifosi sono felici, io devo guardare avanti perché il campionato non finisce domani”.
Come sta andando l’inserimento di Borna Sosa? In coppa ha fatto il braccetto nella difesa a tre
“Questo è il calcio moderno, tutti devono fare determinati ruoli. Mi serviva un giocatore mancino perché fa giocate più veloci, il destro tende a rientrare e a chiudere il campo. E poi l’evoluzione del sistema a cinque passa attraverso i braccetti: se hanno qualità da terzini, sanno creare superiorità in fase offensiva. Il mio intento contro l’Empoli era guadagnare un braccetto che potesse inserirsi. E’ facile dirlo, ma bisogna lavorare. Sosa, nell’eventualità, può fare anche quello e chissà in prospettiva futura. In difesa abbiamo un reparto su cui dobbiamo lavorare”.
Ricci è secondo al mondo per possesso palla sotto pressione: è indispensabile per il Toro?
“Chi è capace a giocare sotto pressione, è indispensabile. E’ un messaggio per il settore giovanile, devono imparare questo che è il vero calcio: uno non apre il controllo perché vede l’avversario e va in agitazione. Tutti vorrebbero centrocampisti che sappiano gestire il pallone come Ricci, siamo fortunati ad averli”.
Tornando indietro, rifarebbe tutte le scelte fatte contro l’Empoli?
“Se mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe una carriola…Non è mia la battuta, ma rispondo così. Difficilmente mi guardo indietro, guardo avanti e la prossima gara è la più importante”.
Coco-Maripan-Masina è il perno su cui costruire la difesa?
“Ora che siamo al completo, voglio capire bene le caratteristiche più funzionali al sistema di gioco e alla squadra. Ho un reparto completo, ora tocca a me. C’erano state subito le nazionali, ora abbiamo avuto tre gare in una settimana, ma in prospettiva lavoreremo sulla sincronizzazione del reparto. Maripan? La priorità è metterlo in condizione: devo guardare anche i giocatori arrivati e la loro storia, l’ho fatto per Sosa e lo faccio per Maripan. Ha esperienza, ma è un giocatore che per varie esigenze va messo ad un livello più alto sotto l’aspetto fisico”.
Quanto è importante avere Sanabria in fiducia? Sta funzionando tenere tutti gli attaccanti sulla corda?
“Siete voi ad aver messo in discussione Sanabria…Tutti stanno dimostrando di volere una maglia da titolare, tocca a me metterli in condizione di fare bene. Gli attaccanti stanno facendo bene, è una fortuna”.
Che sfida si aspetta con Baroni?
“Speriamo non faccia lo scherzetto…Con lui ho vinto un campionato a Verona, dalla B alla A, ed era un giocatore esperto. Quell’anno segnò 5-6 gol, mi chiedevo come facesse visto che era lento…(ride, ndr). Sono felice che Baroni abbia avuto questa grande opportunità, viene da tanta gavetta e mi fa piacere. Poi quando l’arbitro fischia sarà una battaglia e io penserò al Toro, lui alla Lazio”.
Con l’Empoli, si può dire che chi ha giocato meno ha sprecato un’occasione?
“No, non lo penso…Ma devono essere consapevoli che devono dare di più”.
Vlasic come sta?
“Sarà convocato. E’ un giocatore che aspettiamo, ha qualità importanti. Poteva essere pronto per la coppa, ma voglio guardare avanti e quindi gli ho fatto fare un ultimo lavoro anche se era arrabbiato. Preferisco avere giocatori arrabbiati…Quando porto qualcuno, vuol dire che è pronto a giocare. Mi piace come mezzala offensiva, può giocare tra le linee e ha tecnica e intensità, deve imparare il posizionamento. Mi permette di fare non solo 3+1 ma anche 3+2, è un giocatore moderno e duttile. Per la sua voglia di fare a volte perde il posizionamento, cerca sempre di andare nel vivo del gioco: a volte è la non pazienza che ha quelli che se non toccano palla diventa nervoso, un po’ come Ilic. Può anche fare altri ruoli, come lo ha fatto in passato”.
E Schuurs?
“E’ un processo, ci vogliono tempo e pazienza. Non dobbiamo mettergli pressioni, capita che si voglia accelerare il recupero. Gli siamo vicini, questa gente gli dimostra affetto ed è importante per lui. Ci vuole ancora un po’. Quanto? Dare tempi vuol dire mettermi una croce addosso…Non sono io a dire quanto tempo, sta facendo un processo. Prima di Natale? Non lo so dire…Bisogna avere solo pazienza, sta andando bene e sta reagendo bene. Sarebbe un bel regalo il suo rientro. La società lo ha soffiato a squadre importanti, lo aspettiamo come Vlasic”.
UDINESE
Novità sulle condizioni di Payero? Ci sono acciaccati?
“Non sappiamo ancora di preciso quanto sia serio il suo infortunio, ha il piede ancora gonfio, avremo un riscontro preciso a inizio settimana con gli esami strumentali. Chiaramente non sarà a disposizione contro l’Inter e se tutto andrà bene potrà tornare a disposizione dopo la pausa per le nazionali. Giannetti sta migliorando, è sulla via del ritorno però salterà anche questa gara, vedremo se ce la farà per il Lecce”.
Anche Kristensen e Kamara non sono al meglio, per far meglio contro l’Inter bisognerà evitare gli errori marchiani visti nelle ultime tre gare in difesa:
“Si fanno errori nel calcio, se non ci fossero sarebbe uno sport noioso, però sicuramente lei ha ragione, bisogna migliorare in certe situazioni. Ci alleniamo per questo obiettivo e stiamo allenando queste situazioni, bisogna considerare che sul campo da gioco ci sono anche gli avversari. Abbiamo reso troppo facile la partita alla Roma, contro l’Inter dovremo limitare il più possibile gli errori. Nella maggior parte dei casi contro squadre del genere ogni errori lo si paga, stiamo lavorando per toglierli. Giocheremo contro i campioni d’Italia, una squadra d’altissimo livello, con tantissima qualità ed arrabbiata dopo il derby con il Milan. Sarà una gara ostica, siamo preparati, non tutti sono al top della forma, ma schiereremo la miglior formazione possibile e cercheremo di essere un avversario ostico per l’Inter anche grazie ai nostri tifosi. Kristensen e Kamara non sono in forma, non ho preso decisioni definitive, non li rischieremo probabilmente, non hanno infortuni seri ma in una forma non corretta possono subire ricadute, abbiamo dei cambi a disposizione. Vogliamo dimostrare la nostra forza restando concentrati, contro l’Inter dovremo lavorare molto e cercheremo di attuare quello che abbiamo in mente per fare una buona partita”.
Può esserci staffetta Davis-Lucca?
“Ora che me lo suggerisce potrebbe essere (ride ndr)”.
Contro l’Inter si tornerà al 3-5-2?
“Non posso dare una risposta sicura ora, contro la Roma abbiamo cominciato male proprio dal punto di vista dell’energia, non giocando bene in fase di possesso, giocando così contro squadre come Roma e Inter, se si corre solo dietro al pallone la situazione diventa difficile e si fanno errori. Abbiamo parlato della partita di Roma con i ragazzi, non è dipeso tanto dal modulo quanto nelle scelte con il pallone tra i piedi, i movimenti senza palla, l’aggressività, abbiamo perso due palloni in duelli decisivi. Sono stati questi i fattori decisivi nella gara di Roma e non devono accadere di nuovo. Ho più possibilità per quanto riguarda il modulo, possiamo passare anche a 4 come possibilità, vedremo se questa terza strada sarà praticata ad anno in corso in base all’avversario”.
L’Inter:
“Non hanno punti deboli, ruotano molto in campo anche se non si nota, sono strutturati fisicamente, hanno molti punti di forza, ho visto alcune gare della passata stagione, studiando come i ragazzi dovranno disporsi in campo, però studiandola è, a mio avviso, la squadra più forte della Serie A. Ovviamente non sono ancora al top,ma dovremo dare tutto ciò che abbiamo, vogliamo cercare di dare davanti ai nostri tifosi tutto il nostro meglio, vedremo che insegnamenti trarremo da questa partita”.
Difesa a 4 già testata ieri a tratti? L’emergenza centrali difensivi può portare a questo cambio?
“Come detto ci potremmo lavorare, è una possibilità, dobbiamo essere variabili, abbiamo provato il 3-4-2-1, poi il 3-5-2, allenandoci anche su queste basi, restando aperti ad altre opzioni. Non è il momento per sperimentare troppo, ma non escludo del tutto che a tratti venga usata la linea a quattro dietro in futuro”.
VENEZIA
Dopo la vittoria con il Genoa c’è una partita dal valore emozionale per lei?
“Penso più al Venezia che al mio passato alla Roma. La squadra sta lavorando nel giusto modo e mi aspetto altre risposte. Cerchiamo un lavoro non solo sul campo, ma anche di tenuta mentale e tattica”.
Recupera qualcuno?
“Caviglia dopo la squalifica, qualche dubbio su Yeboah che ha avuto un problemino”.
Sulla formazione?
“Farò qualcosa di diverso, preparo sempre strategie differenti, non è la stessa partita del Genoa. Ci saranno momenti in cui avremo il pallino, in altre in cui meno”.
Che Roma si aspetta?
“Aggressiva, come principi di gioco e come aggressività in generale, che va uomo su uomo. Mi aspetto del turnover visto che arrivano da diverse partite”.
Si aspetta o spera in Dybala fuori?
“Non posso sperare in questo, lui fa la differenza e io guardo ai miei”.
Duncan e Altare non sono recuperati?
“No. Credo che forse Duncan può tornare per Verona, Altare più facile dopo la sosta”.
C’è un clima particolare a Roma…
“Non ci penso, anche prima del Milan si diceva, dunque non conta”.
Può riproporre Candela in difesa a 3?
“E’ un’opzione importante, può interpretare al meglio questo ruolo. Ha velocità, gamba, è bravo ad inserirsi anche da braccetto”.
Soulé?
“Lo rivedo con grande piacere, sono molto legato a lui, quando vedo ragazzi che amano il loro lavoro e mettono l’anima non posso che apprezzarlo”.
La Roma va uomo su uomo, sarà fondamentale vincere i duelli individuali?
“E’ sempre fondamentale, ancora di più in questa gara dato che sono più abituati a questo”.
Sul piano del morale quanto è stato importante vincere?
“Qualche schiaffo lo abbiamo preso, ma da qui dobbiamo crescere e stiamo cercando di farlo con il lavoro quotidiano”.
Soddisfatto della risposta della squadra dopo aver abbassato Busio nel 3-5-2?
“I numeri piacciono soprattutto ai giornalisti, ma Busio si è trovato anche spesso a concludere l’azione se avete notato. Va bene così comunque, l’unica cosa è che non mi è piaciuto leggere che siamo tornati al modulo dell’anno scorso, perché abbiamo principi di gioco differenti”.
Svoboda è stato fra i più positivi con il Genoa.
“Sta crescendo, ma non mi piace chi si accontenta e deve continuare a crescere perché sa che può fare di più anche se ha fatto bene con il Genoa. La crescita di cui parlo comunque è dal punto di vista del gruppo, non solo individuale”.
Pohjanpalo ha sbagliato più di un rigore su 3…
“Intanto prendiamoli, io sono molto fiducioso in Pohjanpalo. Lo ha calciato bene, poi nell’errore siamo diventati ancora più forti”.